È giunta l'ora di cominciare a parlarvi, man mano, di tutti i libri che ho portato a casa nei mesi di novembre e dicembre, un po' perché non posso continuare ad accumulare senza ritengo, un po' perché l'unico dei miei buoni propositi del 2016 è quello di smaltire alcuni dei libri (fisici e non ebook!) che ho in casa e non ho ancora letto, senza lasciarmi distrarre da acquisti più recenti, libri presi in biblioteca eccetera eccetera. Ma veniamo a noi e a Indecenze!
Titolo: Indecenze. Kastrato Autore: ArkasEditore: Lavieri Pagine: 64Prezzo: 7 €Il mio voto: 3,5 piume Trama
Cosa fa una giovane gatta colma di pulsioni erotiche in una casa in cui le sole cose che ricordano il genere maschile sono un gatto castrato e una vecchia fotografia? Soffre naturalmente! Crisi di ira devastatrice e humor spietato sono gli unici sfoghi rimasti a Lucrezia, la malcapitata gatta, per affrontare quotidianamente il suo duro destino... "l’unica cosa dura in casa!". Ma se Kastrato non può provvedere ai suoi bisogni (pazienza, "non si può avere qualcosa da chi non ce l’ha"), almeno provasse a comprenderla! Il peggio è che il pacificato felino, tali bisogni, non riesce e non vuole proprio capirli: lui vive felice adorando la sua padrona e Chopin (eseguito con dubbia maestria dall’anziana signora). Nient’altro sembra interessare Kastrato perché, come osserva Lucrezia, niente può più rompergli... la pace dei sensi.
La recensione
Generalmente non leggo fumetti e, ammetto, di non averne letti tanti. Ho avuto una passione per Nana, il manga di Ai Yazawa, bruscamente interrotto dalle cattive condizioni di salute dell'autrice – ahimé – e mai mi sono più avvicinata a nulla. Non credo che gli storici post del lunedì di Zerocalcare, quando ancora non era lo Zerocalcare di oggi, valgano in quanto a conoscenza fumettistica, vero?Comunuque, questo non mi vieta di avvicinarmi ad alcuni editori e ammirare le illustrazioni, tipo Tunué, ad esempio, ma resta il fatto che non sono certa di come parlare di un fumetto e come recensirlo. Oggi, però, cercherò di parlarvi nel miglior modo possibile di un fumetto pubblicato da Lavieri e da me sconosciuto – perché, davvero, non lo conoscevo – a Più libri più liberi 2015: si tratta di Indecenze, scritto da un signore che si chiama Arkas.
Indecenze è un volumetto, di circa 70 pagine, che vede come protagonista Kastrato, un gatto sovrappeso e, appunto, castrato, la sua padrona, una vecchietta in fissa con il pianoforte e la fotografia dell'ormai defunto marito e Lucrezia, una gatta ninfomane e insoddisfatta.Non conoscevo Arkas, probabilmente per la mia quasi immensa ignoranza nel campo dei fumetti, ma a quanto pare nessuno sa chi sia, né che faccia abbia; si sa solo che si tratta di un fumettista greco e che probabilmente è originario di Atene.Oltre alla serie che riguarda il povero Kastrato, Arkas ha disegnato anche la serie di Montecristo, che vede come protagonista un topo gigante – sembra una delle pantegane del Tevere – che vive all'interno di un carcere e, suppongo, non fa che infastidire i carcerati e Voli radenti, di cui sono protagonisti un uccellino e il padre (e uno dei due è sicuramente cattivo).Sì, perché a quanto mi pare di capire dalle tavole che ho trovato su Google, in ogni fumetto realizzato da Arkas, almeno un personaggio è cinico e cattivo.
Nel caso di Indecenze, il personaggio cinico è proprio Lucrezia, la gatta a cui piacerebbe dilettarsi in attività sessuali e che, purtroppo, non può perché l'unica presenza maschile in casa – oltre alla fotografia del marito morto della "vecchiaccia" – è Kastrato, il gatto meno interessato al sesso che abbiate mai visto. Povero Kastrato, in fondo non è mica colpa sua se la vecchia ha preferito castrare lui e non sterilizzare anche lei. Ciò che infastidisce ancor più Lucrezia è che non solo Kastrato non riesce a soddisfare le sue richieste fisiche (perché non può!), ma non riesce neanche a comprenderla dato che, piuttosto che nutrire interesse per le riviste porno che lei si diletta a sfogliare, trova piacevole ascoltare l'anziana signora che suona al piano (con dubbia maestria) le opere di Chopin, Mozart e Beethoven. Con battute sprezzanti e, spesso, anche un po' troppo cattive – quelle dedicate alla padrona, almeno – Lucrezia non fa che far notare la sua insoddisfazione e il suo senso di frustrazione per una vita che non ha scelto di vivere.Ciò che le rimane, come lei stessa non fa che fare presente, sono giusto il cinismo, lo humor nero e... le riviste porno!Quello che mi piace di Kastrato, oltre ad alcune tavole tipo quella di cui vi mostro la diapositiva qui a lato, sono proprio i disegni perché sebbene siano molto semplici – quasi stilizzati, direi, considerando i tratti fisici dei due mici ad esempio – rendono perfettamente l'idea. Le espressioni di Lucrezia la fanno proprio sembrare una gatta acida e irriverente, così come fanno sembrare Kastrato rassegnato nel suo sovrappeso. Il tutto è narrato in modo leggero, senza mai essere volgare o spiacevole.
Mi toccherà approfondire la conoscenza dell'universo dei fumetti! Qualche consiglio? :)