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[Recensione] Inferno di Dan Brown

Creato il 13 agosto 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Inferno di Dan BrownTitolo: Inferno

Autore: Dan Brown

Editore: Mondadori

ISBN: 9788852035821

Numero pagine: 600

Prezzo: 25€

Voto:

[Recensione] Inferno di Dan Brown

Trama: Nei suoi bestseller (Il Codice da Vinci, Angeli e demoni e Il simbolo perduto), Dan Brown ha mescolato in modo magistrale storia, arte, codici e simboli. In questo nuovo e avvincente thriller, ritorna ai temi che gli sono più congeniali per dare vita al suo romanzo più esaltante. Robert Langdon, il professore di simbologia di Harvard, è il protagonista di un’avventura che si svolge in Italia, incentrata su uno dei capolavori più complessi e abissali della letteratura di ogni tempo: l’”Inferno” di Dante. Langdon combatte contro un terribile avversario e affronta un misterioso enigma che lo proietta in uno scenario fatto di arte classica, passaggi segreti e scienze futuristiche. Addentrandosi nelle oscure pieghe del poema dantesco, Langdon si lancia alla ricerca di risposte e deve decidere di chi fidarsi… prima che il mondo cambi irrimediabilmente.

Recensione: Ho smesso di leggere opere di Dan Brown dopo Crypto, che mi ha talmente segnata al punto di non ricordarmi nemmeno di che cosa parla. Però ricordo bene di aver amato tantissimo Il codice da Vinci e Angeli e Demoni, quest’ultimo con il famoso papa che si getta dall’elicottero.

Ammetto anche piuttosto innocentemente di aver iniziato a leggere Inferno perché Ewan me l’ha passato. Sono sincera, sono in un periodo della mia esistenza in cui tutto quello che faccio mi annoia, quindi ammazzare il tempo con quella che io definisco “una lettura da cesso” è stato un toccasana.

Innanzi tutto partiamo dal presupposto che questo libro si legge per passare il tempo. Non per l’accuratezza storica, non per le dettagliate descrizioni dei luoghi e di certo non per i personaggi. C’è il drammaH, la tensione e soprattutto il finale. Le tre cose per cui vale la pena di leggere un romanzo di Dan Brown.

Il vecchio Dan però nel frattempo ha cambiato stile: abituata a testi come Il codice da Vinci e Angeli e Demoni, in cui una scrittura semplice, chiara e TEMPLARI erano quanto di più lineare e di intrattenimento, in Inferno c’è la mazzata dell’infodump. Pagine e pagine E PAGINE di descrizioni dettagliatissime che suonano più come un calcio sulle gonadi che altro. Cioè, se volevo la gita turistica continuavo a leggere il libro di Alberto Angela. Il problema di queste quintalate di informazioni è che sembrano copiaincollate da Wikipedia e mancano letteralmente di pathos o di legami reali con la storia.

Ignorando le incongruenze sulla realtà e gli intermezzi LOL dei protagonisti nel bel mezzo dell’azione, Robert Langdon rimane de facto uno dei personaggi più belli creati da Brown. Attorniato come al solito da sagome di cartone comprimari che lo accompagnano a suon di colpi di scena per tutto il libro, arriverà alla risoluzione del caso in maniera inaspettata.

E poi c’è il finale. Ovviamente niente spoiler, ma quello che inizia come un thriller a Firenze, termina come un’opera di fantascienza a Instanbul. Non sto scherzando, è fantascienza. Ed è assolutamente stupendo. Un finale però che lascia un segno netto per le future opere dello scrittore, poiché con esso ha ridefinito letteralmente un mondo.

Tre stelline perché per 550 pagine è stato tutto un po’ MEH, mentre il finale ne merita assolutamente cinque.


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