Recensione “Into The Woods” (2015)

Portare nelle sale un musical su diverse fiabe dei fratelli Grimm, perlopiù con un cast stellare è sicuramente un’idea particolare. Dalla Walt Disney però, ci aspettiamo anche questo, cioè un musical dai caratteri fiabeschi come “Into The Woods”.

La regia è stata affidata al navigato Rob Marshall, che già aveva diretto due musical come il pluripremiato “Chicago” e “Nine” (da tanti criticato, ma che ho apprezzato molto), e che aveva già lavorato con la Walt Disney per il quarto capitolo della saga “Pirati dei Caraibi” (con scarso successo, infatti per me la saga sarebbe dovuta terminare con la fantastica trilogia, il successo economico del capitolo però, mi da torto).

In “Into The Woods” si intersecano 4 favole dei fratelli Grimm (Cenerentola, Jack e i fagioli magici, Cappuccetto Rosso e Rapunzel). La storia è ambientata in un villaggio e i personaggi sono i suddetti caratteri fiabeschi che, per motivi diversi sono costretti a recarsi nel bosco:
Cenerentola (Anna Kendrick) per andare alla festa del principe (Chris Pine), Jack per vendere la sua mucca e sfamare se stesso e la madre, un’antipatica Cappuccetto Rosso per portare cibo alla nonna, e la povera Rapunzel che già si trova lì segregata su una torre.
Nel mentre, un fornaio e sua moglie, interpretati da James Corden ed Emily Blunt, (questa volta personaggi inventati, quindi non di una favola) per via di una maledizione di una strega malvagia (Meryl Streep), non riescono ad avere figli e vengono inviati nel bosco per recuperare “oggetti” dei personaggi prima citati e rompere così la maledizione. Gli effetti da dover prendere sono: il mantello rosso di Cappucetto, la mucca di Jack, i capelli biondi di Rapunzel e la scarpetta di Cenerentola.

Nel bosco ovviamente i personaggi verranno a contatto con i propri “colleghi” di favola.
Cappuccetto rosso infatti sarà braccata dal lupo (Johnny Depp), a Jack invece verranno offerti i fagioli magici proprio dalla coppia dei fornai in cambio della mucca, Rapunzel incontrerà il principe (dimenticavo di dirvi che la madre della principessa è la strega) e Cenerentola invece verrà a contatto, più volte e in modi alquanto rocamboleschi, con il suo principe (fratello del principe di Rapunzel). 

Bene! Già qui la trama è abbastanza contorta, non contenti il regista e lo staff hanno avuto l’ideona di far durare questo film 2 ore circa.

Troppa carne al fuoco e per lo più spalmata in due ore non proprio linearissime rendono questa pellicola per molti “da sopportare”. Come nel mio caso.

Pellicola usurata anche dallo sconvolgimento del finale “felici e contenti”, che, chissà perché, non andava bene. E quindi allungato per altri 15-20 minuti buoni da idee ambigue.
Ovviamente questa pellicola ha anche molti pregi: l’ambientazione è bellissima, non per niente è una super produzione con un budget molto alto; e le canzoni e le musiche sono all’altezza della situazioni.

E poi come parlare male del cast, capitanato da Miss Academy Meryl Streep, che, (non ci crederete mai), è stata nominata agli Oscar per questo ruolo.
Poi Emily Blunt e Anna Kendrick molto brave nel ruolo di protagoniste femminili, Emily più talentuosa ma Anna si rifà con una voce da usignolo.
E come non citare il Lupo Johnny Depp, un piacere risentirlo cantare, per il semplice motivo che la sua ultima interpretazione eccellente è stata quella di “Sweeney Todd“, un musical targato Tim Burton. Peccato che l’interpretazione di Johnny duri meno tempo di quella della mucca di Jack.
E per ultimo, ma non per la bravura cito Chris Pine. La star di Star Trek appare a proprio agio anche in questa pellicola, ci aveva dimostrato già le sue doti in commedie varie, ma vederlo cantare è un punto in più. 

Ah quasi dimenticavo!
James Corden… si proprio lui!
Molti di voi non sapranno neanche chi sia (per intenderci… è il fornaio), ma in “Into The Woods” è il mio personaggio preferito e anche una delle migliori interpretazioni.
Con un cast così rischiava di essere surclassato dal prestigio dei colleghi, invece ci ha regalato un’interpretazione perfetta in un ruolo adorabile che ci fa tifare per il futuro di questo attore.
Sul film, per concludere, abbiamo giudizi non proprio positivi. La bramosia del troppo ha stritolato questo film, che sembra annoiare già a meta.
De gustibus ovviamente!
Una visione è comunque consigliata, le idee infatti ci sono, il modo in cui sono state affiancate… bhe, lì c’è qualche dubbio.

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