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Recensione: Iron Sky

Creato il 24 ottobre 2012 da Giobblin @MrGiobblin
Recensione: Iron Sky
Finalmente sono Nazi Nostri. Devo ammettere che il timore di non vedere Iron Sky nelle nostre sale o di vederlo con un doppiaggio storpiante (che è peggio, credetemi) era molto forte. L'annuncio dell'esilarante sottotitolo italiano, Saranno Nazi Vostri, non ha migliorato la mia ansia. E invece mi sono dovuto ricredere. Non solo il film di Timo Vuorensola è arrivato in Italia l'11 ottobre, seppur col solito vergognoso ritardo da ultimi tra gli ultimi, ma vanta anche un doppiaggio coerente e professionale: niente comici televisivi, calciatori o showgirls raccattati all'ultimo momento, ma solide garanzie come Emanuela Damasio, Roberto Pedicini, Silvia Pepitoni e Roberto Draghetti.  Appurato che la nostra versione del film non contiene dialoghi in dialetti regionali o giochi di parole fatti su misura per gli italiani, passiamo a parlare delle cose importanti.
Recensione: Iron Sky
Nel 1945 i Nazisti sono fuggiti sul lato oscuro della Luna, hanno costruito un'immensa fortezza a forma di svastica, e sono rimasti lì nascosti per decenni. Ormai siamo nel 2018: il Presidente USA (che ricorda in maniera preoccupante Sarah Palin), per guadagnare consensi in vista delle imminenti elezioni, organizza un nuovo viaggio sulla Luna inviando un astronauta ex-modello di colore sul satellite.  Il poveretto finisce dritto nelle grinfie dei Nazisti lunari, che prima lo sottopongono a numerosi esperimenti in modo da "arianizzarlo", poi lo rispediscono sulla Terra in modo da contattare il Presidente. Un'ultima missione di ricognizione per individuare le debolezze dei terrestri e ottenere nuove tecnologie, prima di conquistare il pianeta e portare a termine ciò che il buon Adolf aveva cominciato decenni prima...
Recensione: Iron Sky
Nazisti sulla Luna, quindi. Un film che ricorda in qualche modo i nostri Fascisti su Marte, seppur sviluppandosi con una vena molto più action e un'ambizione infinitamente maggiore. I più furbi avranno già capito che Iron Sky non è esattamente "verosimile"come pellicola fantascientifica. Parliamo di Nazisti arrivati sulla Luna in piena Seconda Guerra Mondiale, che girano sulla superficie del satellite con moto e jeep, la cui flotta è composta da dischi volanti arrugginiti e zeppelin colossali che trascinano meteore. Quindi no, non si tratta di fantascienza "seria"... pertanto ogni lamentela in merito andrà ignorata. Ciò non toglie che le astronavi, i marchingegni dieselpunk e soprattutto gli scontri spaziali di Iron Sky vengano resi in maniera impeccabile, specie considerando che si tratta di una produzione europea.
Recensione: Iron Sky
Il film di Vuorensola non è comico, attenzione. E' satirico. Iron Sky sfrutta la sua cornice ucronico-fantascientifica per sbeffeggiare usi, costumi e manie della nostra contemporaneità, e non fa distinzioni di sorta.
Il Presidente degli USA è una ignorante che cerca solo un sistema per accalappiare più voti possibili. Spedire un astronauta nero sulla Luna è un ottimo inizio, ma una guerra in pieno mandato garantisce una rielezione sicura!
I leader delle restanti nazioni mondiali sono avidi, doppiogiochisti e bugiardi tanto quanto la Presidentessa.
(Menzione d'onore per la Corea del Nord, che sostiene di aver creato la flotta di UFO nazisti pur di ottenere un minimo di rispetto.)
Si spara a zero anche sulla tecnologia e sul nostro rapporto con essa, tra cellulari di ultima generazione che consentono di attivare immense navi da guerra (mentre noi li usiamo per giocare a Angry Birds) e computer antidiluviani che, nella logica nazista, più sono grossi e più sono potenti.


Recensione: Iron Sky
Neanche i mass media ci fanno una grande figura. Basta pochissimo per riadattare gli ideali nazisti (che in fondo in fondo, vogliono un mondo di pace e armonia) e trasformarli in una campagna elettorale "al passo coi tempi" per la Presidentessa, dopo qualche tocco di vernice qua e là e un marketing adeguato. E che dire del capolavoro di Charlie Chaplin, Il Grande Dittatore? Ai nazisti lunari è bastato tagliare qua e là per trasformarlo in un cortometraggio pro-regime, adorato dall'ingenua protagonista Renate Richter...

Recensione: Iron Sky
Tra nazisti megalomani e terrestri avidi e ignoranti è una bella lotta. I personaggi positivi sono pochissimi e-sfortunatamente- tagliati fuori dalle sale del potere. Proprio come nella realtà. Mi aspettavo un pizzico di "cattiveria" in più, ma alla fine Iron Sky spara a zero su tutti senza scadere nella divisione Nazisti Cattifi/ Terrestri Buoni. Non mancano riuscite citazioni ad altre pellicole, oltre al Grande Dittatore chapliniano, come Armageddon o La Caduta (parodiata nella scena in cui la fashionista Vivian Wagner, assistente del Presidente, si infuria coi suoi sottoposti), per la gioia dei fan più smaliziati. Viene richiamato anche Star Wars sia nelle tagline originali (The Reich Strikes Back) sia nei costumi dei trooper nazisti. La colonna sonora, curata dalla band slovena Laibach, è semplicemente perfetta. Vi ritroverete ad ascoltarla più e più volte. E se volete tre validi motivi per guardare Iron Sky ve li elenco subito: Julia Dietze, Julia Dietze e Julia Dietze.
Recensione: Iron Sky
A parte qualche scricchiolio abbinato a cali di ritmo qua e là, Iron Sky è solido intrattenimento abbinato ad una satira irriverente. Una simile produzione europea (oltretutto finanziata per il 10 % dai fan) è molto rara, e quando centra il bersaglio è sempre buona cosa. Vi invito a sbirciare il sito del film  per saperne di più: nel frattempo possiamo crogiolarci in attesa di probabilissimi prequel/sequel e dell'imminente Iron Sky: Invasion, videogame strategico basato sulla pellicola di Vuorensola. Sieg Heil!

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