Titolo: Isole
Autore: Teresa Gammauta
Editore: Milena Edizioni
Prezzo: 10 €
Genere: Narrativa
Pagine: 144
Voto:
Trama: Isole inizia con la fuga di Paola. Quarantacinque anni e una vita in apparenza perfetta, eppure qualcosa la spinge a lasciare tutto e a partire per un’isola di cui non viene fatto il nome, ma che ricorda Salina, una delle Eolie. È una disperata evasione da se stessa e da un’esistenza a cui sente di non appartenere. Dopo qualche giorno di solitudine ed una lunga introspezione, incontra Andrea e tra loro nasce un sentimento passionale e devastante, che mette definitivamente in crisi le sue certezze e la pone di fronte ad un’inevitabile scelta. Non può tornare indietro, ma sente che il legame con il passato è ancora forte e che qualunque decisione la porterà ad un confronto con la donna che è stata. La sua scelta rimarrà comunque sospesa ed inespressa. Ciò che conta non è chi o cosa lei scelga, ma il fatto che impari a farlo.
Recensione: Mi capita di pensare ai titoli di determinati romanzi trovandoli inadatti, chiedendomi che cosa abbia spinto l’autore a scegliere un titolo che ho trovato inadatto rispetto al testo. Nel caso di Isole di Teresa Gammauta, invece, sono rimasta molto colpita da una scelta tanto azzeccata. Come si può facilmente immaginare, il romanzo si svolge su un’isola e l’ambientazione ha una notevole importanza, perché come dice l’autrice, “trovarsi su un’isola, quindi per definizione staccati da tutto il resto, dava loro un senso di protezione e quasi di invulnerabilità”. Di tutto ciò che c’è oltre l’isola ci viene detto poco e niente, Guido in particolare resta una figura indistinta, ma è giusto così ed è una scelta che ritengo assolutamente voluta e azzeccata, non è un errore involontario.
In un certo senso, Isole mi è sembrato più un racconto che un romanzo, senza nulla togliere all’opera (non ritengo che un racconto abbia minore dignità), sia per la brevità che per la struttura narrativa. Da questo lato, avrei preferito forse un approfondimento diverso dei personaggi: molto ci viene detto dal narratore onnisciente, che ho trovato fin troppo presente nella storia. Mi sarebbe piaciuto di più conoscere i protagonisti grazie alle loro azioni, con meno riflessioni e spiegazioni da parte del narratore.
Quanto al finale (mi trovo sempre in difficoltà a parlare dei finali per via del timore di rivelare troppo) posso solo dire che è un finale molto aperto, ma l’ho trovato molto riuscito e non ne avrei voluto uno diverso. Proprio perché, come viene accennato nella quarta di copertina (di solito non cito molte frasi degli autori, ma molte della Gammauta mi sono piaciute in particolar modo), l’importante è che Paola impari a scegliere.
Un’ultima nota di merito per l’editore, ho trovato il libro molto curato dall’aspetto grafico.