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Recensione: "Journal" di Matilde Manzoni

Creato il 24 febbraio 2012 da Iomilla @saretta_21

Journal
di Matilde Manzoni


«Mi pare che si possa sopportare ogni cosasenza lamentarsi, quando si ha una madre al proprio fianco! E non c’è al mondodolore più grave che perderla!»
Matilde, ultima di nove figli di Enrichetta Blondel e Alessandro Manzoni, n
ella suabreve vita non conobbe che la sofferenza e la morte. 
Morì tisica nel 1856, a soliventisei anni, fra atroci sofferenze, ma non smise mai di gioire per il poco chela vita le concesse.
Il dolore piùgrande che dovette sopportare non fu però quello del corpo, ma quellodell'anima. Infatti, l'esperienza più crudele che segnò la sua breve esistenzafu l'abbandono.
Orfana di madre,invocò e bramò per tutta la vita l’affetto del padre, Alessandro Manzoni. Unpadre tanto presente nei suoi pensieri, quanto assente nella realtà. Manzoni silimitò a inviare alla figlia lettere cariche di parole, promesse e preghiere,ma prive di ogni sostanza. Accumulò scuse su scuse, rimandando un viaggio chenon si compì mai. Manzoni, infatti, non andò mai al capezzale della figlia,negandole l’unico suo desiderio e l’unico sollievo in una vita di stenti.
La purezza d’animodi Matilde la spinse a credere ciecamente alle vane promesse del padre, a nonmettere mai in dubbio la sua parola, addirittura scusandosi continuamente conlui per il suo dolore, la sua malattia e il suo bisogno di affetto paterno.

Questo diario, ancora oggi purtroppo non molto conosciuto, Matilde lo tenne per pochi mesi, dal 1° gennaio al 26 marzo del 1851, quando ormai da anni viveva in Toscana ospite della sorella Vittoria e del cognato Giovanni Battista Giorgini.
In queste poche pagine scritte un po' in francese e un po' in italiano, in cui si affollano vite, persone, affetti e letture, spicca la dolcezza di Matilde, la sua semplicità, ma anche la sua saggezza.
Questo libro è unaffaccio sulla vita breve e dolorosa di una ragazza che nonostante tutto non hamai smesso di sognare, e mostra il lato privato e meno conosciuto di uno degliinterpreti più importanti della letteratura italiana, Alessandro Manzoni.

♥ Recensione a cura di Libri e Poesie ♥
Edito da AdelphiAnno 1992Pagine 196

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