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Recensione: Kiki. Sangue a Berlino - Brandeburgo

Da Flautodipan @miriammas
Recensione: Kiki. Sangue a Berlino  - Brandeburgo Titolo: KIKI – Sangue a Berlino - Brandeburgo
Autore: Caleb Battiago
Kiki Serie #1
Illustrazione di copertina di Ben Baldwin
Formato ebook
Pagine: 50
Prezzo di copertina: € 1,99
Produzione indipendente
Disponibile su Amazon

Descrizione: XXII Secolo - Megalopoli di Berlino Brandeburgo. Un nuovo muro divide la città, i distretti della zona Ovest sono sotto il controllo del governo, presieduto da Basilius Peters, il Rospo Rosso, che sta sperimentando un innovativo progetto di imprinting sociale, grazie ai razionalizzatori, dispositivi biomeccanici di ultima generazione, installati sui cittadini. I distretti della zona Est sono invece affidati dal governo al dominio di due bande criminali, che si dividono territori e attività illegali. Il Bezirk 7 è controllato da Annedore Verkerk, chiamata la Duchessa, e dalla sue legioni di puttane,
papponi e chef antropofagi. La duchessa è specializzata nella prostituzione su larga scala e nel commercio e distribuzione di carne umana. I suoi megabordelli,
come il Krimisa, e i ristoranti cannibalici, sono ormai celebri. I Bezirk 5 e 6 sono invece sotto l’egida di Adonis Vogt, detto Testadiferro, e del suo esercito di tossici, assassini e stupratori. Testadiferro dal suo covo armato, la carcassa di una vecchia stazione della metropolitana, controlla il commercio di super-droghe e il gioco d’azzardo. Una convivenza criminale difficile, i due generali neri faranno presto i conti, per assumere il controllo dell’intera macro-area
Est di Berlino Brandeburgo. Ma sotto la città si muovono altre organizzazioni, quella anarchica degli invisibili, guidati da Jesus, che dominano le fogne, fautori di continui attentati in città, e i fachiri, monaci borderline del XXII secolo, che vivono il loro eremitismo nelle stazioni fantasma della metropolitana. Gli arrivi in città di Messerschmitt, agente del governo israeliano in cerca di una macabra ma preziosissima
reliquia, e di Kiki, sensuale killer professionista, punta di diamante della criminalità francese, cambieranno per sempre il destino della Berlino Brandeburgo dalle due anime, svelando gli orribili segreti del settore rosso del grande Muro.
La recensione di Miriam:

Altro giro, altra corsa… per l’inferno. Dopo aver esplorato gli orridi anfratti di Parigi Sud 5, giungiamo alle porte di un’altra megalopoli. A offrirsi ai nostri occhi, attraverso la diabolica lente futuristica forgiata da Caleb Battiago,questa volta è una Berlino in salsa narakiana. Un nuovo muro, il grande Serpente, striscia a segarela città marcando un confine velenoso tra due metà, speculari come potrebbero esserlo i due emisferi di un cervello malato. Da un lato si estende Berlino Ovest, la parte occupata dai Puritaner, normalizzata grazie all’impianto di sofisticati congegni biomeccanici nelle ipofisi dei cittadini:sono i razionalizzatori, strumenti ideati per garantire l’omologazione di massa e reprimere gli istinti primordiali, spaventosi marchingegni del futuro che pure riecheggiano l’idea di plagio psicologico già insita nella vecchia quanto aberrante propaganda nazista. Dall’altro palpita Berlino est, la metà marcia della mela, quella in cui impera il vizio come fosse una virtù, quella in cui l’istinto corre a briglie sciolte trovando il suo logico sfogo nei bordelli e nei cannibalici ristoranti creativi (che qui hanno ottenuto il privilegio della legalizzazione). Ma al di sotto delle due, serpeggia una terza Berlino, una Berlino fantasma pullulante di ratti umani, di feccia, ma anche di illusori sogni sovversivi. È qui che – stando a quel che si racconta – si aggira Jesus, il Messia delle fogne: “viso bianco, bizantino e una fila di denti marci” pronti a mordere il cuore (o il culo) del sistema. E come sempre accade, a Berlino quanto a Parigi o in qualsiasi città del nostro mondo corrotto, sono in pochi a spartirsi la torta e c’è chi bega per aggiudicarsi la fetta più grossa. Quella che Battiago ci narra sullo sfondo di questa metropoli infetta è la storia di una maxi guerra di quartiere, o se preferite una letale corsa all’ultimo Bezirk. A fronteggiarsi sul terreno di battaglia sono la Duchessa – signora del Bezirk 7, specializzato in bordelli e ristoranti – e Testadiferro – sovrano indiscusso dei Bezirk 5 e 6 votati al business delle nuove droghe. Una feroce contesa per la conquista dell’egemonia, slealmente arbitrata dal Presidente in persona, il Rospo Rosso, ma che si evolverà seguendo una piega imprevista quando a scendere in campo sarà Kiki, giunta qui da Parigi Sud per svolge una missione speciale al soldo di Messerschmitt. Vecchie conoscenze per gli habitué del mondo narakiano, conoscenze che non si dimenticano.Mi riferisco soprattuttoa lei, l’antieroina per eccellenza, meravigliosa incarnazione tutta al femminile di uno spirito di ribellione allo stato puro. Come recita il vecchio adagio, quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. In questo caso è un gioco senza regole – e non poteva che essere così – adrenalinico, agghiacciante e liberatorio al tempo stesso; prendervi parte è un’esperienza sinistramente elettrizzante. È così che dopo un’introduzione alla città, doverosa quanto affascinante (nel suo modo perverso), giungiamo a una svolta inattesa a partire dalla quale l’azione prende il sopravvento e la trama si dispiega correndo a ritmo serrato su un fil di lama, fino all’ultimo respiro… più che un respiro un lancio vero e proprio, che credetemi, vi regalerà un momento di grande ebbrezza.


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