Magazine Cultura

Recensione L'Accademia dei Vampiri di Richelle Mead.

Creato il 27 agosto 2013 da Valentina Seminara @imatimehunter
Vampire Academy, qui conosciuto come L'Accademia dei Vampiri, è il primo volume della serie omonima, composta da otto volumi, secondo goodreads, di cui due sono brevi novelle, e scritta dall'autrice Richelle Mead. Come al solito, in confronto alla copertina originale, la nostra fa schifo. Non l'ho guardata, mi sono messa a leggere e ho apprezzato la lettura, contenta di non aver trovato la solita solfa sui vampiri.
Recensione L'Accademia dei Vampiri di Richelle Mead.
L'Accademia dei Vampiri
Richelle Mead
Rizzoli
427 pagine
4 Novembre 2009
17,00€
Voto: ★ ★ ★ ½
Lissa Dragomir, principessa Moroi e vampiro mortale, dev'essere protetta a tempo pieno dalle minacce degli Strigoi, i vampiri più pericolosi, quelli che non muoiono mai. La sua migliore amica e custode, Rose, è una Dhampir, un incrocio tra un vampiro e un umano. Rose e Lissa, dopo due anni di fuga dal loro mondo per assaggiare un po' di realtà, vengono intercettate e riportate a St. Vladimir's, l'Accademia dei Vampiri in cui dovrebbero studiare:dovrebbero, perché in realtà tra balli e innamoramenti, flirt con gli alunni più anziani e i fascinosi tutor e i conflitti sempre aperti con gli insidiosi Strigoi, tutti hanno pochissimo tempo per pensare ai libri.

La mia Recensione            
Salto da un libro all'altro come una pazza, ma non posso farne a meno. Davvero, è l'ultima volta che inizio due libri diversi. Alla fine ho messo da parte il secondo e mi sono concentrata su questo. Ah, questo è per tutti quelli che mi dicevano, leggi VA, leggilo!
Come vedete, l'ho fatto.
Se ho iniziato fin da subito a perdere la testa per Dimitri? Si.
Se ho iniziato ad amare la sferzante ironia di Rose e la malinconica dolcezza di Lissa? Anche.
Se pur volendo leggere più libri in una volta, questo non me lo permetteva? Accidenti, si.
Lo ammetto, ho visto il trailer e ho pensato fosse ora di mettermi in pari. Mi domando quanto sia utile riassumere la trama del libro in questa recensione, dato che, ecco, la conoscete quasi tutti -forse esiste ancora qualcuno che, come me, stava fra l'incudine e il martello. Ma siccome sono una che raramente esce fuori dagli schemi, seguirò la prassi ordinaria.
Dunque. Lissa sta sognando. Sogna quell'incidente che popola ormai i suoi incubi da due anni, quello che le ha strappato la famiglia consegnandola alla morte. Rose lo sa, perché quando le emozioni di Lissa sono forti abbastanza, inondano la sua mente trascinandola in quella dell'amica d'infanzia. E' per via del loro legame, un legame raro, antico e prezioso, che a volte scocca fra un vampiro Moroi e il suo guardiano dhampir. Rose e Lissa sono in fuga dal tormento che il passato di Lissa rappresenta per lei, e Rose ha giurato di proteggerla con la sua vita. Così, quando Dimitri Belikov, guardiano, le trova, nessun tipo di resistenza aiuterà le due ragazze: vengono ricondotte alla Vladimir's Academy, l'accademia per vampiri e aspiranti guardiani dalla quale erano fuggite. Come previsto da Rose, le due si beccano minuti interminabili di rimproveri dalla preside, la signora Kirova, per la loro noncuranza delle regole e le azioni sconsiderate che hanno caratterizzato la fuga, vista la minaccia dei loro nemici immortali, gli Strigoi, sempre in agguato. In quanto suo guardiano, Rose avrebbe dovuto proteggere Lissa impedendole di andare via, perché è preziosa per tutti i Moroi, in quanto loro principessa e unica erede del casato reale dei Dragomir, in seguito alla morte della famiglia. Ma Rose sa cos'è meglio per la sua migliore amica. E restare -ora che non può fare altro, messa alle strette- è l'unica soluzione.
La negligenza di Rose nel prepararsi adeguatamente alla protezione della sua Moroi le costerà caro, fra lezioni arretrate e allenamenti extra con niente meno che il dio della lotta in persona, Dimitri. Per quanto affascinante sia, Rose deve davvero concentrarsi e superare tutti i corsi, se vuole ancora essere il guardiano di Lissa. Perché in fondo, è una delle cose più importanti per lei. Ciò che la lega a Lissa va oltre la semplice amicizia -c'è gelosia, c'è paura, c'è affetto, preoccupazione, diffidenza per chiunque le si avvicini. Rose è uno schermo posto fra l'amica e il resto del mondo, contro tutti quelli che vogliono ferirla e farle del male, contro chi sembra un amico rivelandosi poi tutt'altro. Ho apprezzato davvero la questione del legame, nonostante la trovassi ambigua. Un espediente per seguire contemporaneamente la vita di Rose e quella di Lissa, così intrecciate, diverse e complementari fra loro. Ogni minaccia verso Lissa diventa un affare di Rose, e Lissa è così abituata alla consapevolezza della presenza della sua guardiana che all'inizio non sa come gestire il suo ritorno. Soltanto quando inspiegabili scherzi di cattivo gusto faranno di lei la loro vittima, con il responsabile nascosto nell'ombra, Lissa si deciderà a uscire dal guscio di brava e composta ragazza e usare i suoi poteri per sistemare la situazione. Si delinea un aspetto di lei che ho piacevolmente apprezzato, e che ha soddisfatto le mie aspettative. Lissa non è poi così angelica come sembra...
Rose, da parte sua, è una mezza-Moroi. E' intrepida, presuntuosa, tagliente, ironica, divertente, determinata, socievole a modo suo, maliziosa, intrigante e tutta una serie cose che la rendono quel tipo di eroina di cui adori conoscere i pensieri, una fantastica campagna d'avventura. Mi ha guidata fra i corridoi dell'accademia, nei suoi angoli più oscuri e e negli spazi aperti, alla luce del sole. Mi ha fatto incontrate i suoi amici, i nemici, quelli a metà dei due schieramenti, ho scoperto inganni e promesso e nuovi amori e amicizie e tutto ciò che ci si aspetta di trovare nel primo volume di una lunga serie. In fin dei conti, una scuola per vampiri è come una normale scuola di adolescenti. Solo che alcuni alunni hanno le zanne e bevono sangue, altri devono allenarsi per lottare corpo a corpo con i nemici, e tutti insieme sono decisamente fuori dall'ordinario, per certi aspetti. I sotterfugi e le piccole vendette, beh, quelli non assomigliano proprio scherzetti adolescenziali. Specie se ti trovi una volte col collo reciso sul letto, no? Rose ce la metterà tutta per adeguarsi, rimettersi in pari, difendere Lissa dalle crudeli frecciatine dei compagni e difendere se stessa, tutto insieme. Ma più di tutto, ci sarà l'aiuto di Dimitri a tenerla su, a farle capire qual'è il modo giusto di ottenere le cose importanti.
Vari altri personaggio si delineano nel corso della storia -il silenzioso Christian, la vendicativa Mia, la goffa Natalie, l'estroverso Mason. I rapporti fra loro colorano le vicende, le rendono intriganti e coinvolgenti, e poi ci sono le ombre, dense e sinistre, angoli di buio in cui si nascondono coloro che cospirano e si preparano ad attaccare.
Fresco, pungente, ironico, malizioso, pericoloso. Lo stile dell'autrice, il suo modo di dar vita ad un mondo così interessante, mi ha comunicato tutto questo e molto altro. Mi sono sentita davvero in sintonia con entrambe le protagoniste, nonostante i loro diversi modi di fare; come previsto dalle persone che mi hanno consigliato e ripetuto di leggere questo libro, mi sono innamorata di quel maledetto Dimitri Belikov e della sua aria indifferente, con -ovviamente- tutto ciò che c'è sotto. Ma ammetto che anche Christian è piuttosto intrigante -capite il mio assurdo urlo angosciato in un certo punto del romanzo. Il romanzo mi ha presa parecchio, ne ho apprezzato le dinamiche e la complessità della storia soprannaturale, i suoi elementi -la magia dei Moroi, la spietata sete di sangue degli Strgigoi, il modo in cui Rose s'imbatte nelle rivelazioni circa antichi poteri e legami per cui lei e Lissa non rappresentano un'esatta novità- e il modo in cui su di esse si intessono le vite dei personaggi. Tuttavia, non riesco ad esserne entusiasta come vorrei, o come lo ero in certe parti del libro. L'azione non manca, la parte discorsiva e la narrazione sono ben proporzionate per un libro che si prende il compito di introdurre la serie. Eppure, a volte c'erano troppe informazioni, tutte in una volta, sebbene ottimamente inerenti al succedersi delle vicende. Più che altro, erano i flashback di Rose a sembrarmi troppo ricorrenti e lunghi. Ma il rischio di incorrere in questo difetto è molto comune nei libri di apertura, perciò non mi lamento troppo, dato che, comunque, la lettura me la sono goduta eccome.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :