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Recensione: L’amore in un giorno di pioggia di Sarah Butler

Creato il 10 ottobre 2013 da Stefi @Giardinorose
Recensione: L’amore in un giorno di pioggia di Sarah Butler
Titolo: L’amore in un giorno di pioggiaAutore: Sarah ButlerEditore: GarzantiPagine: 272Prezzo: 16,40 euro

La trama 


Da quasi trent'anni, quando la brezza di Londra diventa più calda e petali bianchi si aprono tra i fili d'erba, Daniel cammina sulle rive del Tamigi e si siede su una panchina. Tra le mani ha un foglio di carta e una busta su cui scrive solo un nome, sempre lo stesso. Poi la imbuca, senza indirizzo. Sono gli auguri di compleanno per sua figlia. Di lei sa solo come si chiama e che è stata concepita in un giorno di pioggia con la donna che ha amato di più al mondo.
Alice ha trent'anni e da sempre si sente più felice sotto un cielo stellato, circondata dall'immensità dell'orizzonte, piuttosto che al sicuro fra quattro mura. Londra le va stretta, piena dei ricordi di sua madre scomparsa troppo presto, di una famiglia a cui non sente di appartenere e di un amore perduto. Ma adesso è tornata, perché suo padre sta morendo. Alice riesce a dargli solo l'ultimo addio.
Alice e Daniel sembrano non avere nulla in comune, tranne l'amore per le stelle, i colori e i mirtilli ancora aspri. Ma soprattutto l'abitudine di stilare elenchi delle dieci cose che li rendono più tristi o felici. Alice non conosce l'uomo che le si avvicina con aria confusa e impacciata al funerale del padre. Alice non sa chi è Daniel. E non sa che la sta cercando da tutta la vita. Tra le mani Daniel tiene un fiore di carta e nella testa tutte le parole e le carezze che ha conservato per Alice in tutti questi anni. E che, forse, adesso avrà il coraggio di regalarle…

La mia recensione


Questo libro è un inno alla speranza, alla voglia di vivere e se il nostro destino ci riserva qualche brutta sorpresa, dobbiamo imparare a lottare e solo desiderando con tutte le nostre forze quello che abbiamo perso possiamo sperare di cambiare il nostro futuro.
Alice ha ventotto anni, è una ragazza all’apparenza forte ed indipendente che ha deciso di viaggiare per il mondo probabilmente per fuggire da se stessa e da un amore finito male, libera come il vento, non un tetto sulla sua testa ma solo le stelle a farle compagnia, chilometri e chilometri di nulla, questo la rendeva felice.
E’ in Mongolia quando viene raggiunta dalla notizia che suo padre è in fin di vita ed ha solo il tempo di rivederlo per un’ultima volta, un altro dramma, un’altra perdita, anche sua madre se n’era andata così, troppo in fretta, troppo giovane e ancora nel cuore Alice ha paura che la colpa sia stata sua. 
Alice e le sue due sorelle affronteranno questo difficile cammino, dovranno lasciare andare il loro padre, svuotare la casa di tutte le sue cose, dei loro ricordi, venderla e continuare ognuno per la propria strada; ma qual è quella di Alice? Lei vorrebbe ripartire, ma qualcosa la trattiene anzi qualcuno le insegnerà che
“se resti immobile in un posto abbastanza a lungo, quel posto ti si mostrerà. Ci vuole tempo, ma troverai gli schemi, e una volta che li trovi puoi iniziare a sentirti a casa.”
Londra è l’altra protagonista di questo romanzo, bella più che mai soprattutto nelle prime ore del giorno quando il sole all’alba addolcisce ogni cosa, la nebbia del mattino svanisce ed il mondo intero aspetta l’arrivo di un nuovo giorno.
Londra è la casa di Daniel, i suoi ponti, i suoi parchi, le sue panchine, lui vive per strada, perché a volte la vita può essere dura e cattiva e se si prendono delle decisioni sbagliate si possono pagare a caro prezzo, ma anche Daniel proprio come Alice, ad un certo punto capisce di preferire di stare seduto sulla sponda di un fiume a guardare il tramonto piuttosto che stare rinchiuso in una casa che non sente sua.
Un’altra caratteristica fondamentale del romanzo sono gli elenchi di dieci cose con cui i protagonisti descrivono le loro vite e che ci fanno entrare ancora più in contatto con loro grazie a questi elenchi, che Alice e Daniel hanno la mania di scrivere e che ci fanno capire le cose che li rendono più tristi o più felici.
Alice e Daniel ci entrano nel cuore, con le loro paure, le loro fragilità, ma alla ricerca continua di qualcosa che Alice non riesce ancora ad afferrare, ma che Daniel sa bene e lo desidera con tutto se stesso. 
Una cosa che impariamo, anche con un filo di tristezza e che un giorno potresti accorgerti che ciò che prima desideravi così ardentemente in fin dei conti non era la cosa giusta ed a volte è meglio lasciare le cose come stanno.
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