Autrice:Ornella AlbaneseGenere: storico (Medioevo)
Ambientazione: Italia del Sud (Calabria)
Pubblicaz. originale: Leggereditore, giugno 2011, pagg. 288. Anche in versione ebook (qui)
Parte di una serie: No
Livello di sensualità: Bassissimo
LA STORIA
Italia, 1135. Giselda attende il suo promesso, il valoroso Manlius.
Da diversi anni la guerra lo tiene lontano dal feudo di Tarsia, dove
potrebbe non far più ritorno. Giselda è giovane, impavida,
intraprendente, e quando durante un torneo cavalleresco riceve un invito
dal figlio del barone di Rosetum, antico avversario della sua famiglia,
accetta senza esitare. L’appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto. Purtroppo, però, il suo nome diverrà un’eco spenta, perché di lei non
si troverà più traccia. Proprio adesso che Manlius è tornato… Risorge così l’ombra di intrighi e misfatti arginati per lungo tempo. Le due famiglie metteranno in campo tutte le loro armi per
ridisegnare i confini di un odio che non dà tregua. Ma forse solo il
sorriso di una donna e la magia tutta femminile riposta in un anello di
ferro riusciranno a riportare la pace laddove dimoravano rabbia e morte.
RECENSIONE DI LADY MACBETH
Giudizio:1/2DISCRETO
Ho letto di recente questo romanzo, forse non perfetto
ma interessante e che merita attenzione. Inoltre, grazie ai recenti post
di Francy sul Medioevo, ho pensato potesse interessarvi.
La vicenda si svolge nel 1135, nella Calabria dominata dai Normanni.
Il nobile Manlius, dei conti di Tarsia, dopo anni di militanza al seguito di re Ruggero di Sicilia (vedi qui),
stanco di guerra e violenze, sente venuto il momento di tornare nella
propria terra. Lo attendono l'anziano padre, ansioso di rivedere sano e
salvo l'erede legittimo del suo titolo e dei suoi possedimenti, il
fratello minore e, soprattutto, Giselda, la dolce fanciulla sua promessa
sposa da ben tre anni, cioè da poco prima che lui partisse. Purtroppo,
però, appena tornato Manlius non solo si trova a dover fronteggiare una
grave emergenza che coinvolge tutta la sua famiglia, ma anche una
situazione generale non esattamente corrispondente alle sue rosee
aspettative. Benché, apparentemente, tutto proceda nei quieti solchi
della normalità, ci sono ancora molti conti in sospeso e Manlius dovrà
affrontare minacce e pericoli sia provenienti dagli eterni nemici del
suo casato, ma anche da chi gli è più vicino. Per l'eroico guerriero non
sarà facile distinguere gli amici dai nemici. A volte la guerra, nella
sua crudezza, è molto più facile da gestire: il nemico è sempre colui
che si ha di fronte, mentre gelosie e intrighi di potere possono portare
alla spiazzante scoperta di avere un acerrimo nemico al proprio fianco.
Una donna dolce ma determinata, con la promessa di amore che
rappresenta, lo aiuterà a capire chi gli sta intorno e, soprattutto, sé
stesso.
SECONDO ME
Cominciamo
dagli aspetti che mi hanno maggiormente convinta. Il disegno
psicologico dei personaggi è veramente eccellente: il conte Timoteo,
padre di Manlius, un vecchio leone in gabbia che non accetta la forzata
inattività per raggiunti limiti d'età e si trascina da anni un'antica
insicurezza che non ha mai avuto il coraggio di confessare a nessuno,
nemmeno alla diretta interessata. Manlius, l'eroe protagonista, partito
per la guerra, nonostante, in qualità di primogenito, non toccasse a
lui, per sedare un senso di colpa che non gli dà pace; nella vita
raminga del militare ha trovato una scappatoia momentanea a ciò che sa
essere il suo dovere ultimo: assumere il proprio ruolo di erede,
prospettiva che lo attrae e, contemporaneamente, lo spaventa, lui è più
bravo a maneggiare la spada che a dirimere questioni e a trovare
soluzioni diplomatiche. Goffredo, il fratello minore, mai andato in
guerra, ma che ha il suo bel daffare comunque a combattere i propri
demoni. Silia, l'eroina, bella, intelligente, sensibile ed
affascinante che riuscirà dove generazioni di uomini potenti ed
agguerriti, ma fatalmente preda dei propri preconcetti, hanno fallito.
Anche di Giselda, inizialmente dipinta come una creatura un po' fatua e
superficiale, si rivelerà in un secondo tempo la vera natura.
Anche i personaggi secondari e di contorno sono molto
interessanti; i due amici fraterni di Manlius sono ben caratterizzati,
anche nella loro diversità razziale e culturale, ed è bellissimo il loro
rapporto di amicizia reciproco e con Manlius, fatto di virile
cameratismo, fiducia e rispetto. Persino la psicologia di un paio di
fantesche e di un bimbo sfortunato è tratteggiata con cura e tutti
questi personaggi, nonostante appaiano gregari, si riveleranno
funzionali allo svolgersi della trama.
L'aspetto, a mio parere, meno convincente del romanzo è che lo
sfondo storico medievale rimane, appunto, solo uno sfondo, un po' piatto
per i miei gusti. La consapevolezza che i fatti si svolgano nel
Medioevo risiede unicamente nei rari cenni agli eventi storici in
divenire, a personaggi storici veramente esistiti e ad alcuni aspetti
tipici del periodo storico, come, ad esempio, il ruolo insostituibile
dei monasteri e dei monaci amanuensi nella conservazione e, in seguito,
nuova diffusione della cultura dopo i secoli di decadenza durante le
invasioni barbariche.
Vi è un evento specifico nel romanzo, di sapore indubbiamente
medievale: la temporanea prigionia di uno dei personaggi in una gabbia
di ferro issata sugli spalti di un torrione d'avvistamento del classico
castello medievale. Questo dettaglio ha risvegliato in me ricordi
lontani della mia infanzia; abito in provincia di Como ed uno degli
eventi più noti e più crudeli della lunga lotta che contrappose Como a
Milano, i Guelfi ai Ghibellini, fu la terribile morte in prigionia,
causata dalla fame e dagli stenti, di Napo Torriani, rappresentante di
una delle più note famiglie nobili della città, appunto rinchiuso in una
gabbia in cima al Castel Baradello (non lo sentite anche voi un brivido
ghiacciato lungo la spina dorsale, nonostante la canicola agostana?).
Per chi volesse saperne di più sull'infelice Napo Torriani:
http://www.fondazionedellatorre.com/ita/unpodistoria.htmlhttp://it.wikipedia.org/wiki/Napoleone_della_Torre
Adesso non lo so, ma quando facevo le elementari io era uno dei
cavalli di battaglia delle lezioni di storia delle nostre maestre.
Va
be', bando ai ricordi del bel tempo che fu. Tornando al libro in
questione, direi che si tratta di una lettura adatta a chi (io sono tra
loro), visitando castelli ed edifici storici in genere, o scorgendone le
rovine in lontananza, si chiede sempre chi ci abbia abitato nel corso
dei secoli, se siano stati felici almeno un po', quanti figli abbiano
avuto, quanti litigi, discussioni, amori clandestini e non, delitti,
congiure, feste, ricevimenti, balli, consigli di guerra e di famiglia
siano avvenuti tra quelle mura. Quante storie nel dipanarsi della
Storia. Deluderà invece chi cerca battaglie, assedi alla roccaforte e
tutti i tòpoi dell'epoca medievale o, forse più propriamente,
dell'immagine che ne abbiamo noi oggi.
Concludendo, l'ANELLO DI FERRO si potrebbe anche
definire un thriller dell'anima (si cerca il colpevole di un delitto
efferato indagando la psicologia dei possibili artefici del misfatto e
dei presunti complici) a cui l'ambientazione medievale conferisce
un'atmosfera particolare.
GUARDATE IL BOOKTRAILER
Cosa ne pensate della mia opinione? Collima
con la vostra? Quali aspetti avete rilevato nel romanzo che io non ho
notato? Secondo voi, il periodo storico in cui si ambienta un romance
dovrebbe sempre avere un'influenza determinante sulle vicende
raccontate, oppure è sufficiente che dia un gusto un po' esotico alla
trama? (Si sa, il passato è una terra straniera...)
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle...
Leggere il seguito
Ecco qui a fianco una novità Mondadori in collaborazione con lo IED ( Istituto Europeo di Design ) di Milano. Mondadori ha chiesto di inventare nuove copertine...
Leggere il seguito
Devo ringraziare il mio blog e questa rubrica se finalmente mi sono decisa a leggere un libro come quello di cui vi parlo oggi in #MilanoDaLeggere . Perchè, dev...
Leggere il seguito
Oggi, mercoledì 1° luglio, Libero Cinema in Libera Terra dà il via alla sua 10ma edizione, iniziando il tour dalla Sicilia, dove il Festival è nato,...
Leggere il seguito
Terza edizione per il premio letterario francese “Prix de la littérature arabe”, istituito congiuntamente nel 2013 dalla Fondation Jean-Luc Lagardère e...
Leggere il seguito
Salve Entucci !!!! Ecco le nuove uscite di questa prima settimana di luglio IN EVIDENZA - GRAPHIC NOVEL 7SUORE NINJA: LA SORELLA DEI MOSTRI di Davide La Rosa,...
Leggere il seguito