Titolo: L'atlante di fuocoSerie: The Books of the Beginning vol. 2Autore: John StephensTraduzione: G. GarbelliniEditore: Longanesi
Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2013
Pagine: 485
Prezzo: 9,90
Sinossi: C'è il sole che splende, il cielo è limpido e dovrebbe essere un giorno di festa per l'Istituto per Orfani Irrecuperabili e Senza Speranza Edgar Allan Poe. Ma all'orizzonte incombono già nubi nere, cariche di presagi... e di magia. I tre fratelli Kate, Michael ed Emma detestano quell'orfanotrofio diroccato, il cibo puzzolente, la direttrice che li vessa di continuo... Ma è l'ultimo riparo per quei tre ragazzi che il destino ha messo al centro di una trama oscura e pericolosa. C'è un tremendo potere sulle loro tracce, un'entità malvagia che ha già rapito i loro genitori e li ha costretti a nascondersi. L'unica via per la salvezza è scovare e riunire i misteriosi Libri dell'Inizio. Per fortuna, uno è già in loro possesso: ed è proprio all'Atlante di smeraldo che la maggiore, Kate, dovrà ricorrere per fuggire dal pericolo, scomparendo nelle pieghe del tempo, per essere catapultata a New York alla fine dell'Ottocento, proprio nel momento in cui il mondo degli umani e quello della magia sono sull'orlo di una terribile scissione. Ed è lì che incontra un enigmatico e affascinante ragazzo, il cui destino sembra fatalmente legato al suo... Intanto, rimasti soli, Michael ed Emma dovranno intraprendere la ricerca del secondo libro, l'Atlante di fuoco, perché è destino di Michael esserne il Custode. Ma per conquistarne il potere e salvare le sorelle, Michael deve imparare ad affrontare le proprie paure peggiori. E deve agire in fretta, perché il Ferale Magnus è pronto a tutto...
La mia opinione: Questo secondo libro della trilogia "I libri dell'inizio" l'ho trovato migliore rispetto al primo. Il merito è (in parte) della storia che diventa più interessante, con alternanza di capitoli del presente e del passato, e dei tanti colpi di scena (non banali) che danno svolte interessanti alla vicenda e soprattutto sul finale si rimane come sospesi e c'è il desiderio di sapere come si concluderà la vicenda. Vorrei dire che le migliorie includono anche la caratterizzazione dei protagonisti (i tre fratelli) ma non è così. Nel primo libro li avevo trovati con poca personalità e li ho trovati esattamente uguali anche in questo seguito. Sono i classici stereotipi da libro fantasy per ragazzi (protagonisti ancora bambini a cui è affidata la sorte del mondo e che si sentono tanto importati, con il risultato di apparire saccenti e poco simpatici) e questo è sicuramente il difetto più imperdonabile che non permetterà mai di dare un giudizio totalmente positivo. Ma invece sono rimasta assolutamente sorpresa di aver fatto la conoscenza di un altro personaggio (a mio avviso il più interessante!) che dovrebbe in teoria essere il personaggio cattivo, ma invece vi è in lui una mescolanza di qualità che lo rende davvero particolare. Ne sono rimasta sorpresa perché è raro che in un libro per ragazzi la distinzione tra bene e male non sia netta, di solito il buono è completamente buono e il cattivo completamente cattivo e così ero portata a pensare anche di questa trilogia, avendo letto il primo libro che rispetta in pieno tale stereotipo. Invece in questo secondo libro la situazione si modifica e il personaggio cattivo ne diventa il catalizzatore, inutile dire che è fin'ora il personaggio meglio caratterizzato, meglio dei protagonisti, che come ho già detto non mi stanno piacendo al punto tale da trovare difficile fare il tifo per loro. Altro elemento interessante è la presenza di un mondo magico dentro al mondo umano anche se separato e questa caratteristica (appena accennata nel primo libro e molto più marcata in questo seguito) fa pensare più volte al mondo di Harry Potter. Per me è una cosa positiva, è uno scenario che apprezzo anche se fare paragoni con un (insuperabile!) Harry Potter è comunque impensabile.
Per questi motivi (storia con migliori colpi di scena - presenza di un personaggio "cattivo" finalmente interessante e multisfaccettato - presenza di un mondo magico che convive adiacente al mondo umano) do al libro ben 4 stelline, cosa che non avrei sperato dopo la lettura del libro primo. Di solito i sequel non sono mai migliori dei primi libri ma in questo caso sono contenta di poter dire che ci troviamo davanti ad un'eccezione.
voto: