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Recensione - L'ombra dei peccatori di Ian Rankin

Creato il 21 maggio 2014 da Diegothriller
Recensione - L'ombra dei peccatori di Ian Rankin Recensione a cura di Massimo Minimo
"L'ombra dei peccatori" di Ian Rankin (Longanesi) è il thriller recensito oggi da ThrillerPages. Clicca qui e leggi trama del romanzo e note sull'autore Mentre la sezione “Crimini irrisolti” di Edimburgo sta per chiudere, l’ex ispettore John Rebus, reintegrato come sergente, è chiamato sul luogo di uno strano incidente stradale. Con lui l’immancabile Siobhan Clarke che, ironia del destino, ha da poco assunto il grado di ispettrice. Alla guida dell’auto risulta esserci una ragazza, figlia di un uomo d’affari molto chiacchierato e fidanzata con il rampollo del ministro della Giustizia scozzese. John e Siobhan non sono affatto convinti della dinamica dell’incidente così come riferita dalla giovane e pensano che lei voglia coprire qualcuno. Contemporaneamente, Malcolm Fox della sezione Disciplinare, meglio conosciuta come “Lamentele”, viene incaricato di riaprire un vecchio caso risalente all’epoca in cui Rebus prestava servizio a Summerhall. Lì gli “sbirri” appartenenti ai Santi della Bibbia delle Ombre dettavano legge, andando ben oltre le regole consentite. John è combattuto fra la lealtà verso i colleghi di un tempo ed il desiderio di fare chiarezza. Il tutto sullo sfondo della campagna politica per il referendum sull’indipendenza della Scozia.
Diciannovesima avventura con protagonista John Rebus, uomo solitario e poliziotto onesto anche se dai metodi spesso discutibili. Lui e la fidata Siobhan, che ora gli è superiore per grado, vengono coinvolti in un caso con pesanti ripercussioni politiche. Come sempre, Rebus disobbedisce agli ordini imposti dall’alto, trovando un inaspettato alleato in Fox, con il quale nasce una certa complicità. Destinata a sfociare in amicizia o forse no, dato il carattere burbero di John, poco incline a stringere rapporti umani. Con questo romanzo Ian Rankin si conferma il miglior esponente del tartan noir e noi lettori non finiremo mai di ringraziarlo per aver “riportato in vita” un personaggio straordinario come Rebus.

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