Morgan Lost, L'Orologio del Tempo - Sergio Bonelli EditoreE' un periodo che ho un po' la spina staccata lo sapete, ma nel vero senso della parola: computer in modalità bradipo, cellulare rotto, tablet passato a miglior vita, quindi arrivo qui sul blog a singhiozzo, o meglio quando la tecnologia non mi volta spudoratamente le spalle.
uscita mensile 12/2015 - pag.90 - € 3,50
Soggetto_ Claudio Chiaverotti
Artwork: Giuseppe Liotti - Cover: Fabrizio De Tommaso
Questo è anche un periodo in cui il lavoro mi sta prosciugando (senza farmi dimagrire... non capisco :/) e fumetti e graphic novel sono la mia àncora di salvezza.
Ultimamente sono un po' in fissa con Morgan Lost, "lui" sa come tenermi compagnia, e soprattutto quando. Puntuale come un orologio svizzero, il giorno in cui esce, mi faccio trovare davanti all'edicola alle sette in punto, dieci minuti prima di prendere la corriera. Il mio albo è già pronto, lo pago, e dopo un rapido sguardo alle ultime novità e ai saluti di rito, mi dirigo verso la fermata. Morgan mi tiene compagnia nel tragitto casa lavoro e mentre una miriade di studenti, fermata dopo fermata, mi si affolla intorno, io me ne resto rannicchiata al mio posto (terza fila a sinistra vicino al finestrino) ansiosa di raggiungere New Heliopolis...
Quello de L'Orologio del Tempo è stato il mio viaggio migliore.
Un viaggio del tutto inaspettato, avevo già fantasticato sulla copertina (De Tommaso è un Artista con la "A" maiuscola) facendomi diversi film, e avrei scommesso che l'elemento paranormale avrebbe fatto da padrone, invece mi sbagliavo.
L'Orologio del Tempo è molto semplicemente una storia d'amore e di dolore; è il tipo di storia che prediligo perché in sole novanta pagine sa dire tanto, lo stesso protagonista sembra non volere invadere lo spazio dei personaggi secondari che in questo modo si raccontano senza filtri, mettendo a nudo i loro peccati, le loro debolezze, i loro drammi.
Quindi sì, in copertina c'è un Morgan biotecnologico e un caimano assassino, ma tra le pagine -magistralmente disegnate da Giuseppe Liotti - c'è una madre messa in ginocchio dal passato, spezzata in due da un presente che le ha tolto tutto e crudelmente privata di un futuro in cui sperare.
C'è ovviamente un assassino, il cui volto tra l'altro è noto quasi subito (mossa astuta), e ad attenderci c'è una costruzione narrativa che manderà in tilt le lancette dell'orologio. Come ha rivelato Claudio Chiaverotti - lanciando una sfida su Facebook - la struttura dell'albo è un omaggio al bellissimo e struggente Alabama Monroe, in particolare la scena dell'ambulanza dove tutto trova un inizio e una fine (avete collegato? state già piangendo? ok, direi che ci siamo allora...); è mentre lo staff medico cerca disperatamente di rianimare una giovane donna che tra macchie di rosso, ricordi fin troppo vividi e momenti di puro terrore, si srotola la pellicola di quello che al momento è il miglior "film" della serie.
Alla prossima 8)