T h e G u n s l i n g e r
| Sperling & Kupfer | pag. 223 | edizioni varie | Ciclo Torre Nera #1 |
Voto:Una saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il bene e il male s'incarna in uno dei più evocativi paesaggi concepiti dall'autore: Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere, leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre proibita.





"La saga della Torre Nera è la madre di tutte le mie storie, il grande contenitore della mia opera"
È così che "il Re" definisce l'opera che ha scritto ispirandosi al poema "Childe Roland alla Torre Nera giunse"di Robert Browning e dove convergono numerosi personaggi che ritroveremo in altri suoi romanzi.
"L'ultimo Cavaliere" è ambientato in un universo al confine tra la realtà e la finzione. Difficile descriverlo a dovere, tutto ha un non so che di impalpabile e onirico, ma la connotazione western è innegabile così come il mondo descritto che sembra essere quello di un futuro nemmeno troppo lontano; qualcosa di inspiegabile ha procurato un enorme decadimento, gli animali sono affetti da mutazioni, la Terra è ricoperta di rottami e rovine del passato e l'unica certazza, almeno per Roland, è trovare l'uomo in nero e raggiungere la torre nera.
La figura dello stesso Roland e la sua missione sono avvolte dal mistero. Roland - e King non nega di essersi fatto influenzare anche dal celebre film Il Buono, il Brutto e il Cattivo- è una sorta di Clint Eastwood: abile con i revolver, astuto, coraggioso, ma anche freddo e impersonale, addirittura crudele quando è la situazione a richiederlo.
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