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Recensione, L'ULTIMO CAVALIERE di Stephen King

Creato il 24 ottobre 2013 da Leggiamo
Torna il drogato delle saghe, torna Gianfranco con il primo libro de La Torre Nera un capitolo che l'ha un attimo destabilizzato, per poi conquistarlo in extremis! Il mio pargolo sta scoprendo il Re... sono quasi commossa xD
T h e  G u n s l i n g e r 
| Sperling & Kupfer | pag. 223 | edizioni varie | Ciclo Torre Nera #1 |
Recensione, L'ULTIMO CAVALIERE di Stephen KingUna saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il bene e il male s'incarna in uno dei più evocativi paesaggi concepiti dall'autore: Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere, leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre proibita.
Voto:
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"La saga della Torre Nera è la madre di tutte le mie storie, il grande contenitore della mia opera"
È così che  "il Re" definisce l'opera che ha scritto ispirandosi al poema "Childe Roland alla Torre Nera giunse"di Robert Browning e dove convergono numerosi personaggi che ritroveremo in altri suoi romanzi.
 "L'ultimo Cavaliere" è ambientato in un universo al confine tra la realtà e la finzione. Difficile descriverlo a dovere, tutto ha un non so che di impalpabile e onirico, ma la connotazione western è innegabile così come il mondo descritto che sembra essere quello di un futuro nemmeno troppo lontano; qualcosa di inspiegabile ha procurato un enorme decadimento, gli animali sono affetti da mutazioni, la Terra è ricoperta di rottami e rovine del passato e l'unica certazza, almeno per Roland, è trovare l'uomo in nero e raggiungere la torre nera.
La figura dello stesso Roland e la sua missione sono avvolte dal mistero. Roland - e King non nega di essersi fatto influenzare anche dal celebre film Il Buono, il Brutto e il Cattivo- è una sorta di Clint Eastwood: abile con i revolver, astuto, coraggioso, ma anche freddo e impersonale, addirittura crudele quando è la situazione a richiederlo.
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