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[Recensione] La fantasia dello scarafaggio – Edward Punch

Creato il 17 aprile 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La fantasia dello scarafaggio – Edward PunchTitolo: La fantasia dello scarafaggio
Autore: Edward Punch
Editore: Mamma Editore
ISBN: 978 88 87303 57 5
Num. Pagine: 330
Prezzo: 9.80€
Voto: [Recensione] La fantasia dello scarafaggio – Edward Punch

Trama:
Londra. Morti inspiegabili sconvolgono il Regno Unito e l’Europa. Bambine angelo vestite di bianco si schiantano al suolo dall’alto dei ponti e dei palazzi.
Incubo dei genitori conservatori britannici, l’assistente sociale Nor Temple, bellissima e istrionica, è decisa a risolvere l’enigma e a stanare “lo scarafaggio”. La responsabile Temple, trascinata da un intuito senza briglie, solca le fantasie livide dell’infanzia inglese, vittoriane e inquietanti, affiancata in questo e trattenuta dal vice ispettore capo, John Carver. Esperto in omicidi seriali, l’acutissimo detective è sorretto da logica spietata e parole affilate come stiletti.
Insofferente all’ordine e alla gerarchia, marine in tacco dodici, Temple si trova di fronte a una doppia sfida: sopportare e fare squadra con l’ispettore Carver, arrogante e misogino, e fermare la lunga teoria di giovani vittime.

Recensione:
Un’atmosfera quasi metropolitana che si fonde con l’anacronistica Londra, coi suoi sobborghi e le sue campagne, coi suoi enormi centri commerciali e le zone che sembrano essere all’infuori di ogni cosa: ecco cosa ci presenta questo romanzo dalle tinte forti quasi quanto i completi di Temple, assistente sociale single che vive col suo cane, fatta tutta a modo suo e imbranata nelle relazioni umane.
Il caso che si trova ad affrontare è intrigante e ben congegnato, tante, troppe ragazzine bionde e dagli splendenti occhi azzurri si stanno suicidando l’una dopo l’altra come tanti angeli caduti, tutte vestite di bianco e tutte in modi apparentemente diversi, e la cosa che più preme alla protagonista – affiancata dall’enigmatico Carver – è sapere il perché.
La fantasia dello scarafaggio è un romanzo creativo, originale, fantasioso e intrigante, i tasselli si susseguono e si uniscono – talvolta con qualche ragionamento un po’ capzioso o troppo metafisico – ma tutti i punti sono perfettamente e concretamente collegati al fine di creare un giallo in piena regola, pregno di scoperte interessanti e avvincenti che non mancano di essere semplici, ma solo a mistero svelato.
Due piccole note a suo sfavore: la caratterizzazione dei personaggi principali. All’inizio Nor Temple ci si affaccia come una donna tutto pepe, non convenzionale e col suo carattere ben definito, così come il detective John Carver sembra essere una specie di statua di cera, tutto d’un pezzo e rigido del perseguire i suoi obiettivi. Devo dire che l’evoluzione del loro rapporto mi ha lasciata perplessa in un numero inimmaginabile di punti, quasi avevo il dubbio che l’autore non avesse la minima idea di cosa avesse intenzione di farne della loro relazione, tempestandola di tempi morti, pensieri contrastanti che effettivamente si sono rivelati inutili alla sostanza intrinseca del libro, e situazioni che io ho trovato decisamente imbarazzanti e prive di un senso logico. Per poi terminare il tutto con È l’uomo della mia vita. Diciamocelo, nei libri gialli le storie d’amore andrebbero abolite visto che non si riesce mai a creare un bel niente di originale, il finale della sottotrama amorosa è scontata quanto la fine del film Titanic.
Altro dettaglio non esattamente lusinghiero: l’editing. Saltuario e traballante. Punti che alla fine delle frasi mancavano, refusi sparsi qua e là, maiuscole assenti dove sarebbero dovute andare. Certo, niente di esageratamente opprimente o devastante, la lettura è comunque scorrevole e gli errori e le mancanze sono sparse e non continuative, ma si può dire che l’edizione non è perfetta.
Ad ogni modo La fantasia dello scarafaggio è decisamente un bel romanzo che va premiato per la lodevole inventiva, particolare e sottile, uno svolgimento continuo che arriva al culmine col giusto climax mischiando l’adrenalina delle indagini ad una conclusione poliziesca senza essere leziosa. Peccato solo per i personaggi che sono stati mal gestiti a partire dalla seconda metà.


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