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[Recensione] La guerra dei grandi tumuli

Creato il 30 giugno 2013 da Topolinamarta

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[Recensione] La guerra dei grandi tumuliTitolo: La guerra dei grandi tumuli
Fa parte di: Nuova Galatia Saga (#1/9)
Autore: Mara Fontana
Tags: fantasy, mitologia, magia, guerra
Editore: Amazon (autopubblicato)
Pagine: 750
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: €22,00 (eBook €1,00-2,99)
ISBN: 9788891101730
ISBN (eBook): 9788891103079
Formato:  brossura, eBook (ePub, mobi)
Illustratori: Antonio Vinci, Cristina Altomari
Valutazione: [Recensione] La guerra dei grandi tumuli

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L’AUTRICE - Ha iniziato a scrivere prestissimo, tredici-quattordici anni, ma ha smesso a diciassette per poi riscoprire questa grande passione a ventisette. Da allora, non ha mai più smesso. La sua prima creazione, quella con cui è maturata stilisticamente, è una trilogia fantasy che non vedrà mai la pubblicazione, ma è con la Nuova Galatia Saga che ha deciso di farsi conoscere ai lettori, attraverso il self-publishing.

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RECENSIONE

Bisogna dire che La guerra dei grandi tumuli non uno di quei romanzi che si leggono in mezz’oretta: le sue 750 pagine (che nel caso del mio eReader sono diventate un buon migliaio) non scherzano – senza contare che l’intera Nuova Galatia Saga conterà ben nove volumi.
Di solito, quando un fantasy supera le 700-800 pagine, i casi sono due: o è un mattone insostenibile, in cui l’autore pare essersi divertito ad annoiare a morte il lettore e ad allungare il brodo, oppure possiede buone ragioni per essere così lungo ed è fitto di eventi e di azione. Per fortuna, La guerra dei grandi tumuli appartiene quasi in toto alla seconda categoria.

nuova galatiaIn questo libro troviamo un giusto equilibrio tra le parti narrative (in cui, ad esempio, conosciamo le protagoniste Ethain e Maeva, brillanti e simpatiche undicenni, e le vediamo muovere i primi passi all’interno della scuola per diventare Kore) e quelle descrittive e riflessive: non nego che, se avessi avuto occasione di leggere il testo prima dell’uscita, avrei consigliato di alleggerire alcune parti soprattutto verso il centro, che a tratti risulta lento. Tuttavia non si sarebbe trattato di tagli radicali: nel complesso, ripeto, il romanzo mi è parso strutturato davvero bene, con un’efficace alternanza di scene di azione e di passi più calmi. E il risultato è più che eccellente, direi: nonostante la mole, le oltre 700 pagine scorrono a meraviglia.

Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato sono i dialoghi: spesso divertenti e mai artificiosi, regalano davvero un notevole spessore ai personaggi, che risultano caratterizzati a puntino. E sempre riguardo allo stile, è il caso di fare i complimenti all’autrice: la scrupolosità che ha messo nel curare ogni frase, nello scegliere con attenzione ogni parola, è assai ammirevole.

La stessa cura si percepisce anche nella costruzione del background: Nuova Galatia, infatti, è l’esatto contrario di quei mondi fantasy che sembrano poggiare su fondamenta di gelatina, zeppi di contraddizioni interne e di buchi logici mostruosi.
Naturalmente, trattandosi del primo capitolo, non viene detto tutto… e meno male, perché succede fin troppo spesso che a un autore venga la smania di descrivere ogni aspetto del suo mondo, rubando spazio alla storia e risultando dannatamente noioso – e a questo proposito, ben vengano le note inserite dall’autrice a fine libro, che spiegano il significato di una parola “tecnica” o estranea al nostro mondo senza tuttavia interrompere il racconto. Da quel che si conosce, però, è chiaro che non c’è nulla che sia stato lasciato al caso.
Dunque abbiamo un romanzo ben scritto, con ottimi personaggi inseriti in un contesto originale e decisamente ben architettato, peraltro descritto con molta attenzione ai dettagli: da questo punto di vista è una lettura da non perdere, per come la vedo io.

Ma allora è un libro perfetto?, starete chiedendo. Non c’è proprio niente che non va?
Be’, no, a essere sincera qualche neo si incontra: come dicevo, ho trovato i capitoli centrali un po’ lenti, e in alcuni passi fa capolino il raccontato. Inoltre mi dono imbattuta in un paio di errori come questo:

[...] aiutò il generale Gobni a scendere i cavalli. (Cap. 1)

ApsuTuttavia le note che ho inserito nell’eBook per segnalare questi difetti erano meno di una decina, il che non è certo rilevante all’interno di un libro così lungo: per quanto mi riguarda si tratta di punti dolenti assolutamente perdonabili, che non hanno in nessun modo intaccato la piacevolezza della storia.

Oggi, dunque, abbiamo conosciuto il primo volume di una saga fantasy che ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo gioiello da conservare con cura nella propria libreria virtuale. Non si tratta di un libro privo di difetti, ma di sicuro possiede un potenziale non da poco che, ne sono certa, l’autrice riuscirà a perfezionare nei prossimi titoli della saga.
Tanto di cappello, quindi: era parecchio che non gustavo così tanto un romanzo fantasy.

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In sintesi…

[Recensione] La guerra dei grandi tumuli [Recensione] La guerra dei grandi tumuli

Equilibrio tra le parti narrative, descrit-
tive e riflessive. Parte centrale un po’ lenta,
alcuni difetti stilistici non gravi.

Nonostante le molte pagine scorre a
meraviglia e si lascia leggere.

Dialoghi ben scritti, divertenti e realisti-
ci, danno spessore ai personaggi.

Protagonisti ben caratterizzati.

Background ben architettato e originale.

Molta attenzione ai dettagli della storia
e dello stile.

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Una frase significativa…

Aimed le mise una mano sulla spalla. Nonostante sorridesse, sapeva che nulla poteva alleviare la sofferenza che l’aspettava. Soave, le bisbigliò: «Ricorda che sei ciò che vuoi essere, perciò segui sempre il tuo cuore e non tradirlo mai!» Poi le guardò entrambe con gli occhi lucidi. «Sarà dura e farà male, ma siete insieme e tutto si può combattere… mi mancherete.» Le scappò un singhiozzo.
Maeva ed Ethain fecero per abbracciarla, ma la voce di Gobni rimbombò come un tuono, dall’atrio del palazzo: «Aimed!»
La serva rubò al tempo una carezza sulle loro guance, poi si dileguò. Ethain e Maeva si presero per mano e aspettarono in silenzio che la Madre Dana tornasse.


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