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[Recensione] La Macchina del Tempo di Herbert George Wells

Creato il 19 giugno 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La Macchina del Tempo di Herbert George WellsTitolo: La Macchina del Tempo
Autore:
Herbert George Wells
Editore: Rizzoli
ISBN: non pervevenuto
Fomato: Ebook
Lingua: Italiano
Numero pagine: 125
Prezzo: gratuito su Google Books
Genere: Fantascienza
Voto: [Recensione] La Macchina del Tempo di Herbert George Wells

Trama: Nell’Inghilterra di fine ’800 uno scienziato conoscitore di fisica e meccanica racconta ai suoi più stretti amici di aver trovato il modo di viaggiare nel tempo ma il suo racconto non viene creduto.
Egli racconta di aver costruito una macchina che puo viaggiare avanti e indietro nel tempo.
Conoscera gli Eloi nell’anno 802.701.
Ma scoprira che gli hanno rubato la macchina del tempo…

Recensione: Non vedrete tanti romanzi da quattro stelle e mezzo recensiti da me, per meritare tale voto deve trattarsi di un capolavoro assoluto. Ovviamente vi starate chiedendo a chi darò le cinque stelle: diciamo che dipende dall’edizione. Quella da me analizzata è una vecchia edizione Rizzoli presa in prestito da una biblioteca e ammetto d’esser rimasto un po’ deluso : pochissime note, una prefazione poco soddisfacente contenente la vita e una breve descrizione della trama e nessuna illustrazione. Troppo poco per un opera che si presenta semplice ma allo stesso tempo grandiosa. Tra le altre cose la nota iniziale non fa ben sperare:

in questa traduzione il nome “Morlock” è tradotto con “Morlocco”. In altre versioni è stato lasciato il termine originale

Fortunatamente è l’unica sciocchezza, il resto del romanzo è tradotto alla perfezione e farcito con un linguaggio aulico comprensibile e piacevole (“dovette” viene per esempio riportato come “dové”).
La Macchina del Tempo è un capolavoro, uno di quei capolavori dove non puoi e non vuoi trovar difetti. Wells riesce a creare una storia unica ambientata in un futuro dove il “bene” ha vinto. Nessun disastro nucleare con ambientazioni steampunk né palazzi ultratecnologici, solo campi erbosi popolati da esseri viventi che non hanno bisogno di combattere fra di loro.

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Capite cosa intendo adesso per capolavoro? Non parliamo della solita distopia causata dall’avidità dell’uomo bensì di un mondo dove la natura ha dolcemente preso il sopravvento trasformando l’essere umano in una creatura debole e asservita. Asservita da cosa lo scoprirete leggendo il romanzo, così come verrete a conoscenza dell’ottima tecnica narrativa di Wells. Il romanzo inizia infatti con il “Viaggiatore del Tempo” che descrive il funzionamento della macchina formulando ipotesi su come il tempo possa essere una dimensione percorribile allo stesso modo delle altre tre più “fisiche”. Nessuna spiegazione tecnologica, d’altronde il personaggio si rivolge a dottori, psicologi e giornalisti, non certo a ingegneri e tecnici. Poi succede qualcosa che fa partire il racconto riguardante un viaggio nel futuro ma non aspettatevi i soliti “eventi buh”, Wells cerca in tutti i modi di soddisfare il lettore non di farlo saltare dalla sedia.
Le descrizioni sono perfette, mai prolisse: memorizzerete subito l’aspetto delle creature, degli scenari e delle costruzioni. Il finale è forse un po’ prevedibile, ma direi inevitabile, al termine del romanzo il lettore inizia a sperare in una scelta del Viaggiatore e questi non lo deluderà.
Leggendo la mia recensione potreste pensare che la storia sia semplice. Beh, non è così, il fatto che il protagonista si comporti in modo naturale e non compia prodezze stile Dirk Pitt non preclude la presenza di situazioni curiose o l’entrata in scena di personaggi curiosi, come la dolcissima Weena.
Quando chiuderete il libro o spegnerete l’ebook reader la penserete come me: La Macchina del Tempo è un racconto godibile per chiunque. Per questa recensione ho impiegato solo due giorni per rileggere cento e passa pagine e credetemi: Wells merita tutta la sua fama.

[Recensione] La Macchina del Tempo di Herbert George Wells


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