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[Recensione] La Maschera di Paola Poggioli -Axaly-

Creato il 07 gennaio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La Maschera di Paola Poggioli -Axaly-
Titolo: La Maschera
Autore: Paola Poggioli
Editore: Fedelo’s Editrice
ISBN: 978-88-96268-14-8
Prezzo: 19,60 euro
Numero di pagine: 431
Voto: [Recensione] La Maschera di Paola Poggioli -Axaly-

Trama

Città Verde. Un centro portuale ricco, frenetico, abitato da elegante nobiltà e facoltosa borghesia, numerose confessioni religiose e teatro di scambio tra le più grandi città del continente. Un luogo affascinante di cui Shyar ha visto l’altra faccia della medaglia, quella che non si racconta, anche se ha solo quindici anni. Orfano, è stato cresciuto alla Casa di Miseria della città, ed è venuto per lui il tempo di essere mandato a servizio presso un qualche nobile. Un lavoro che ritiene tedioso ed insignificante, perché Shyar ha un carattere strano nonostante le sue umili origini: freddo, altero ed insolente. Un’indole che lo ha reso famoso con gli orfani del quartiere. D’aspetto esile ha la pelle bianca, ricci neri e occhi di un verde-grigio tanto distaccati da manifestare disinteresse per ogni cosa; finché quegli stessi occhi non si posano sul suo nuovo padrone: Xewonyan Ventridys. Il solo mago della città e unico personaggio allo stesso tempo temuto, ammirato ed odiato dall’aristocrazia, la quale fa a gare per accaparrarsene i favori. Shyar diventa il sevo personale dell’uomo. Lo Stregone dei Veleni è un individuo oscuro ed imperscrutabile: tanto affascinante e pungente con le donne – suo unico vizio-, quanto pericoloso, crudele, arrogante, imprevedibile e tetramente seducente. L’interesse di Shyar non solo si accende, ma divampa in una sentimento che diviene ossessione ed agonia per un uomo che lo devasta, dice di non volerlo, ma è inevitabilmente attratto da lui.


Recensione

Primo fantasy slash italiano che abbia mai letto. La trama è avvincente e viene sviluppata alla perfezione. Il racconto ogni tanto viene interrotto da descrizioni un pochino lente, ma che comunque vale la pene di leggere. Le emozioni dei protagonisti vengono descritte talmente bene che in paio di volte mi sono immedesimata in Shyar fino alle lacrime, che ho silenziosamente versato. Abbastanza lungo da far pensare che sia finito e invece stiamo aspettando con ansia il secondo volume, e prego segretamente che esca al più presto perché voglio proprio vedere le emozioni dello Stregone come si evolveranno.

I luoghi sono stati descritti con attenzione di particolari, soprattutto per quanto riguarda le abitazioni, quindi si riesce a capire con facilità lo svolgersi dell’azione, proprio perché si ha un luogo preciso che si può raffigurare con la nostra mente. Non ci sono molto flashback e sono tutti giustificati e manipolati magistralmente per far capire al lettore un particolare in più sul personaggio che vive il ricordo e li ho trovati tutti utili al fine della storia.

E soprattutto ho trovato splendido il fatto che finalmente si cominciano ad avere buoni libri slash anche italiani!


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