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[Recensione] La nipote del signor Linh

Creato il 19 ottobre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

La nipote del signor Linh

 

di Philippe Claudel – pagine 116 –euro 8.00 –TEA

È un vecchio in piedi a poppa di una nave. Stringe tra le braccia una valigia leggera e un neonato, ancor più leggero della valigia. Il vecchio si chiama signor Lihn. È il solo a sapere il suo nome perché tutti coloro che lo sapevano gli sono morti intorno.

 

Ha perso tutto, il signor Linh.

Il suo villaggio non esiste più.

La sua famiglia non esiste più: la bomba esplosa nella risaia ha ucciso suo figlio e sua nuora. Solo Sang diu, la nipotina appena nata, è rimasta a legarlo al passato e a spingerlo a cercare un futuro da profugo, lontano dal suo amato paese.

Un futuro che parla una lingua incomprensibile e percorre i marciapiedi di una cittadina costiera della Francia.

Vorrebbe lasciarsi andare, il signor Linh, ma i grandi occhi neri di quella bambina, che non piange mai, gli danno la forza di andare avanti, di lottare, di credere di avere ancora un domani.

Un domani che ha il sapore della casualità e le dita ingiallite dalle sigarette e gli occhi tristi del signor Bark. Un incontro che va al di là delle parole e delle convenzioni, da cui nasce e cresce un’amicizia che porta con sé un refolo di speranza.

 

Il mondo occidentale, con i suoi ritmi affrettati, le sue corse e la sua indifferenza, è lo sfondo su cui si stagliano le pennellate delicate della vita perduta di quest’anziano, fatta di risaie, strade sterrate e facce amiche. Un triste sguardo sul nostro mondo, che ha perso la capacità di godere delle piccole cose, e un’accusa alle strutture assistenziali, preoccupate solo di trovare una sistemazione materiale ai loro assistiti, senza curarsi del loro benessere psicologico e sociale.

 

Ma, soprattutto, questo è un romanzo  sensoriale: suoni, odori e colori danno emozioni più forti e profonde di quanto possa fare la parola, senza ambiguità o freddi intellettualismi.

Una narrazione  sussurrata e poetica che conquista ed emoziona dalla prima all’ultima pagina

 


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