Devo ammettere di aver impiegato un po’ di tempo in più del previsto per leggerlo, e capirete il perché nella recensione, ma alla fine ce l’ho fatta!
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Titolo: La ragazza che hai lasciato (The girl you left behind)
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Autore: Jojo Moyes
- Casa Editrice: Mondadori
- Data pubblicazione: Agosto 2013
- Prima edizione italiana: 18 Marzo 2014
- Pagine: 417
- Genere: Romantico
- Trama: Francia, 1916. Sophie, sposa innamorata del pittore Édouard Lefèvre, allievo di Matisse, è rimasta sola dopo che il marito è partito per il fronte allo scoppio della Grande Guerra.
La giovane donna ritorna quindi al suo paese natale nel Nord della Francia, ora occupato dai tedeschi. Con grande audacia Sophie aiuta le famiglie in difficoltà suscitando l’interesse e l’ammirazione del locale comandante delle truppe nemiche, fino al giorno in cui, disperata, è costretta a chiedergli aiuto, dopo aver saputo che Édouard è stato catturato e rischia la vita. Per riaverlo è disposta a offrire ciò che ha di più caro: un bellissimo quadro dipinto dal marito che la ritrae giovanissima, intitolato La ragazza che hai lasciato, divenuto per il tedesco una vera ossessione.
Subito dopo, Sophie viene arrestata e portata via. Nessuno sa dove, né si hanno più sue notizie. Riuscirà a riunirsi al suo amato Édouard?
Londra, 2010. Liv, vedova trentenne, sta ancora elaborando la dolorosa perdita del marito, un geniale architetto morto all’improvviso quattro anni prima. Ma quando incontra casualmente Paul, prova per lui una forte attrazione.
L’uomo lavora per una società che si occupa di rintracciare opere d’arte trafugate durante la guerra, e proprio a casa di Liv vede il quadro che stava cercando, quello appartenuto un secolo prima a Sophie. Come mai Liv è in possesso di quel prezioso dipinto? E quali conseguenze avrà questa scoperta sulle loro vite?
Opinione personale
Io prima di te di Jojo Moyes, è stato il libro più bello tra quelli che ho letto quest’estate, e uno dei più belli mai letti, quindi mi aspettavo tanto da La ragazza che hai lasciato, forse troppo. La trama e il prequel (Luna di miele a Parigi) promettevano bene: le vicende di Sophie e Liv, vissute in due epoche diverse, prima guerra mondiale e giorni nostri, si intrecciano grazie ad un quadro dipinto dal marito di Sophie per la moglie. Liv entra in possesso del dipinto che in poco tempo diventa una parte di lei, la parte che più le ricorda di suo marito David, e quando sarà costretta a separarsene lotterà in tutti i modi, rischiando di perdere tutto e tutti.
La prima parte del romanzo, dedicata alla vita di Sophie senza suo marito, mi è piaciuta molto: il personaggio è tratteggiato alla perfezione, così come tutti quelli che la accompagnano nelle vicende. Non si riesce a prevedere cosa succederà dopo e soprattutto si viene posti davanti a situazioni che fanno riflettere sulla giustizia, sull’etica e sull’amore. Nello stesso tempo si avverte la presenza costante ma non invadente della guerra: ovviamente è una parte fondamentale, ma niente si riduce a soldati, armi e sofferenza. C’è molto di più!
La parte che parla di Liv, invece, mi ha quasi annoiata. Il suo personaggio è piatto, forse perché svuotato dalla perdita di suo marito, ma ciò non toglie che la lettura ne venga appesantita. I suoi mille dubbi e le sue sensazioni sono forse troppo rimarcate, passando da credibili a esagerate. Lo stesso vale per l’attaccamento al quadro, che ovviamente rappresenta per lei la parte più bella della sua vita, ma che non sembra valere tutto ciò che Liv patirà nel corso del romanzo.
Credo che se la seconda parte non fosse stata tirata così tanto per le lunghe, il libro sarebbe stato molto più piacevole, sia grazie allo stile dell’autrice, intenso e scorrevole, sia per la trama. Mi è dispiaciuto dovermi sforzare per continuare a leggere, al tal punto che anche il presunto colpo di scena ha soltanto sortito l’effetto di farmi pensare “Oh, finalmente!”. Questo è forse dovuto al fatto che di colpi di scena ce ne sono diversi, ma tutti destinati a fallire.
Devo dire che non è una lettura banale: lascia molti spunti di riflessione, soprattutto nella prima parte, ma appunto si rovina nella seconda, per la lunghezza, il ribadire sempre gli stessi concetti e i milioni di personaggi senza spessore che non hanno in fin dei conti un ruolo fondamentale.
Ripeto che se la mia opinione è un po’ dura, è perché dopo Io prima di te non vedevo l’ora di intraprendere questa lettura, e mi aspettavo tantissimo. Non è un brutto libro, anzi, semplicemente ha i suoi difetti non è all’altezza del precedente.
Consiglio la lettura a chi vuole riflettere e assistere a due bellissime storie d’amore. Ma soprattutto lo consiglio a chi ha abbastanza pazienza!
“Continuai a osservare il ritratto e per qualche istante mi ricordai com’era stato bello essere quella ragazza, senza fame, senza paura, consumata soltanto dal languido pensiero dei momenti intimi che avrei potuto trascorrere con Edouard. Quella ragazza mi rammentava che il mondo era capace di bellezza e che una volta c’erano cose come l’arte, la gioia, l’amore che riempivano il mio mondo, invece della paura, della minestra di ortiche e del coprifuoco.”
Il mio voto:
L’autrice:
Jojo Moyes: Jojo Moyes è nata e cresciuta a Londra. Scrittrice e giornalista, ha lavorato all’”Independent” per dieci anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attualmente è una delle più affermate scrittrici in Inghilterra. I suoi romanzi sono sempre in testa alle classifiche e riscuotono un grande successo di critica e di pubblico. Io prima di te è subito diventato un bestseller internazionale. L’autrice vive nell’Essex con il marito e tre figli.