Ho tralasciato il blog per tantissimo tempo, e vi chiedo scusa. Sono stata impegnata tra scuola, compleanno, attività varie e continuavo a rimandare. Per farmi perdonare vi lascio questa recensione, carica di impegno. E la promessa di essere più presente e molto molto più organizzata (magari a partire da questo finesettimana)
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Titolo: La ragazza che ti amò due volte (Precocius)
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Autore: Joanna Barnard
- Casa Editrice: Bookme (DeAgostini)
- Data pubblicazione: 2 Luglio 2015
- Prima edizione italiana: 15 Settembre 2015
- Pagine: 288
- Genere: Romantico, Thriller
- Trama: Un incontro fugace al supermercato e Fiona Palmer si ritrova di colpo con il cuore in subbuglio. Perché il tipo che le viene incontro con un sorriso, senza traccia di fede al dito e con il cestino mezzo vuoto da single incallito, altri non è che Henry Morgan. Il professor Morgan, l’uomo che quindici anni fa, tra i banchi del liceo, ha fatto di lei una studentessa precoce in ogni senso, regalandole il brivido di una seduzione proibita. E ancora oggi Fiona non può fare a meno di chiedersi se quella antica e bruciante avventura non fosse in realtà il Grande Amore, lo stesso che lei, legata senza troppo entusiasmo all’affidabile Dave, in fondo non ha mai smesso di cercare. Qualche bicchiere di vino e una cena in nome dei vecchi tempi: è quanto basta a riaccendere il fuoco di una passione che, questa volta, non ammette ipocrisie né mezze misure. Ma nel gioco di sovrapposizione e rimandi tra passato e presente, qualcosa non torna. E se le cose tra Fiona e il professore non fossero andate come lei ha sempre creduto?
Opinione personale:
Ho letto questo titolo per la prima volta in un’email insieme ad altri titoli Bookme: mi ha subito colpita la trama difficile, e allo stesso tempo non mi faceva pensare a nulla che avessi già letto, lasciandomi nel dubbio se fosse la lettura per me o meno. Alla fine l’ho richiesto, l’ho letto in ritardo, e lo recensisco oggi, ancora più in ritardo, a più di un mese dall’uscita in Italia.
Non credo che la trama qui su vi abbia lasciati indifferenti: una giovane donna, Fiona, incontra il suo professore/amante degli anni delle scuole, riaccendendo quello che c’era stato tra loro. Lascia suo marito, crede di vivere la vita che sognava da adolescente. Non si parla di una Fiona studentessa universitaria, ma di una quattordicenne e del suo professore ventottenne.
Dicono che il passato è un paese straniero.
Fiona l’ho odiata dal primo secondo: felicemente sposata, basta un incontro a mandare all’aria la sua intera vita. Ma sarebbe anche potuto essere accettabile, magari una passione mai scomparsa: ma da subito, quindi non vi sto anticipando nulla, mi sono trovata a pensare che sì, magari a quattordici anni ci si può innamorare del proprio professore, e sì, magari si può anche non capire quanto sia strano il modo in cui lui si comporta, o non vedere nulla di strano nel fatto che ricambi quei sentimenti, ma come si può a trent’anni, guardarsi indietro e non capire? Ma soprattutto riaccogliere a braccia aperte quella persona? Ecco, la trovavo stupida (mi dispiac e dirlo ora, al termine della lettura) e snervante.
Andando avanti, però, si è rivelata ai miei occhi sempre più come una vittima, mentre si prospettava la vera storia del professor Morgan, storia che non posso raccontare, ovviamente.
Che dire di lui? È uno di quei personaggi che catturano, criptico, ben caratterizzato, ma che quasi neanche te ne accorgi per il modo in cui si presenta, poco a poco. Credo che sia un piccolo capolavoro, uno di quelli che inseriresti nella top ten dei personaggi più… non so neanche che termine usare! Perché va da sé, che se Fiona non riuscivo a leggerla, lui mi sembrava spregevole. Eppure, eppure è una persona più che un personaggio, per come vive nelle pagine; misterioso dall’inizio alla fine, riesce quasi (sottolineo il quasi) a farsi leggere dagli occhi di Fiona, e dagli stessi occhi riesce a crollare. Come se il lettore riuscisse a vedere l’idolo che lascia posto all’uomo. Sì, sto dicendo troppo.
Ho sempre pensato che un cupore si possa spezzare colo una volta nella vita. Se pensi che a te sia successo due volte, ti stai sbagliando. Vuol dire che la vera batosta non è ancora arrivata e che quindi devi guardarti le spalle. Se invece l’hai già vissuta, è impossibile confonderla.
E poi c’è Dave, che magari doveva rappresentare un po’ lo sciocco della situazione, quello lasciato e preso in giro, quello che non sarà mai il sogno proibito, ma solo la vita tranquilla, la normalità. Beh vi dico che ho sinceramente tifato per lui dall’inizio alla fine. Tutto ciò non deve suscitarvi il sospetto di un triangolo amoroso tranquillo, tutt’altro: è una storia che sono stata molto felice di leggere, perché può insegnarvi molto, anzi lo farà sicuramente. Ponendovi in un’ottica, ma più in generale in una problematica, che non avete mai considerato così a fondo. Non riesco a spiegarla abbastanza bene neanche io, ma vi garantisco il suo valore educativo, quella sensazione di repulsione a attrazione la proverete anche voi. Quelle ferite aperte le sentirete sanguinare.
E un’ultima cosa: vi avviso che sarà davvero, davvero coinvolgente. Su questo non ho dubbi, perché per me lo è stato con una tale intensità che davvero era capace di modificare il mio umore per l’intera giornata. In modo negativo, perché è angosciante, la storia così come lo stile. Ma ne vale la pena, perché le pagine scorrono come acqua, e perché quando un libro riesce a fare tanto, vuol dire che ne ha di forza al suo interno. E giusto per dire qualcosa di più dello stile, il libro è interamente in prima persona dal punto di vista di Fiona e rende quindi benissimo tutto quanto. E poi è così vero, autentico che in tante, tante parti mi ci sono ritrovata, pur in riferimento ad altre situazioni, perché l’autrice riesce a spiegare a parole degli universali modi di sentirsi. C’è un pezzo (che mi dispiace non potervi riportare, ma non lo trovo più perché non l’ho segnato), nel quale Fiona dice di soffrire tantissimo, ma di non sentirsene in diritto, perché vede intorno a sè persone che soffrono per cose davvero davvero più gravi. Eppure sta malissimo. Un’intrusa nel mondo dei disperati diceva, (Vi assicuro che ne aveva tutti i diritti)
Qaundo l’amore cresce, i sogni rimpiccioliscono.
Ve lo consiglio assolutamente. Vi troverete immersi in una realtà parallela più che in una storia: in una posizione scomoda, carica di dolore e di interrogativi, ma anche di seconde possibilità e di salvezza.
Non ho nominato la parola amore, ma le frasi che ho sottolineato parlano solo di quello. L’ho percepito, ma non so spiegarlo, e quindi lascio a voi il giudizio e mi limito a raccontare. Ma guardate la frase dei sogni, avete capito che amore è?
Il problema è che l’amore arriva come un impostore, un ruffiano, un truffatore. Ti illude di essere l’unica persona al mondo ad averlo mai provato. Certo, ti dici, in molti hanno creduto di essere innamorati, ma nessuno ha mai provato quello che provo io. Nessuno si sente come ci sentiamo noi.
L’hai pensato più di una volta. Ma puntualmente, quando cominci una storia nuova, cancelli il passato e riparti da zero.
L’amore non ha memoria.
Ti amo.
Tutto qui.
Il mio voto:
L’autrice:
Joanna Barnard: La ragazza che ti amò due volte (2014) è il suo primo romanzo.