Magazine Cultura

[Recensione] La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana di Kate Summerscale

Creato il 20 maggio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana di Kate SummerscaleTitolo: La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana.
Autore: Kate Summerscale
Editore: Einaudi
ISBN: 9788806212346
Fomato: hardcover
Lingua: Italiano (Traduzione di Ada Arduini)
Numero pagine: 280
Prezzo: 19,00 euro
Genere: Documenti, Diari, Carteggi, Memorie, Saggi
Voto: [Recensione] La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana di Kate Summerscale

Trama: Londra, 1857. Davanti al neonato Tribunale per i divorzi civili compaiono i legali di Henry Robinson, facoltoso e gretto ingegnere di Edimburgo, che sostiene di essere stato tradito dalla moglie Isabella con un altro uomo, il dottor Edward Lane. La vicenda è una storia vera. L’unica prova che viene consegnata al giudice è un diario in cui compaiono gli struggimenti di Isabella per un medico molto più giovane di lei, stimato precursore dell’idroterapia, il cui stabilimento termale veniva frequentato fra gli altri da Charles Darwin. Così, anche se la lettura di alcuni brani non chiarisce cosa sia successo veramente, solo un miracolo potrebbe far desistere un tribunale presieduto da tre giudici anziani e conservatori dal condannare la donna.

Recensione:

«per quanto il marito possa essere crudele o duro, questo non giustifica in una moglie la mancanza della dovuta sottomissione a lui, come è suo dovere secondo la legge di Dio e la legge degli uomini»

Nell’estate del 1858, il 14 del mese di giugno, iniziava la causa di divorzio chiesta da Robinson contro la consorte accusata di adulterio. Il celebre processo Robinson contro Robinson e Lane era uno dei primi intentati presso il nuovo Tribunale dei divorzi a Westminster Hall. Fino a quel momento un matrimonio poteva essere sciolto soltanto da decreto parlamentare e con costi proibitivi per la maggioranza dei cittadini, ora invece si poteva recidere il vincolo coniugale in maniera più rapida ed economica. Nonostante ciò, nella società vittoriana ottenere un divorzio restava difficile (l’uomo doveva dimostrare che la moglie aveva commesso adulterio e la donna che il marito si era macchiato di due crimini in ambito coniugale) ma furono in centinaia a presentare domanda portando in aula storie di tradimenti e conflitti, i cui protagonisti erano uomini violenti e, soprattutto, donne dai facili costumi.

Kate Summerscale, studiosa dell’epoca Vittoriana ci racconta la storia di Isabella Robinson, malmaritata e infelice moglie di 150 anni fa, e del suo divorzio da Henry Robinson, maschio medio vittoriano con DNA morale molto simile a quello di un talebano dei nostri giorni.

Intanto chiariamo una cosa: nell’Inghilterra Vittoriana erano previsti solo due tipi di donna: la Santa e la Puttana. Entrambe donne-oggetto ma con niente nel mezzo. O Bianco o Nero. O Bene o Male. Le Sante e le Puttane in comune hanno solo il sesso femminile, e nessuna delle due ha il permesso di pensare. Praticamente, la donna vittoriana è segata a metà a livello della vita: sopra le crinoline, niente e sotto, tra le gambe, tutto quello che serve a giustificare l’esistenza di un essere femmina a questo mondo. Perché la moglie serve per avere una discendenza, la prostituta per il sesso d’intrattenimento. A nessuna è richiesta una testa pensante, e i sentimenti sono paragonati al sentire indistinto e abbozzato di un bambino piccolo: felicità, tristezza, paura, fame, sete.

Questa è la posizione dell’Inghilterra Vittoriana verso le donne: beni ‘mobili’ del marito, che come tali vanno trattate e se cominciano a dare segni di ‘personalità’ propria, diventano solo un fastidio.

Per evitare tutto questo, la società Vittoriana aveva creato una sovrastruttura efficacissima, che censurava a colpi di isolamento sociale e privazione economica l’individualismo e l’affermazione della donna al di fuori del suo ruolo di moglie e madre.

Isabella Robinson, benché cresciuta nel concetto di ossequio al Pater familias, ha una mente sveglia, curiosa e per questo facile alla noia. E’ una donna che difficilmente si può accontentare di un marito-padrone che la tratta alla stregua di un simpatico gadget per gentiluomini inseriti in società. Henry, ricco industriale borghese, l’ha sposata ‘perché sì’. Perché gli serviva una moglie coi soldi, una rendita extra. Perché semplicemente è così che deve andare: ci si sposa e ci si riproduce.

Un matrimonio infelice e molto normale, quindi. Ma Isabella ha molti desideri: intellettuali, sociali e soprattutto fisici. E’ incline alla passione e al desiderio e si innamora di Edward Robinson, medico già sposato più giovane di lei di dieci anni. Qualcosa tra loro succede e Isabella lo trascrive in un diario, che finisce ahimè tra le mani del marito. Henry, benché marito assente, gretto, prepotente a fedifrago (ha due figlie illegittime da una amante) , ferito nell’onore di maschio, chiede il divorzio (fino ad allora impensabile visti i costi e l’impatto sociale) per punire socialmente ed economicamente la moglie. Lo scandalo rischia di travolgerla, e se ottiene il divorzio Henry potrà trattenersi anche i soldi della sua rendita, concedendole un mantenimento minimo. Oltre a toglierle per sempre i figli.

In un mondo che percepisce le donne come esseri deboli, non particolarmente dotati intellettualmente, vittime costanti di disturbi ‘uterini’, come può difendersi Isabella dalla vendetta di Henry?

Questa è la storia, dettagliatissima, del suo processo per adulterio. L’autrice attraverso i diari, le lettere, gli articoli di giornale, gli atti processuali ricrea un mondo e una donna ‘nel posto sbagliato al momento sbagliato’. Benchè saggio storico sulla condizione della donna vittoriana, ha il respiro del romanzo e scorre via piacevole senza mai annoiare. Ci si indigna per come viene trattata Isabella, e si pena per lei durante il processo. Ma a volte le cose non vanno come ci si potrebbe aspettare. Consigliato agli amanti del Vittorianesimo.

L’autore: Kate Summerscale è autrice di The Queen of Whale Cay vincitore del Somerset Maugham Award e finalista al Whitbread Biography Award, e ha fatto parte della giuria del Booker Prize. Omicidio a Road Hill House (Einaudi 2008 e 2010), il suo primo libro tradotto in Italia, ha vinto il prestigioso Samuel Johnson Prize 2008 per la saggistica. Nel 2013 ha pubblicato, sempre per Einaudi, La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :