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finalmente riesco a pubblicare la recensione di un libro che mi ha toccato il cuore. Si tratta de La stella nel pugno, romanzo scritto da Robert Sharenow e edito dalla Piemme Freeway. La stella nel pugno è un romanzo che narra di un ragazzino ebreo: Karl Stern che, demoralizzato dalle continue aggressioni da parte dei tedeschi, decide di frequentare una palestra dove nessuno conosce la sua storia personale e, soprattutto, le sue origini. Robert Sharenow ha scritto questo romanzo col preciso intento di tratteggiare bene il periodo storico caratterizzato dai regimi totalitari e dal nazionalsocialismo. Infatti, ha fatto precisi studi proprio per far emergere la realtà che ha caratterizzato il periodo compreso tra il 1934 e il 1938.
Titolo: La stella nel pugno
Autore: Robert Sharenow
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Genere: Yougn Adult
Data di pubblicazione: 24 gennaio 2012
Prezzo: 15,50 Euro
Pagine: 378 pp.
ISBN: 978-88-566-2052-8
Sinossi: Karl Stern, quattordicenne di Berlino, non ha mai pensato a se stesso come a un ebreo. Ma ai nazisti non importa che non abbia mai messo piede in una sinagoga o la sua famiglia non sia praticante. Demoralizzato dalle continue aggressioni subite a causa di un'eredità che non riconosce come sua, il ragazzo cerca di dimostrare ai coetanei quanto vale. E quando ha l'occasione di essere allenato da Max Schmeling, campione mondiale di boxe ed eroe nazionale della Germania nazista, pensa sia l'occasione giusta per il suo riscatto agli occhi dei suoi compagni ariani. Presto però la violenza del regime esplode e il ragazzo si troverà diviso tra il suo sogno di successo nella boxe e il dovere di proteggere la sua famiglia.
Recensione: Gli ebrei mi sembravano diversi da me. Si comportavano diversamente. Erano diversi. E proprio come Adolf Hitler, io ero convinto che stessero rovinando tutto. Solo che per Hitler rovinavano la nazione, mentre per me minacciavano la mia posizione sociale a scuola e con gli amici.
A parlare è Karl Stern, quattordicenne di Berlino che non ha mai pensato a se stesso come a un ebreo. Infatti, prima che Hitler – col suo nazionalsocialismo – si imponesse allo Stato tedesco, e poi a tutto il mondo, e iniziasse a emanare leggi antisemite, Karl era considerato un ragazzino come tanti altri.Frequentava la scuola con la stessa regolarità con cui i suoi compagni di razza "ariana", "pura" che rappresentava i tedeschi. Mai, prima, si era sentito "diverso", tagliato letteralmente fuori dal gruppo amicale. Se non che un giorno prova – a sue spese – quanto l'odio suscitato dai nazisti abbia offuscato la mente della gente comune.Sarà, questo, il giorno in cui Karl capirà che il mondo – e la realtà che lo circonda –, è totalmente l'opposto di quello che si sarebbe aspettato. Opposto sì, ma anche privo di quegli ideali di pace e tolleranza a cui alcuni studiosi auspicavano. Si considerino, ad esempio, gli studi compiuti da Edmund Husserl e Norbert Elias che, in quanto ebrei, avevano cercato di comprendere i legami che univano le persone, nell'ambito della comunicazione relazionale. Soprattutto, il motivo per cui ci fossero queste comunità definite "artificiali" (quelle create dai nazisti, appunto), con proprie leggi e statuti a discapito di quelle formatesi naturalmente, perciò non governate da quelle stesse leggi di cui i nazisti si erano serviti per far spadroneggiare e imporre i loro voleri. L'unico obiettivo era quello di eliminare i "diversi", che avrebbero sicuramente minacciato la loro supremazia.
A Karl non importa la sua origine, sa che è un cittadino tedesco perché, di fatto, vive in una città della Germania (Berlino). Karl, perciò, si pone in modo diverso rispetto alla sua comunità. Inoltre, è un ragazzino a cui non importano quelle leggi e gli sembra, quasi, impossibile che si possano fare distinzioni. Dovrà, però, ricredersi quando lui e la sua famiglia subiranno le continue aggressioni da parte dei nazisti.
Così Karl, inizialmente demoralizzato, avrà l'occasione di riscattarsi nella disciplina fisica di cui lo stesso Adolf Hitler nel Mein Kampf – il libro nel quale espose il proprio pensiero politico e delineò il programma del partito nazista, accompagnandolo ad un'autobiografia –, aveva "particolarmente incoraggiato": la Boxe. Quello stesso libro venne, poi, definito come il catechismo della Gioventù hitleriana.
Insomma, Karl si rivela una vera promessa della boxe – a dispetto delle differenze razziali –, e quando conoscerà il campione mondiale Max Schmeling – considerato quasi un "eroe" della nazione –, penserà che l'occasione per riscattarsi è finalmente arrivata.
Forse, però, dovrà ricredersi nei confronti del suo maestro, soprattutto quando la violenza esploderà, travolgendo tutto ciò che si trova sul suo passaggio.
Sono anni difficili, quelli compresi tra il 1935 e il 1938, in cui gli uomini non possono fidarsi di nessuno. Un periodo, questo, dettato dalla violenza che esploderà nella famosa 'Notte dei Cristalli', avvenuta tra il 9 e il 10 novembre 1938.
Ad essere colpiti sono gli ebrei, appunto, che subiranno, dapprima veri e propri atti vandalici, per poi essere accusati di aver fomentato la guerriglia.
La stella nel pugno è, dunque, un libro intriso di dolore e disperazione – quella degli ebrei –, ma anche di ma anche di lotta interiore, di fiducia in sé e del valore della famiglia.
Con questo romanzo, Robert Sharenow ha voluto creare una storia che, sebbene sia inventata, riprende alcuni dati storici di rilevante importanza. L'obiettivo è stato quello di ricordare gli errori del nazismo.
La stella nel pugno mi è piaciuto per diversi motivi. Prima di tutto, mi ha colpita lo stile usato dall'autore: semplice, chiaro e diretto che, certamente, invita alla lettura. Uno stile, questo, che rende – per quanto sia possibile – "leggera" la lettura di eventi difficili e complessi. Inoltre, ho apprezzato anche il modo in cui l'autore abbia compiuto studi personali e si sia fornito di una documentazione approfondita, di cui lui stesso citerà nelle note dell'autore. La documentazione, di certo, è servita per realizzare una storia 'reale', 'vera', e soprattutto 'sentita'. Dunque, abbastanza realistica. E questo, soprattutto, per quanto riguarda l'approfondimento storico, come anche l'ambientazione.
Consiglio, certamente, la lettura de La stella nel pugno a tutti poiché, per tutte le caratteristiche sopracitate, merita di essere letta.
A cura di Maila Tritto
L'AUTORE: Robert Sharenow è scrittore e produttore televisivo. Il suo romanzo d'esorido è stato scelto dalla American Library Association come miglior libro del 2008. Per il suo lavoro come produttore televisivo ha vinto un Emmy Award. Vive a New York con la moglie, le due figlie e un cane, Lucy. La stella nel pugno è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
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