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Recensione "Le Osservazioni" di Jane Harris (Beat Edizioni)

Creato il 18 febbraio 2012 da Maila Tritto

Cari lettori,come avevo già annunciato nel post precedente - e anche sulla pagina fan facebook del blog - in questi giorni ho terminato la lettura dell'opera prima di Jane Harris: Le Osservazioni, edita originariamente dalla casa editrice Neri Pozza e, poi, ripubblicata da Beat Edizioni (Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili).
Il romanzo della Harris appartiene al genere storico e offre al lettore la possibilità di entrare a contatto con l'epoca - e cultura - del XIX secolo. La storia si realizza fra Glasgow e Edimburgo e tratteggia bene le caratteristiche dell'epoca vittoriana.

Sinossi: In un giorno del 1863, nella Terra del Diavolo, il pezzo di Scozia che unisce Glasgow a Edimburgo, Bessy entra a servizio in una magnifica casa. Lavare, cucinare, battere i tappeti e fare il tè, accendere i camini tutte le mattine, pulire la cucina e tenerla accesa, lucidare gli stivali e svuotare il pitale della padrona e del marito sono compiti faticosi, ma Bessy ora ha un tetto sulla testa e la pancia piena. Perché, però, Arabella, la padrona di casa, con gli occhi che le brillavano, le ha messo in mano un libretto con una copertina di cartone e le ha ingiunto di scriverci dentro tutte le sue osservazioni mattina e sera? E che cosa è successo veramente a Nora, la ragazza che era prima a servizio, morta in circostanze misteriose? Segreti e sospetti, verità nascoste e palpiti del cuore in un'opera che ha rivelato un nuovo grande talento del romanzo storico, Jane Harris, una scrittrice capace come pochi di narrare della forza inarrestabile delle passioni.
Recensione: «Saranno passati tre o quattro anni da allora. Avevo i mieibuoni motivi per mollare Glasgow e mi trovavo sulla strada grande da circacinque ore quando vidi un viottolo sulla sinistra e un’insegna che diceva: “CastleHaivers”. […] Avevo solo quindici anni allora e tanti bei sogni e mi ero messain testa di lavorare per una famiglia importante».
A parlare è Bessy Buckley, una ragazza di quindici anni che nel 1863 decide diavventurarsi nella Terra del Diavolo -il pezzo di Scozia che unisce Glasgow a Edimburgo -, giungendo, poi, davanti a unviottolo indicato da un’insegna che dice: «Castello di Haivers». Convinta chequella sia l’indicazione che presto la condurrà a un castello - dove chiederà di poterlavorare come cameriera -prosegue, speranzosa, in quella direzione. Ma Bessy non sa che ad attenderla cisarà ben altro: una grande casa circondata da alberi. E niente più. Da quelmomento, in poi, la ragazza vivrà una vita -momenti, attimi -molto diversi da ciò che si sarebbe immaginata. Bessy è la protagonista delromanzo storico scritto da Jane Harris: Le Osservazioni, di cui ho letto l’edizioneeconomica pubblicata dalla Beat.
Le Osservazioni è un romanzo che, come già accennato prima, appartiene algenere storico, ambientato nel XIX secolo che oltre ad avere tutte lecaratteristiche della sensational fiction, ha caratteristiche comuni con itradizionali romanzi inglesi ottocenteschi.
La narrazione è condotta in prima persona, dal punto di vista di Bessy.Infatti, gli eventi ci vengono proposti dal punto di vista di Bessy che cipermette di conoscere la sua storia personale attraverso la parola scrittadalla stessa, in forma di diario. Il diario costituisce, per Bessy, quellavalvola di sfogo - eassieme, testimonianza -in cui la ragazza dà voce alle sensazioni del suo vissuto.
Ebbene, tale caratteristica mi ha fatto pensare -in un certo senso - adalcuni romanzi noti in tutto il mondo e, ormai, considerati come classici dellaletteratura, quali ad esempio: Pamela o la virtù premiata di Samuel Richardson(opera del 1740).
Perché ho ripreso proprio tale titolo? Presto detto.
Sebbene Le Osservazioni non sia un romanzo epistolare, la caratteristica che loaccomuna al romanzo di Richardson è il fatto che entrambi i romanzi abbianocome protagonista due serve di quindici anni, povere ma virtuose. Trovo che lavirtù di Bessy debba essere riconosciuta, soprattutto nella sua spiccataintelligenza. Questa, infatti, è la caratteristica che la rende molto diversadai consueti canoni che la vogliono: analfabeta e, direi anche, priva dicarattere.
Invero, Bessy sa addirittura scrivere, sebbene non abbia ancora acquisito unacerta padronanza lessicale e grammaticale. E non solo, sa anche leggere.Caratteristica, questa, insolita se si considera il ceto di appartenenza dellagiovane. Probabilmente, tali caratteristiche fanno sì che Bessy abbia acquisitomaggiore consapevolezza della sua personalità, rispetto alle sue coetanee.
Il romanzo si snoda sull’ambiguità di un rapporto fra serva e padrona.Ambiguità perché, qualora voi doveste leggere il romanzo, capirete che talerapporto non è rappresentato dai soliti cliché che vogliono la ragazza povera - la serva, appunto - totalmente a serviziodella  donna ricca e potente, la padrona.
Ma c’è dell’altro. Infatti, nel romanzo si intrecciano e si snoda la vita deipersonaggi: tra presente e passato.
La Harris ha realizzato un'opera  in cui prevale il punto di vista della protagonista,caratterizzato anche dalla tecnica dello stream of consciousness (il flusso dicoscienza) ossia la libera rappresentazione dei pensieri di un personaggio comecosì come compaiono nella sua mente prima di essere riorganizzati in frasicompiute.
La caratteristica che ho più apprezzato in Bessy è la sua spiccata ironia concui presenta gli eventi. Quella stessa ironia che la porta a scrivere conchiarezza e sincerità la realtà che a circonda. Soprattutto, la sua condizionedi serva e i limiti e doveri che le sono imposti. La protagonista si esprimeattraverso un linguaggio autentico e avvincente -talvolta infantile - che,di certo, contribuisce a rendere interessante la storia trascritta sul suodiario personale.
Lo stile dell’autrice contribuisce alla buona riuscita del romanzo stesso.Infatti, la Harris usa uno stile chiaro, a tratti anche provocatorio. Così, illettore -pagina dopo pagina - èsempre più interessato a conoscere la realtà degli eventi: la verità.
Ritengo che la Harris abbia scritto un ottimo romanzo - per nulla banale o scontato - che consiglio di leggerea tutti i lettori, soprattutto a coloro che amano il genere storico e che,inoltre, sono affascinati -come me - dall’epocavittoriana.
Titolo: Le Osservazioni
Autore: Jane Harris
Editore: Beat Edizioni
Data di pubblicazione: 25/01/2012
Prezzo: 9,00 Euro
Pagine: 464 pp.
ISBN: 978-8865590706
L'AUTORE: è nata a Belfast. Autrice di cortometraggi premiati nei maggiori concorsi cinematografici internazionali, nel 2000 ha vinto il Writer’s Award dell’Arts Council of England. Dopo Le osservazioni, il suo primo romanzo, ha pubblicato con Neri Pozza I Gillespie.
Recensione a cura di Maila Tritto


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