Se incontrassimo la noi stessa di 10/20 o X tempo fa, che ci direbbe? Che farebbe? Siamo diventate quelle che volevamo essere o ci siamo perse da qualche parte, confuse e obnubilate dai mille stimoli, dalla pressione sociale, dalle responsabilità…Lo spunto di questo tema ricorrente nella letteratura e nel cinema è sempre lo stesso: l’incontro tra le varie parti di noi, che possono coesistere allegramente e andare nella stessa direzione oppure scindersi, andare in parti diverse, per poi incontrarsi nuovamente…Alice si sveglia un giorno e si ritrova in un tempo sconosciuto. Alice è dimagrita, ha un corpo diverso, è magra, atletica, ha un taglio di capelli alla moda, ma alla ragazza che si è risvegliata il corpo della nuova Alice non piace più. Ha perso il suo seno florido, i capelli lunghi, un corpo morbido e accogliente e il piacere di mangiare. Ha perso il suo uomo, l’intimità con la sorella. La sorella e il marito hanno una piega amara e rassegnata quando parlano con lei, il tempo da dedicare agli affetti lo ha dedicato negli anni alla ginnastica e allo sforzo di diventare una mamma e donna perfetta. Ci è riuscita, Alice, ma alla ragazza che era a 30 anni la nuova Alice non piace. Ha perso l’allegria e la spensieratezza.Alice intuisce quello che è diventata negli ultimi 10 anni e pensa “che persona orribile sono diventata!” Una persona diversa da quella che era e da quello che voleva essere.La domanda è: perché si va in una direzione diversa da quella desiderata? Perché ci si ritrova spente, troppo grasse, troppo magre, troppo sole, oberate di impegni, senza lavoro, con troppo lavoro, senza soldi, senza casa, con una casa che risucchia tutte le nostre energie, in un posto che non ci piace, a fare cose che non ci piacciono, con una persona che non è quella giusta per noi, emotivamente lontane da noi stesse e dalle persone che amiamo?Qual è la molla che ci porta in una direzione diversa, qual è questo vento che soffia e ci spinge? E soprattutto, come abbiamo fatto a non accorgercene?Spunto di riflessione: Se incontrassi me stessa di 10 anni fa, le piacerei?E così Alice diventa il terzo nelle relazioni con le persone importanti da cui si è allontanata. Svolge quel ruolo terzo che in genere può svolgere un mediatore, ascolta quello che è successo all’altra Alice con il distacco necessario, con quella estraneità verso se stessa, e nello stesso tempo una partecipazione affettuosa perché ama la persona che le sta parlando. Ha modo di ricostruire il filo della sua vita, di immaginare dove è arrivata, come ha potuto costruirsi quella corazza, quella freddezza, come ha potuto percepire la sua spontaneità come fragilità, come è perché è nata la nuova Alice.In altre parole, Alice è cresciuta, ma la sua crescita per certi aspetti non è stata evolutiva. La domanda è: adesso che ha recuperato la vecchia Alice, in che direzione andrà? Riuscirà a crescere, a diventare più forte e sicura di sé salvaguardando le relazioni importanti e il core, il centro tenero, quello che ci tiene in condizione di amare ed essere amati, di essere empatici verso noi stessi e gli altri? Questo delizioso libro mi ha dato lo spunto per “Ritorno a casa”, il gruppo terapeutico che è partito a ottobre a Gorizia. Uno spazio di ascolto e di riflessione per ritrovare la strada di casa, l’integrazione tra le varie parti di sé.Dott. Flavia Donadoni - Psicologa-psicoterapeuta[email protected] - 347 44 17 673Leggi tutti gli articoli scritti da Flavia Donadoni per Blonde Suite >>
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Se incontrassimo la noi stessa di 10/20 o X tempo fa, che ci direbbe? Che farebbe? Siamo diventate quelle che volevamo essere o ci siamo perse da qualche parte, confuse e obnubilate dai mille stimoli, dalla pressione sociale, dalle responsabilità…Lo spunto di questo tema ricorrente nella letteratura e nel cinema è sempre lo stesso: l’incontro tra le varie parti di noi, che possono coesistere allegramente e andare nella stessa direzione oppure scindersi, andare in parti diverse, per poi incontrarsi nuovamente…Alice si sveglia un giorno e si ritrova in un tempo sconosciuto. Alice è dimagrita, ha un corpo diverso, è magra, atletica, ha un taglio di capelli alla moda, ma alla ragazza che si è risvegliata il corpo della nuova Alice non piace più. Ha perso il suo seno florido, i capelli lunghi, un corpo morbido e accogliente e il piacere di mangiare. Ha perso il suo uomo, l’intimità con la sorella. La sorella e il marito hanno una piega amara e rassegnata quando parlano con lei, il tempo da dedicare agli affetti lo ha dedicato negli anni alla ginnastica e allo sforzo di diventare una mamma e donna perfetta. Ci è riuscita, Alice, ma alla ragazza che era a 30 anni la nuova Alice non piace. Ha perso l’allegria e la spensieratezza.Alice intuisce quello che è diventata negli ultimi 10 anni e pensa “che persona orribile sono diventata!” Una persona diversa da quella che era e da quello che voleva essere.La domanda è: perché si va in una direzione diversa da quella desiderata? Perché ci si ritrova spente, troppo grasse, troppo magre, troppo sole, oberate di impegni, senza lavoro, con troppo lavoro, senza soldi, senza casa, con una casa che risucchia tutte le nostre energie, in un posto che non ci piace, a fare cose che non ci piacciono, con una persona che non è quella giusta per noi, emotivamente lontane da noi stesse e dalle persone che amiamo?Qual è la molla che ci porta in una direzione diversa, qual è questo vento che soffia e ci spinge? E soprattutto, come abbiamo fatto a non accorgercene?Spunto di riflessione: Se incontrassi me stessa di 10 anni fa, le piacerei?E così Alice diventa il terzo nelle relazioni con le persone importanti da cui si è allontanata. Svolge quel ruolo terzo che in genere può svolgere un mediatore, ascolta quello che è successo all’altra Alice con il distacco necessario, con quella estraneità verso se stessa, e nello stesso tempo una partecipazione affettuosa perché ama la persona che le sta parlando. Ha modo di ricostruire il filo della sua vita, di immaginare dove è arrivata, come ha potuto costruirsi quella corazza, quella freddezza, come ha potuto percepire la sua spontaneità come fragilità, come è perché è nata la nuova Alice.In altre parole, Alice è cresciuta, ma la sua crescita per certi aspetti non è stata evolutiva. La domanda è: adesso che ha recuperato la vecchia Alice, in che direzione andrà? Riuscirà a crescere, a diventare più forte e sicura di sé salvaguardando le relazioni importanti e il core, il centro tenero, quello che ci tiene in condizione di amare ed essere amati, di essere empatici verso noi stessi e gli altri? Questo delizioso libro mi ha dato lo spunto per “Ritorno a casa”, il gruppo terapeutico che è partito a ottobre a Gorizia. Uno spazio di ascolto e di riflessione per ritrovare la strada di casa, l’integrazione tra le varie parti di sé.Dott. Flavia Donadoni - Psicologa-psicoterapeuta[email protected] - 347 44 17 673Leggi tutti gli articoli scritti da Flavia Donadoni per Blonde Suite >>
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