Magazine Cultura

[Recensione] Life on Mars? di Stefano Tarlarini

Creato il 14 aprile 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Life on Mars? di Stefano TarlariniTitolo: Life on Mars?
Autore: Stefano Tarlarini
Editore: Nulla Die
ISBN: 9788897364313
Numero pagine: 458
Prezzo: € 25,50
Voto: [Recensione] Life on Mars? di Stefano Tarlarini

Trama:
Sei nel XXIV secolo: il comandante di una piccola astronave, in licenza matrimoniale su un pianeta civilizzato, dove stai per assistere alla prima di un musical; in scena, una tua grande amica. Sereno, nascosto nell’anonimato della folla di spettatori. Felice. Sei nel XXIV secolo, il figlio dell’uomo più potente della Galassia; attorno a te ruotano denaro, potere, trame sottili. Cerchi di fuggire, di nasconderti, di negare la tua stessa identità; ma tutto è contro di te, in modo subdolo. Ti raggiungeranno anche lì, nella tua placida isola felice. Apri gli occhi, sgomento. Uno di questi scenari è un sogno, o un incubo da cui non riesci a svegliarti. L’altro scenario è una drammatica realtà. Ma che cos’è, la realtà?

Recensione:
Da non amante della fantascienza, quando ho preso in mano questo libro non ero per nulla convinto di quello che mi aspettava; tanto più che, dal momento che la narrazione si apre con una pagina di diario nel perfetto stile di una ragazzetta romanzata con un accumulo impressionante di “caro diario” e “diario mio”, la primissima impressione è stata quella di un noiosissimo mattone su trame improbabili da telefilm di quart’ordine. Impressione sbagliata.
La storia ha sì uno svolgimento molto lento, caratterizzata da un’attenzione ai dettagli e a dialoghi da vita mondana che a prima vista sembrano futili, ma non è mai troppo pesante o troppo vuota: è la descrizione di una vita nel futuro che assomiglia straordinariamente a quella del presente, con umanità extraterrestri che poco hanno di diverso dai personaggi di un qualsiasi romanzo di altro tipo. Cosa questa che ho molto apprezzato, ben sapendo quanto sia difficile creare una descrizione convincente di psicologie e personalità distinte. Dal momento che il precedente libro di Stefano Tarlarini non era di ambito fantascientifico, credo che sia valso molto come allenamento, evitando qui un’inutile ostentazione di ipertecnologie e termini troppo scientifici che inevitabilmente avrebbero decimato il numero di lettori riducendolo a uno sparuto gruppo di appassionati monotematici. L’approfondimento psicologico richiama molto lo stile di gialli e thriller, presenta le varie situazioni lasciando fili in sospeso e accenni velati che si intrecciano e si svelano nel corso della storia, sottili ombre che inizialmente minano l’idillio di una luna di miele extraterrestre, lanciando un’esca al lettore e lasciandolo poi con il fiato sospeso e una buona dose di curiosità e inquietudine fino alla risoluzione.
Lo stile è classico e lineare, ma presenta parecchie particolarità: l’autore ricorre spesso a citazioni, non sempre immediatamente percepibili, di libri, poesie, film, opere in musica, eventi e personaggi storici. Inoltre ci sono vari cambi stilistici, utilizzati per rappresentare differenti punti di vista e strumenti di comunicazione: nella narrazione si inseriscono articoli di giornali o riviste, pagine di diario personale, il copione di un musical, testi di carattere televisivo. La trama si fa più complessa, ma guadagna molto in fatto di verosimiglianza.
Quando le vicende cominciano a svilupparsi, anche il linguaggio vira decisamente verso lo scientifico; ma qui è stata utilissima l’appendice posta alla fine del romanzo, in cui vengono spiegate non solo le terminologie più strette, ma anche il significato dell’intricata sequenza di citazioni e riferimenti che percorre l’intero libro.
In definitiva, un esauriente panorama di come potrebbe essere la vita su un altro pianeta simile al nostro nel XXIV secolo, con le stesse contraddizioni e gli stessi conflitti: i rapporti tra il potere e la società, quelli tra il singolo individuo e la coppia, e il costante divario filosofico “Il mio destino è già scritto e immutabile o posso cambiare qualcosa?”. Senza dubbio, fa riflettere.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :