Una spy story dal ritmo serrato
Una formula segreta
Gli splendori della Napoli borbonica
Ma Testi non si limita ad acquistare statuine di porcellana a prezzi esorbitanti.
ritratto della regina Maria Amalia (Museo del Prado)
Testi è deciso, infatti, a carpire ai napoletani il segreto dell'impasto a pasta tenera a cui si deve l'aspetto indefinito e poetico della produzione partenopea. Per riuscire nella sua impresa commetterà un omicidio e rapirà uno degli addetti alla fabbricazione delle statuette, il decoratore Gricci. Il quale sa disegnare opere superbe ma non è in grado di realizzare alcunché. Il decoratore, infatti, nulla sa della formula della porcellana. La formula dell'Arcanum, appunto.
Chilivesto si muove sulle tracce del criminale, iniziando un lungo viaggio che lo porterà addirittura nella freddissima San Pietroburgo, alla corte dell'eccentrica zarina Elisabetta
Qui, il capitano riuscirà a scovare il rapito e il rapitore, eviterà un incidente internazionale e troverà una persona che credeva ormai persa per sempre, e che gli era rimasta nel cuore.
Insomma, un'affascinante spy story, in cui la suspance è alimentata dalla doviziosa scrittura di Macchi. Il romanzo illumina un'epoca piena di contraddizioni e di eccessi, come la splendida indolenza della corte borbonica. O la bizzarria di quella russa, composta da nobili piovuti dalla campagna. Una corte, quella dei Romanov, che tendeva ad uniformarsi all'etichetta europea attraverso l'imposizione di un rigidissimo protocollo.
Un bel romanzo, sostenuto da una solida ricerca storica, e ravvivato da episodi avventurosi e da una nota di romanticismo.