Dana Hathaway non lo sa ancora, ma sta per cacciarsi davvero nei guai. Quando sua madre si presenta al saggio di fine anno ubriaca, la ragazza capisce di averne abbastanza: è giunto il momento di prendere un volo che dagli Stati Uniti la porterà fino alla lontana Inghilterra. È diretta verso la mitica città di Avalon, l’unico posto sulla terra in cui il mondo umano e quello delle fate entrano in contatto e dove vive il suo misterioso padre.
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Ad Avalon però, il viaggio comincia ad andare storto e Dana si trova invischiata in un gioco molto pericoloso: qualcuno sta cercando senza dubbio di farle del male. Ma soprattutto, sembra che tutti vogliano qualcosa da lei: sua zia Grace, Ethan, un affascinante ragazzo dotato di straordinari poteri, e Kimber, sua sorella. Ma cosa, esattamente? Persino suo padre pare intenzionato a tenerla all’oscuro di tutto quello che le sta accadendo… Intrappolata tra due mondi, coinvolta in oscure trame di potere, la ragazza non sa più di chi può fidarsi, ma ha capito bene che la sua vita non potrà più tornare quella di una volta.Cosa penso:Come dice un vecchio proverbio: “chi lascia il vecchio per il nuovo sa cosa lascia ma non sa cosa trova!!!”
Bisogna sempre dare ascolto ai vecchi proverbi, dopotutto se esistono vuol dire cha hanno un fondo di verità… o no?
Soprattutto Dana Hathaway, protagonista de “Lo specchio delle fate”, avrebbe dovuto dare retta “al vecchio saggio”, perché se così avesse fatto non si sarebbe ritrovata in un mare di guai…
A soli sedici anni, Dana si ritrova a badare ad una madre alcolizzata, a pagare le bollette di casa e a mandare avanti gli studi, cosa non facile talaltro visto che a causa delle paranoie della madre – quando è abbastanza sobria da averle – è costretta a cambiare in continuazione scuola, città e stato.
Già, perché Dana non è un’adolescente normale… lei è per metà faire, la metà derivante dai geni del padre, un padre che non sa neanche lontanamente che lei esiste, visto che la madre è scappata da Avalon, una cittadina neutrale situata nel cuore dell’Inghilterra, quando si accorse di essere in cinta di Dana e da allora non si è più fermata, per paura che il padre di sua figlia, rivendicandone la paternità, l’avrebbe “rapita” e riportata con sé ad Avalon.
Dopo sedici anni di continue umiliazioni e paure dovuti all’alcolismo della madre, Dana decide l’impossibile: riuscendosi a mettere in contatto con il padre ad Avalon, decide di scappare lontano da sua madre per poter ricominciare una nuova vita… per poter cominciare a vivere.
Ma Dana non sa che il volo che prenderà dagli Stati Uniti per Avalon la porterà direttamente in un mare di guai.
Questo è un classico esempio di quel che si dice “cadere dalla padella alla brace”…
Non vado oltre perché è giusto che scopriate gli eventi da voi.
Dopotutto non è giusto rovinarvi la sorpresa e per questo libro, credetemi, vale il gusto della sorpresa.
E per me questo libro è stato veramente una bella sorpresa.
Non me lo sarei mai aspettato: dalla trama mi sembrava qual cosa di già letto e anche di recente…
Avete presente quel libro là, come diavolo si chiama, a già “Switched” della Hocking, quella boiata pazzesca di storia sui troll - cioè Trylle – ecco, “Lo specchio delle fate” dalla trama me lo ricordava parecchio, quindi dovete scusarmi se dico che all’inizio ero un po’ scettica se leggerlo o meno.
Bé dopotutto avevo avuto una brutta esperienza in passato, quindi il termine “andarci con i piedi di piombo” ci stava tutto.
Ma esperienze passate mi hanno anche ricordato che non bisogna basarsi sull’apparenza, quindi ho stretto le spalle e mi sono detta “coraggio, forse non sarà poi così male”.
Bé e che culo che mi sono data retta, se così non fosse stato non avrei letto questo libro e mi sarei persa un gran bella storia.
L’apparenza inganna… non lasciatevi traviare dalla trama: il libro sin dalla prima pagina mi ha dato una “ventata” di originalità.
E anche la protagonista, Dana, ha una sua originalità: non è la classica adolescente che si crede una cozza e poi si scopre di essere una-gran-figa-e-per-giunta-una-principessa che le storie Y.A. recenti ci hanno propinato.
Dana sa quali sono i suoi pregi e quali i suoi difetti; sa di essere una ragazza piacente e come giocare le sue carte…
Lei sa quali sono le sue origini, sa il ruolo di potere che ricopre il padre… l’unica cosa che non sa è che la sua vita sarà sconvolta definitivamente.
Anche il comportamento di Dana è tipico di un’adolescente: impetuoso, si lascia dominare dalle pulsioni e non pensa prima di reagire per non parlare del tipico linguaggio adolescenziale…
E come ogni “buon adolescente che si rispetti” il suo dramma personale è più grande di quello di chiunque altro.
La Black, ha creato un personaggio reale e l’ha intercalato in un contesto fantastico e tutto questo senza forzature.
Forse per questo ho apprezzato molto lo stile di quest’autrice.
Uno stile fresco, innovativo che mi ha catturato sin dalle prime pagine… ho voluto tirare la lettura un pò per le lunghe, ma l’avidità che mi ha messo addosso questa storia non me l’ha permesso.
Speriamo che gli altri due libri siano ancora più belli…
Speriamo che vengano pubblicati al più presto qui da noi.
Quindi, un grosso grazie alla Black, per aver creato una storia veramente fantastica…
CONSIGLIATISSIMO!!!
L'ho letto il... 7 Aprile 2012GIUDIZIO: