RECENSIONE: LORD PERFECT, di Loretta Chase
Anno: 2006
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, serie I ROMANZI, n.860, maggio 2009
Formato: paperback
Livello di sensualità: hot (bollente)
Genere: Regency
Ambientazione: Inghilterra, 1821
Voto: 7/10
Collegamento con altri romanzi: è il terzo romanzo della serie “The Carsington Brothers”, così composta:
- Miss Wonderful;
- Mr Impossible;
- Lord Perfect;
- Non proprio una lady (Not quite a lady);
- Last Night’s scandal (inedito in Italia).
Bathsheba Wingate appartiene a una famiglia oltremodo disprezzata dall’alta società: la maggior parte dei suoi parenti presenti e passati è infatti nota per i comportamenti scorretti e scandalosi, tanto che lei stessa ha sempre dovuto combattere contro la fama di strega rovina famiglie volutamente cucitagli addosso, nonostante non le corrisponda per nulla.
La donna, rimasta vedova, vive in condizione di indigenza cercando di mantenere sé stessa e la figlia dodicenne Olivia come insegnante di disegno; proprio a questo scopo viene contattata da Lord Benedict Carsington, che rimasto affascinato da un primo incontro al Museo Egizio, decide di assumerla come insegnante del nipote Peregrine, coetaneo di Olivia e deciso a diventare esploratore.
La nuova relativa tranquillità che Bathsheba ottiene grazie al nuovo lavoro dura però poco: senza avvisare nessuno Olivia, ragazzina avventurosa e senza paura, decide di partire alla ricerca del leggendario tesoro di famiglia sepolto dall’antenato della madre, il pirata Edmund de Lucey, proprio nel giardino della dimora di famiglia. La ragazzina intende in questo modo riscattare la loro povertà e rendere la madre una donna indipendente finanziariamente. Con lei parte anche Peregrine, nel vano tentativo di fermarla….
Quando Bathsheba e Benedict scoprono la fuga dei rispettivi rampolli, decidono di mettersi sulle loro tracce per riportarli indietro, ma il viaggio - che, nelle loro iniziali previsioni, doveva durare meno di una giornata - non solo durerà più del previsto, ma la forzata convivenza e condivisione dell’avventura avrà conseguenze del tutto impreviste e non proprio sgradevoli….
E’ il primo romanzo che leggo della serie “Carsington” di Loretta Chase, e devo dire che, sebbene non rientri tra i miei preferiti, trovo che sia una lettura molto gradevole, appassionante e divertente.
A dire la verità l’inizio mi ha lasciata piuttosto indifferente, non fosse stato per i due personaggi di Peregrine e Olivia, due ragazzini che, una volta tanto, ho trovato molto più interessanti degli adulti.
Questa coppia di simpatici monelli e il loro incontro - scontro nella sala del Museo Egizio mi ha invogliato a proseguire la lettura, mettendomi di buonumore ogni volta che apparivano, lei intrepida, indipendente, con un caratterino che più tosto non si può, un vulcano di idee azzardate decisamente niente male; lui serio, posato, partito come cavaliere in soccorso della fanciulla sola, ma poi ritrovatosi coinvolto nell’avventuroso viaggio capitanato con polso fermo e deciso da Olivia, che gli apre un mondo finora sconosciuto, ma probabilmente molto desiderato, visto che la massima ambizione di Peregrine è quella di diventare esploratore.
Dietro questi due personaggi però allo si intravedono anche le sofferenze e i dispiaceri vissuti nonostante la giovane età: soprattutto Olivia, che a soli dodici anni ha già dovuto affrontare una vita vissuta nella povertà, nel disprezzo cui la società aveva condannato la sua famiglia, nel rifiuto dei parenti, a cui hanno fatto seguito la morte del padre e il dispiacere di vedere la madre affannarsi e umiliarsi per cercare di trovare almeno il necessario per mettere insieme il pranzo con la cena… tutte cose che l’hanno fatta maturare (a modo suo ovviamente); Peregrine invece deve affrontare il disinteresse dei genitori, che perlomeno lo hanno affidato allo zio.
I due personaggi adulti mi hanno colpito di meno, anche se non è certo perché non siano interessanti; tra i due ho preferito sicuramente Bathsheba, una donna dalla vita tormentata, segnata dai pregiudizi, da una famiglia scapestrata in cui lei non si riconosce per nulla, dalla fama di “strega ammaliatrice” che la perseguita ingiustamente; più volte, leggendo, mi è parso che la sfortuna si sia accanita un po’ troppo contro questa poveretta, che ciononostante non perde il suo fascino, la sua caparbietà e dignità, il che purtroppo è anche un difetto, poiché alla lunga le impedisce di lasciarsi andare, di fidarsi di Benedict e credere nel suo amore. Ostacoli che ovviamente saranno superati, così come, alla fine, verranno premiati anche gli sforzi di Olivia e Peregrine.
Perché non ho ancora parlato di lui, del bellissimo Lord Perfect? Perché - mea culpa - non mi ha colpito più di tanto: bellissimo, intrigante, passionale, ottimo contrasto con Bathsheba… ma non mi ha preso, l’ho trovato uguale a molti altri eroi dello stesso stampo. Il che non è necessari mante un difetto: è un tipo di eroe positivo e che sicuramente piace alle lettrici. Ma con me non c’è stato feeling, non vogliatemene….
L'ambientazione della Londra ottocentesca e dei suoi dintorni è resa molto bene e fa da perfetta cornice alla storia, come sempre del resto nei romanzi di quest'autrice.
Ora non mi resta che apettare che arrivi in Italia la storia di Peregrine e Olivia, ultimo capitolo della serie!
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