Cast: Tom Hardy, Charlize Theron, Rosie Huntington-Whiteley, Zoë Kravitz, Nicholas Hoult
Durata: 120 min.
Distribuzione: Warner Bros.
In un tempo futuro il pianeta Terra si trova in serie difficoltà. A causa della scarsità di cibo e acqua, la maggior parte delle persone è costretto a vivere con il minimo indispensabile. Questa è la situazione ideale per chi, desideroso di potere, voglia in qualche modo controllare la massa attraverso il controllo di questi generi di prima necessità. Immortan Joe è uno di questi. L’uomo dal volto di teschio è riuscito nell’intento di riportare indietro nel tempo la civiltà, quando il culto radicale e indiscusso verso la divinità umana era un componente fissa nelle società antiche. In questo contesto apocalittico entrano in gioco due personaggi: Max, uomo dalla forza incredibile, ma con l’animo instabile, visto il suo passato pieno di tormenti e di incubi che lo attaccano costantemente senza lasciargli tregua; e l'”Imperatrice” Furiosa, una delle tante donne di Joe che, un giorno, anziché effettuare un ordinario trasporto di carburante, decide di ribellarsi disobbedendo agli ordini del capo, portando con sé le altre mogli dell’Imperatore vesso un posto chiamato la “terra verde”, luogo d’infanzia della protagonista. È da qui che si intrecciano le storie dei due, i quali si aiuteranno a vicenda per superare gli ostacoli più complessi (e non sono pochi).
Mad Max: Fury Road è certamente uno dei film più attesi di quest’anno. Non solo per i fan più accaniti della serie (che sicuramente lo adoreranno), ma per il ritorno alla regia di George Miller. Questo road movie non è adatto per chi è debole di stomaco, perché le scene d’azione e di violenza non mancano. Non ci si riferisce alle solite realizzazioni dietro al computer (come succede negli ultimi film d’azione), perché tutto quello che lo spettatore osserva è stato girato realmente senza l’uso di espedienti tecnologici (se non in alcuni minimi particolari). Questa pellicola ci riporta indietro nel tempo, in quel periodo dove il genere post-apocalittico era dominante sul grande schermo e dove la Nuova Hollywood ci presentava film di enorme impatto come Easy Rider e Duel (non è un caso che all’interno del film Furiosa usi l’autocisterna come mezzo di trasporto, un forte rimando al primo film di Spielberg). Miller ha voluto tuttavia mantenere alcune tematiche di forte richiamo alla contemporaneità. Quello che salta all’occhio è certamente il “kamipazzo”, pronto a tutto per servire il proprio superiore in cambio della redenzione, fatto che ci riporta nettamente verso l’attualità, sottolineando come in alcune zone del globo si utilizzino l’uomo come arma di terrorismo radicale ed estremista. Altro elemento di assoluta importanza è l’uso della benzina come strumento indiscusso di potere sugli altri, così come la divisione netta tra la povertà più assoluta e chi detiene il controllo e l’influenza sulla Cittadella, una distanza non solo fisica (la dimora di Immortan Joe si trova in un monte non accessibile a tutti) ma ideologica: solo chi è degno può avere il diritto di entrare e usufruire di tutti i beni a disposizione del leader. Dal punto di vista tecnico, Mad Max riesce a trasportare lo spettatore in un mondo tragico ma allo stesso tempo affascinante, grazie a una regia pressoché perfetta di Miller (soprattutto sull’utilizzo di piani sequenza e di campi medio-lunghi che definiscono bene il paesaggio circostante) e all’uso di un montaggio dinamico che, nelle scene d’azione, ti tiene incollato allo schermo per tutta la durata del film. La particolarità di questo lungometraggio sta tuttavia sulla scelta azzeccata della fotografia, in grado di garantire autenticità grazie a quel color arancio che rappresenta il deserto privo di vita, in contrasto netto con l’azzurro acceso del cielo sovrastante. Gli attori completano l’opera grazie alle interpretazioni incredibili di Tom Hardy e Charlize Theron, quest’ultima vera protagonista del film, capace di dare espressività a una donna molto complessa e in cerca di risposte come Furiosa. Non è da meno Hardy, dal momento che è riuscito a garantire la giusta drammaticità al personaggio di Max. Un film assolutamente epico, da non lasciarsi scappare.
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