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[Recensione] Madame Bovary di Gustave Flaubert

Creato il 10 febbraio 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Madame Bovary di Gustave Flaubert

Titolo: Madame Bovary
Autore: Gustave Flaubert
Editore: La Repubblica
ISBN: 88-89145-15-3
Prezzo: suppl. La Repubblica
Numero pagine: 418
Voto:

stelle



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Trama: Emma è una donna che ha sempre sognato di vivere un amore intenso, ricco di avventure e vissuto nel lusso del cavaliere che avrebbe dovuto farla innamorare. Inutile dire che no, non troverà mai l’amore che cerca, ma si sposerà con Charles Bovary, un medico e nemmeno dei migliori. La vita coniugale l’annoia, la mancanza del lusso la fa deprimere. Quindi la coppia si trasferisce a Yonville, dove Charles spera che la moglie ritrovi la gioia di vivere (ma l’ha mai avuta?). Nel frattempo scoprono che lei è incinta. Si ambientano nel nuovo paese, il lavoro a Charles non manca, ma Emma si rende conto che non diventeranno mai ricchi con i guadagni del marito. Nasce la figlia e intanto Emma conosce Léon. Fra i due c’è sintonia, parlano di romanzi, musica e dell’arte in generale e iniziano a innamorarsi l’uno dell’altra. Ma lei non si lascia andare e lui decide di partire. Poi arriva Rodolphe che le fa delle avances. Ebbene sì, lei cede e intraprende una relazione extraconiugale con lui. Ma lui non la ama e quando lei vuole scappare con lui, Rodolphe non si presenta all’appuntamento. Le scrive una lettera in cui le spiega che la ama, ma che non la merita (seee vabbe’, una scusa più vecchia non l’ha trovata?).  Emma si ammala poi si riprende pian piano, lei e Charles vanno a Rouen a vedere uno spettacolo a teatro e lì incontrano di nuovo Léon. Sono passati alcuni anni da quando Léon aveva lasciato Yonville, ma i sentimenti fra il giovane ed Emma si risvegliano subito. Lei, con la scusa di andare a Rouen a prendere lezioni di piano, incontra il suo nuovo amante.
Nel frattempo, Emma accumula un sacco di debiti che non sa come pagare. Quando viene messa alle strette da Lheureux, inizia a chiedere aiuto a tutti quelli che conosce, indebitandosi ancora di più. A quel punto anche Léon la lascia e lei perde ogni speranza. Ci riprova con Rodolphe, pronta a vendersi pur di farsi prestare dei soldi, ma lui rifiuta dicendo di non averli. Insomma, il tribunale le pignora tutti i beni e lei per la vergogna prende l’arsenico (dalla farmacia di Homais, senza farsi notare). Muore. Charles scopre i tradimenti e muore. E voi vi chiederete: e la figlia? Va dalla nonna. Che muore. E poi? Va dalla zia, che è povera e la manda a lavorare. E il finale: Homais viene riconosciuto dalla Legion D’Onore. (chissenefrega? eh, io no)

Recensione: E ora il mio parere sul libro. Madame Bovary è uno dei classici più conosciuti e apprezzati ed è per questo che ho voluto leggerlo. Ma sono rimasta abbastanza delusa. I personaggi sono ben descritti, non ci sono dubbi. Ognuno ha una sua personalità e una sua tipologia che attraverso le azioni vengono messe a nudo meglio di quanto potrebbero fare le parole. Su questo punto non posso che dire che Flaubert ci è riuscito in modo brillante.
Ma la storia… la storia è raccontata in modo talmente monotono che ho faticato parecchio a terminare la lettura del romanzo. Non mi fraintendete: a me i classici non dispiacciono, anzi, leggere di quella società di tanto tempo fa in cui il modo di pensare e di reagire in certe occasioni era del tutto diverso dal nostro non mi annoia per niente, al contrario mi incuriosisce e mi affascina. Probabilmente se il romanzo non fosse stato censurato, proprio a causa di quella società, ci troveremmo davanti a un capolavoro anche per i nostri tempi. Forse. Ma ho letto 418 pagine in cui ho provato di seguito: noia, noia, noia; (passate più di duecento pagine) OH! Sorpresa, forse succede qualcosa di interessante! (scena in carrozza di cui non si vede un bel niente, anche se sono sicura che ci danno dentro un bel po’, ma ahimè l’intera scena fu censurata); noia noia noia; Emma muore in agonia (un’agonia che dura per diverse pagine); noia; Charles scopre tutto, poveraccio; e in tutto questo la domanda che mi ha irritata più volte durante la lettura del romanzo è stata: ma si sono dimenticati tutti della figlia dei Bovary? A quanto pare nessuno è particolarmente interessato a lei, nemmeno i genitori.
Una cosa però bisogna lasciarla, a Flaubert: se voleva rendere l’idea della monotonia e della frustrazione di Emma, del suo non essere mai contenta di quello che aveva, ecc. ci è riuscito semplicemente facendo provare le stesse cose ai lettori nei confronti del suo romanzo, almeno a quelli del nostro tempo. Ok, questa è cattiva, lo so, ma è una cosa che ho pensato davvero.
Mi è piaciuto? Non l’ho trovato pessimo, ci tengo a precisarlo, ma ammetto che per la stragrande maggioranza del tempo mi ha annoiata. E non me l’aspettavo. Flaubert, me l’hai fatta!
Colpi di scena? Mai, nessuno. E se anche ci sono, sono presentati in modo così monotono da non colpire come avrebbero potuto fare.
È proprio questo quello che intendo dire: di Madame Bovary mi annoia avere una storia piatta, senza alcun colpo di scena. Non ci sono sorprese, ecco. Una storia per essere davvero interessante, secondo me, dovrebbe avere un alternarsi di scene tranquille a scene più movimentate, scene in cui succede qualcosa di improvviso, inaspettato o qualcosa di intenso. E ripeto, secondo me le censure fatte lo hanno danneggiato parecchio. Mi piacerebbe leggerlo per intero, se ci fosse la possibilità.

In conclusione: Madame Bovary è da leggere, secondo me. E vi spiego anche perché: per anni ho pensato che fosse un classico che prima o poi avrei dovuto leggere, ho sempre pensato a un capolavoro. E ci credevo. Ma poi l’ho letto. Ora almeno ho la mia opinione e la prossima volta che si parlerà di questo romanzo potrò dire la mia. Peccato però, avevo grandi aspettative.


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