Recensione | Marvel’s Agent Carter 1×03 “Time and Tide”

Dopo i primi due episodi, che mi avevano più che positivamente sorpreso, nutrivo delle aspettative per il terzo. Bene, non solo sono state soddisfatte: mi è piaciuto ancora più di quelli della settimana scorsa!

Certo, dubito che l’opinione che i colleghi di Peggy hanno di lei migliorerà dopo lo strafalcione dell’interrogatorio ma almeno adesso hanno un valido motivo di considerarla un’inetta: giocare sullo stereotipo della segretaria svampita facendole poi combattere i cattivi di nascosto è un’idea carina. Ma cosa combinano in questa puntata Peggy e Jarvis? Tutto e niente, in pratica. Cercano di scoprire chi ha rubato la tecnologia Stark ripercorrendone i passi, ritrovano le invenzioni rubate ma non scoprono chi c’è dietro. Niente che possa scagionare il mio amato Howard, quindi. Gli agenti dell’SSR capiscono che Jarvis dev’essere implicato in qualunque cosa faccia il suo datore di lavoro (non ci voleva tanto, eh) e indagando scoprono che è stato accusato di alto tradimento ma non perché (io voglio credere alla storiella strappalacrime che ci hai raccontato ma se poi si rivela tutta una colossale bugia, Jarvis, ti picchio! Tanto ne sono certamente capace, a giudicare dalle tue scene d’azione).

So long, Krzeminski, sei mancato non appena ho imparato il tuo nome. Se tanto mi dà tanto, sarà meglio che continui a chiamare gli altri due “capo” e “Chad Michael Murray”. Certo, capita molto a proposito che un sicario dei villains uccida il testimone che può identificare Peggy e Jarvis e l’agente a cui lo ha rivelato, così i buoni non devono sporcarsi le mani, però è verosimile che il testimone venga fatto fuori prima che abbia l’occasione di parlare e Krzeminski in effetti era d’intralcio, quindi la cosa è credibile. Secondo me.

Non capisco ancora l’utilità della sottotrama “vita all’ostello”, forse mostrarci quanto fosse difficile per una donna single mantenere la rispettabilità negli anni ’40? O questo, o Dottie è una spia dei Leviatans! Sempre adorabile Angie, un personaggio che alleggerisce molto l’atmosfera, anzi, speriamo che la spia dei Leviatans non sia lei. La Fonseca se la cava bene con le scene d’azione e sarebbe una scelta più sensata per un personaggio di maggiore spessore di una spalla ma, again, come per Jarvis voglio darle fiducia. È pur vero che ha insistito parecchio per avere Peggy nello stesso edificio ma, se fosse dei cattivi, cosa starebbe aspettando per agire? Staremo a vedere, magari non c’è nessunissima rivelazione all’ostello delle donne lavoratrici, chissà! Magari Dottie è il sicario dei cattivi e va a vivere accidentalmente proprio lì, avrebbe senso visto che le dimore rispettabili per giovani donne a New York scarseggiano. Mi piacerebbe un duello finale tra due donne, credo. O anche uno non finale.

Sousa si conferma il più sveglio degli agenti SSR: capisce subito che c’è qualcosa di sospetto nella chiamata anonima (perché non la polizia? Come ha avuto il loro numero, l’anonimo?) anche se poi la ricollega all’imboscata a Krzeminski (il che non ha molto senso). Ripensandoci, sono cinicamente contenta che Krzeminski sia morto, non ne posso più di scrivere il suo nome! La cosa più sospetta, comunque, era la falsa parlata americana di Jarvis! XD Tornando a Sousa, nell’Internet lo danno come possibile love interest e futuro marito di Peggy. Avrebbe senso, un altro eroe, nell’episodio di oggi il compianto Krzetizio ha anche accennato a un interesse sentimentale di Daniel nei confronti della collega. Ricordiamo però che non stiamo parlando di una persona molto intuitiva, eh.

Che altro? Niente di nuovo sul fronte Leviathans né sulla misteriosa telefonata tra Jarvis e papà Stark della settimana scorsa e ora dovremo aspettare ben 14 giorni per avere un altro episodio. La vita è ingiusta.

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