In quest’episodio continua il tanto atteso progredire degli eventi messo in moto la settimana scorsa o meglio, per farla semplice, succedono cose: Peggy viene scoperta e arrestata dai colleghi, non senza prima aver scoperto l’identità di Ida Emke/Dottie ed essersi fatta mettere al tappeto (chi di labbra colpisce di labbra perisce?), Leviathan arriva fin dentro agli uffici dell’SSR e uccide un altro agente, Jarvis è un fuggitivo, Angie un’attrice di grande talento (nonché l’amica che tutti vorremmo avere) e Miriam è in coma da quando degli uomini hanno oltrepassato l’atrio del Griffith senza che lei potesse fare alcunché per fermarli.
Ma, come dicevano le fiabe di Beccogiallo quando ero piccola, vediamo per ordine come andarono i fatti.
Dooley e Ivchanko decidono di diventare BFF (e chi non aveva avuto il presentimento che lo scienziato nascondesse qualcosa, con tutto quello screentime dedicato?). Devo dire che me l’avevano quasi fatta quando Dottie si è appostata col fucile ma evidentemente per la nostra biondina un semplice cannocchiale è troppo mainstream. Ma gli standard di sicurezza dell’SSR non andrebbero rivisti? Ivchanko sembra tra l’altro essere un pezzo grosso, a questo punto dovremmo presumere che lo scopo del messaggio alla macchina da scrivere magica fosse proprio di farlo arrivare in America come collaboratore di giustizia? A meno che lui non sia riuscito a mettersi in contatto in qualche modo per fissare l’appuntamento, Dottie doveva sapere già che lui sarebbe stato lì, forse anche prima dell’SSR. Quale sarà l’oggetto da recuperare? Il sangue di Steve? Altre ipotesi? Scopriamo che lo psicologo è un mentalista migliore anche di Patrick Jane: quasi ipnotizza Dooley per poi ripiegare su un novellino da cui si fa rivelare le uscite vicine e la collocazione delle invenzioni Stark, per poi eliminarlo dopo un magnanime ultimo bourbon.
Intanto Peggy e Jarvis si dedicano alla ricerca dell’agente di Leviathan controllando le donne con cu
Il tempo per ulteriori indagini purtroppo viene a mancare quando l’SSR scopre il doppio gioco di Peggy e prova ad arrestarla. Lei ha modo di provare le sue capacità mettendo fuori combattimento tre agenti, più Jack Thompkins, anche se dubito che la cosa le farà guadagnare punti. Jarvis si dà alla macchia e Daniel Sousa la lascia scappare perché non riesce a spararle (I ship this). La mossa più intelligente, quindi, non è andare al Griffith per recuperare la fiala di sangue di Capitan America. Ovviamente sopraggiungono i colleghi, così Peggy scappa dal cornicione. Ma il tizio che si era arrampicato fino all’appartemento di Peggy nel terzo episodio era il nonno dell’Uomo Ragno? Non ricordavo che stesse così in alto! Per fortuna Angie non fa domande e agisce: la voglio come coinquilina!
(che sembra il nome di un famoso alcolico) ci casca con tutte le scarpe e Dottie raccoglie le sue cose e scompare nuovamente. Alla sede dell’SSR Peggy afferma di poter spiegare tutto, anche se personalmente dubito che gli altri agenti potrebbero approvare al 100% il suo comportamento persino se le credessero. Ovviamente la regola per cui andava trattata diversamente in quanto donna non vale più nella sala degli interrogatori (tsk) (a parole, perché secondo me il soft spot dei due agenti per lei non svanirà certo da un momento all’altro).
Vi lascio col promo del prossimo (e penultimo) episodio:
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