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Recensione |Marvel’s Agent Carter 1×07 “Snafu”

Creato il 19 febbraio 2015 da Parolepelate

Ben ritrovato, popolo consumatore di fialette Vichy, per questo penultimo appuntamento con Peggy Carter.

Recensione |Marvel’s Agent Carter 1×07 “Snafu”
Recensione |Marvel’s Agent Carter 1×07 “Snafu”
Recensione |Marvel’s Agent Carter 1×07 “Snafu”
Avevamo lasciato la nostra protagonista al tavolo degli interrogatori e lì la ritroviamo, ben decisa a tenere la bocca chiusa sulla sua indagine (ma perché?) mentre Sousa, Thompson e Dooley si alternano nel farle domande. Mentre la minaccia di qualche schiaffone viene fuori (ma non ci crede nessuno) ecco arrivare Jarvis con un cavallo bianco e una scintillante armatura la confessione firmata di Howard Stark, pronto a consegnarsi. Ammetto che quest’atto di generosità e di lealtà da parte di Papà Stark mi aveva lasciata un po’ interdetta e infatti la confessione, si scoprirà, è un falso scritto da Jarvis stesso, il quale, nel rendersi conto che Peggy si trovava in pericolo, è caduto in preda al panico precipitandosi in suo soccorso. Quanto mi piace questa coppia di amici/compagni di avventura? (BROTP)

Poiché le disgrazie non vengono mai da sole, non solo abbiamo Jarvis e Peggy imprigionati ma anche Ivchenko che continua indisturbato a dare disposizioni a Dottie dalla finestra dell’ufficio di Dooley. Seriamente, quanto è incompetente l’SSR? Sembra che non riescano mai a farne una giusta, Peggy sarà anche superperfetta ma loro sono superincapaci. Ogni tanto Sousa riece a fare/capire qualcosa ma tutti gli altri? È  a questo che servono i soldi dei contribuenti? Questi agenti dovrebbero essere gli antenati dello Shield, invece mi sembrano gli antenati dei carabinieri di Don Matteo (sono carabinieri, vero?) o al massimo dell’ispettore Clouseau de La pantera rosa. Pur di fermare Ivchenko, Peggy e Jarvis rendono piena confessione dei loro peccati (sostanzialmente: essere più in gamba degli scemotti con le bretelle) e consegnano addirittura il sangue di Capitan America per riacquistare credibilità e fiducia da parte del trio Dooley/Sousa/Thompson. I tre si convincono piuttosto facilmente (pure troppo, se considerimao che fino a cinque minuti prima erano sul punto di condannarla per tutte le malefatte dell’umanità dal peccato originale in poi) e un manipolo di agenti parte per l’edificio di fronte per catturare Dottie o, come suggerisce Thompson, spararle non appena la vedano. Thompson e Sousa sono un’altra Brotp squadra di partner molto carini da vedere insieme (se solo concludessero qualcosa) e ormai Thompson mostra pieno rispetto per il collega.

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Comunque alla fine si fanno scappare Dottie (non avevamo dubbi) mentre il capo Dooley, che doveva tenere sotto controllo Ivchenko finisce lui sotto il controllo mentale del russo e lo fa scappare permettendogli anche di portar via il misterioso item 17, una invenzione Stark ancora non identificata (Howard, devi proprio mettere in pratica tutte le idee che ti vengono in mente?), non prima che lo psicologo gli faccia indossare una proto-tuta a chiusura praticamente ermetica che dovrebbe riscaldare chi la mette e invece, per un difetto di fabbricazione, lo fa esplodere. Ivchenko dimostra se non altro di conoscere molto bene le varie invenzioni; inoltre, per la seconda volta, prima di far fuori un agente gli concede un ultimo desiderio, per quanto inconsapevole: nello scorso episodio l’ultimo bourbon del novellino, questa settimana la riappacificazione con la moglie di Dooley. Devo dire di esserci rimasta male quasi quanto lui che alla fine non sia potuto andare a quella cena. Lo ricorderemo con il suo ultimo gesto eroico, il volo dalla finestra per non uccidere nessuno dei presenti.
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Da notare però che la promessa di prendere Ivchenko la chiede a Peggy, non a Jack come forse avrebbe fatto un paio di episodi fa: anche lui ha capito che quantomeno per questa indagine è meglio affidarsi all’inglesina, che sa quello che fa.

I Bonnie e Clyde del terrorismo russo, invece, testano l’arma di Stark azionandola in una sala cinematografica e scatenando, tramite del fumo tossico, una sorta di isteria di massa per cui la gente comincia a uccidersi a vicenda (e in modo alquanto cruento). Non sono sicura che questa si proprio l’arma più interessante creata da Howard ma non sappiamo ancora bene come funziona, né abbiamo idea di come Leviathan la voglia usare.

La prossima settimana dovrebbe arrivare lo scontro finale Peggy/Dottie nonché la risoluzione di ogni mistero ma il mio bilancio di questa stagione è già positivo e dovrebbero tirar fuori un’idea tipo tappo dell’isola per farmelo cambiare. Voi che ne pensate? Vi lascio il promo del finale:

Ringraziamo:  Telefilm. ϟ |DemiMovie | Serie Tv Mania | Talk About Telefilm


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