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Sapevatelo | Grantchester

Creato il 12 aprile 2015 da Parolepelate

Sapevatelo | Grantchester

Oggi voglio parlarvi di Grantchester e di come (e quanto) gli inglesi son bravi a far ingerire qualsiasi pillola.

L’autunno scorso, ITV ha mandato in onda Grantchester, mini-serie genere detective drama, strutturata in sei parti. Tratta dal ciclo di romanzi ‘The Gratchester Mysteries‘ di James Runcie (la prima stagione è stata bastata sul primo libro “Sidney Chambers and the Perils of the Night“), la serie narra le vicissitudini di Sidney Chambers, affascinante giovane prete che, accompagnato dal suo amico detective, si cimenta nello sventare i malfattori e salvare donzelle in pericolo.

Insomma, qualcosa che noi italiani vediamo già da tempo – lo vediamo da quasi quindici anni – grazie al pagamento del canone Rai. Sì, è Don Matteo.

Grantchester è il paradosso del gatto di Schrödinger: Grantchester, nello stesso momento, è e non è Don Matteo; noi non possiamo sapere cos’è fin quando non apriamo la scatola, nel nostro caso fin quando non lo vediamo.

  • Le due serie hanno in comune: il prete che scarrozza in bici; lo stesso prete intrattiene un’amicizia profonda con uno dei membri dell’autorità locale di polizia; la perpetua bacchettona; il caso settimanale di illecito penale.
  • Vediamo cosa non hanno in comune: tutto.
Sapevatelo | Grantchester

Mrs Maguire pronta ad entrare in modalità bacchettona.

Ma come? Se hanno in comune tutte quelle caratteristiche, come fanno ad essere diverse? Semplice, allo stesso modo come tutti gli essere umani hanno occhi, bocca e gambe ma modi di essere diversi. La forma è quella, il contenuto no. Anzi, le distanze che corrono tra Grantchester e Don Matteo sono abissali; stiamo parlando di due universi paralleli.

Partendo dal protagonista, già si possono individuare alcune differenze.

Sapevatelo | Grantchester
Sidney Chambers non è Don Matteo. Sidney Chambers (James Norton) è un personaggio complesso, con uno spessore psicologico, uno prete le cui battute non si fermano a frasi di circostanza o assurdi monologhi biblici/evangelici professati dinanzi al cattivone di turno. E’ un uomo tornato dalla Seconda guerra mondiale che per sopraffare il senso di smarrimento, non riuscendo a trovare più un posto nella società, decide di farsi prete, ritrovando (o meglio, sperando di ritrovare) in Dio la via per la salvezza. Tuttavia, già dai primi episodi si può capire che non c’è niente di più fragile e traballante della fede del prete.

Il suddetto prete ha anche un bel po’ di vizietti degni di nota: – Ha problemi con l’alcol, l’unico spirito capace di lenire i ricordi della guerra è quello a 90° e non quello santo. Più volte lo ritroveremo sbronzo o con la bottiglia sempre pronta per qualsiasi evenienza. – Ha problemi con le donne; parlo di donne sia pre che post investitura. E’ diviso tra Amanda, la classica amicizia particolare a cui non riesce e non può a confessare il suo amore (Amanda si sta per sposare) e le altre miriadi di donne che gli ronzano attorno, essendo di bell’aspetto e affascinante. Donne equivale a guai e dolori (e fiumi di alcol). – Fuma una quantità di sigarette direttamente proporzionale ai minuti di screen in cui non è in Chiesa. – E ha anche un cane! Dickens! Un meraviglioso labrador color carbone che gli gironzola tra i piedi.

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Sidney e Amanda durante una delle loro fuitine.

I casi settimanali, seppur conditi con un pizzico di cliché, sono interessanti. Gli autori sono stati molto bravi a riprodurre lo scenario storico-sociale in cui si svolgono le varie storie; soprattutto, non si sono fatti mancare niente: dall’uxoricidio alle relazioni gay, dal razzismo alla truffa, e poi ancora tradimenti, segreti e dipendenze. Insomma, hanno saputo rendere interessante un tipo di genere che di solito non si inoltra in certi argomenti, o se lo fa cerca sempre di assumere una posizione distaccata da questi.

Non dimentichiamo che sullo stesso canale va già in onda Padre Brown, stesso genere ma prete più “classico” (comunque, sempre migliore di Don Matthew), e non avrebbe avuto senso riproporre un format analogo di lunedì sera in prima serata.

Sapevatelo | Grantchester

Inoltre, non vengono lasciati a marcire nel dimenticatoio il background di ogni personaggio (specialmente quello di Sidney) e quel filo rosso rappresentato dalla continuity che unisce tutti gli episodi.

A condire tutta l’atmosfera concorrono i personaggi che orbitano intorno a Sidney.

Partendo

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dal detective burbero Geordie Keating (Robson Green), passando per la donna Amanda Kendall (Morven Christie) fino ad arrivare alla perpetua Mrs Maguire (Tessa Peake-Jones) – che a suon di “What the Dickens!” si impone come coscienza di Sidney – , è tutto un coro di anime ben lungi dall’essere statiche. Tutte hanno i loro vizi, desideri e rimpianti; tutti hanno i loro pregiudizi che non esitano a esprimere ad alta voce, talvolta assumendo anche comportamenti discutibili.

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Un altro personaggio degno di nota è Leonard Finch ( Al Weaver), giovane curato omosessuale che viene mandato a servire accanto a Sidney Chambers. Leonard rappresenta quel pizzico di ingenuità e timore di Dio che accompagnerà il suo superiore nelle indagini, anche se contrario alle attività extra ecclesiastiche di Sidney.

Di certo non è Downton Abbey – alla quale non invidia né la bravura degli attori, né la perfezione dei set –  però è una serie sfiziosa, un piacevole modo di passare 45 minuti guardando qualcosa di diverso.

Dall’autunno scorso sto cercando di convertire tutti i membri dello staff pelato alla visione di Gratchester; con qualcuno ci sono già riuscita (anzi, grazia a notforyourears per l’ispirazione)… spero di aver convertito anche voi!

Sidney tonerà alle prese con omicidi & donne l’autunno prossimo con una seconda stagione (che sarà girata a giorni).

L’articolo è finito, andate in pace.


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