Magazine Cultura
di Dmitry Glukhovsky
Prezzo di copertina: € 17,90
Editore: Multiplayer Edizioni.it
Titolo Originale: Metro 2033 Pagine: 789 Genere: Post Apocalittico, Distopico, Fantascienza
L’anno è il 2033. Il mondo è ridotto ad un cumulo di macerie. L’umanità è vicina all’estinzione. Le città mezze distrutte sono diventate inagibili a causa delle radiazioni. Al di fuori dei loro confini, si dice, solo deserti e foreste bruciate. I sopravvissuti ancora narrano la passata grandezza dell’umanità. Ma gli ultimi barlumi della civiltà fanno già parte di una memoria lontana, a cavallo tra realtà e mito. Più di vent’anni sono passati dall’ultimo decollo di un aeroplano. I binari ferroviari, abbandonati, portano verso il nulla. L’etere è spento e laddove prima suonavano le frequenze delle maggiori radio mondiali, da Tokyo a New York fino a Buenos Aires, ora regna solo il silenzio. L’uomo è stato sostituito da altre forme di vita, mutate dalle radiazioni e più idonee a vivere nella nuova arida terra. Il tempo dell’uomo è finito.Poche migliaia di esseri umani sopravvivono ignorando il destino degli altri. Vivono nella Metropolitana di Mosca, la più grande del mondo. E’ l’ultimo rifugio dell’umanità. Le stazioni sono diventate dei piccoli stati, la gente riunita sotto idee, religioni, filtri dell’acqua o semplicemente per difendersi. E’ un mondo senza domani, senza spazio per sogni, piani e speranze. I sentimenti hanno lasciato spazio all’istinto di sopravvivenza, ad ogni costo. VDNKh è la stazione più a nord, una volta la più bella e più grande. Oggi la più sicura. Ma oggi una nuova minaccia si affaccia all’orizzonte. Artyom, un giovane abitante di VDNKh, è il prescelto per addentrarsi nel cuore della Metro, fino alla leggendaria Polis, per avvisare tutti dell’imminente pericolo e ottenere aiuto. E’ lui ad avere le chiavi del futuro nelle sue mani, dell’intera Metro e probabilmente dell’intera umanità.
Metro 2033 e Mero 2034 insieme formano un mondo intero ricco di sfacettature, di mondi e di personaggi e riuscire a rendere tutto questo in un'unica recensione non è cosa semplice. Partiamo dall'inizio: alla base di questo romanzo c'è una prima stesura di Dmitry Glukhovsky con le sue idee e la sua impronta. Prima di proporlo all'editore però l'autore ha messo in rete il romanzo e gli utenti hanno partecipato con le loro idee alla correzione della "bozza". Si può dire che l'intero progetto sia un romanzo corale in cui si rincorrono voci e idee da tutte le parti del mondo. Partiamo ora con la recensione vera e propria dei due romanzi: il nostro mondo è stato distrutto da una guerra atomica e l'unica parte vivibile di Mosca è la metropolitana. Artyom ha vent'anni e non ha mai visto il mondo di prima: per lui le gallerie ed i tunnel della metropolitana sono la sua casa e la popolazione che si è salvata sono i suoi compagni di vita. Nei tunnel si nascondono oscure forme mutanti nate dalla guerra e sono assetate di vita e di calore umano: la guerra per la sopravvivenza non è finita, la società che prima esisteva è stata ricreata nel sottosuolo con le sue leggi e le sue paure. Artyom insieme ai suoi protegge non un intero mondo, non una fascia di terra ma una stazione della metropolitana denominata VDNKh: al di fuori di questo perimetro non si sa cosa ci sia. La narrazione si snoda attraverso questa reticolo di tunnel e accompagna il protagonista in un viaggio verso il cuore pulsante e più interno della metropolitana in cerca di aiuto e sostegno. L'autore è riuscito a rendere opprimente, soffocante e claustrofobica l'atmosfera del romanzo: pagina dopo pagina al lettore mancherà l'aria, si riesce a percepire il senso di terrore dato dal buio oltre le transenne e la paura dell'ignoto che accompagna sempre tutti i sopravvissuti. Insieme al protagonista conosciamo nuovi personaggi: alcuni saranno delle comparse altri lasceranno il segno con le loro storie e i loro ricordi: com'era la vita prima? cosa è accaduto? I colpi di scena non mancheranno e il cammino di Artyom non è solo un qualcosa di fisico ma è un cammino all'interno dell'animo umano, soprattutto in quella parte oscura dove si celano le paure e i mostri.
Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky
Prezzo di copertina: € 19,00
Editore: Multiplayer Edizioni.it
Titolo Originale: Metro 2034 Pagine: 400 Genere: Post Apocalittico, Distopico, Fantascienza
Un anno dopo la conclusione dei fatti raccontati in Metro 2033, la narrazione riprende dalla stazione "Sevastopolskaya" della Metropolitana di Mosca. Dopo vent'anni dall'inizio della guerra, il mondo in superficie resta completamente ostile all'homo sapiens. I cittadini della "Sevastopolskaya" hanno trasformato la stazione in una piccola fortezza per sopravvivere alle infinite ondate di mostri provenienti dalla vicina stazione "Chertanovskaya". Considerano la loro casa come una specie di "Sparta", addestrando i loro guerrieri così bene da essere temuti dal resto della metropolitana. In più, gli ingegneri della "Sevastopolskaya" sono riusciti a costruire numerose stazioni idroelettriche in grado di utilizzare le correnti sotterranee, rendendole un'inestimabile scorta di elettricità per "Ganza" e il resto della metropolitana moscovita. Tutto sembra procedere per il verso giusto, ma c'è un problema fatale che neanche i coraggiosi abitanti di "Sevastopolskaya" possono risolvere: la distanza dal centro. La stazione è situata nella remota periferia della metropolitana di Mosca e le zone settentrionali sono disabitate. E ovviamente per un buon motivo. Infatti, "Tulskaya" è l'unica stazione settentrionale affidabile prima di "Ganza" e, se qualcosa dovesse accaderle, "Sevastopolskaya" perderebbe le munizioni e le provviste necessarie a respingere le orribili creature. La narrazione riprende un anno dopo e i protagonisti sono differenti ma rimane una costante sempre fissa: la metropolitana. Questa volta il romanzo parte da una stazione più a Sud, chiamata Sevastopolskaya dove incontriamo Hunter, una vecchia conoscenza del primo romanzo. Dopo il cammino condiviso con Artyom, Hunter è cambiato: prima di tutto non è più uno Stalker e ha scelto questa stazione come sua dimora permanente. Una nuova minaccia si avvicina e sembra più pericolosa che mai: un nuovo contagio si sta espandendo, non c'è tempo da perdere. Come nel precendente romanzo le ambientazione claustrofobiche e post apocalittiche ci accompagneranno durante tutta la narrazione: l'autore ci riporta in vecchi luoghi e il cammino di queste povere anime disperate rappresentare un ulteriore viaggio in loro stessi. Insieme questi due libri formano un racconto di tante vite spezzate che si intrecciano e formano un quadro di insieme davvero sconvolgente. Quello che di più rimane nell'animo del lettore è l'intricato labirinto della metropolitana di Mosca con le sue gallerie e i suoi misteri: cosa ci aspetta dietro quella curva? quale altro mostro sta per attaccarci? Le atmosfere horror sono rese alla perfezione ma sono i protagonisti, sia principali che secondari, che rendono questa duologia imperdibile. Le loro storie, i loro ricordi e la loro continua ricerca si amalgano con le nostre paure: Glukhovsky ha ricreato la società moderna con le loro paranoie e le loro "classi" nel sottosuolo ed è impossibile non immedesimarsi con le numerose storie. Amo le storie post apocalittiche e questi due romanzi li consiglio a chi ama il genere e vuole scoprire un mondo nuovo!
Durata della lettura: una settimana e mezza
Bevanda consigliata: tè alla pesca
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
“Un mondo post apocalittico in cui nel buio della metropolitana brilla ancora la luce della speranza in un futuro migliore.."
Dmitry A. Glukhovsky (russo: Дмитрий Глуховский), nato il 12 giugno 1979, è uno scrittore e giornalista russo. La carriera di Glukhovsky è iniziata nel 2002 pubblicando il suo primo romanzo, Metro 2033, sul proprio sito e concedendo un accesso gratuito a tutti i lettori. Il romanzo è poi diventato un esperimento interattivo, migliorato gradualmente grazie ai suggerimenti di migliaia di lettori, e in séguito è stato trasformato in un videogioco per X-Box 360 e PC. Glukhovsky è famoso in Russia con i suoi due romanzi bestseller “Metro 2033″ e “It’s Getting Darker”, il secondo inedito in Italia. E’ anche autore di una serie di scritti satirici, “Storie di Patria”, per criticare la Russia di oggi. Come giornalista, Glukhovsky ha lavorato per EuroNews TV in Francia, Deutsche Welle, e RT. Nel 2008-2009 ha lavorato come conduttore radiofonico di una radio, Mayak Station. Scrive colonne per Harper’s Bazaar, L’Officiel e Playboy. Ha vissuto in Israele, Germania e Francia, e parla inglese, francese, tedesco, ebraico e spagnolo fluentemente così come il suo nativo russo.
E voi cosa ne pensate? Siete incuriositi?
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