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[Recensione] Metti le mie scarpe e vai di Loredana Costantini

Creato il 11 giugno 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Metti le mie scarpe e vaiTitolo: Metti le mie scarpe e vai
Autore: Loredana Costantini
Edito da: Narcissus Self- Publishing
Formato: epub (357.0 KB)
ISBN: 9788863698558
Prezzo: € 0,99
Lo potete acquistare QUI.
 Voto:[Recensione] Metti le mie scarpe e vai di Loredana Costantini

Trama: (tratta da http://www.amazon.it/Metti-mie-scarpe-vai-ebook/dp/B007SG4PL4)
Esiste un posto dove tutto può accadere, ed è lì che abitano Adna e Irma. La prima è insofferente, ribelle, a tratti quasi rabbiosa. La seconda è l’esatto opposto: pacata, ragionevole, paziente e materna nei confronti dell’amica, sempre disponibile a preparare gustosi manicaretti. Tra squisite ricette e rilassanti chiacchierate, trascorrono piacevolmente le serate spesso in compagnia di un altro amico, Bote. Niente di strano fin qui, ma c’è un piccolo particolare: i tre amici sono morti. Un filo sottile lega ancora questo mondo a quello dei vivi, in cui Margherita rappresenta il trait-d’union. Dov’è ora la piccola Margherita? Quale Dio, o chi per esso, potrebbe rimediare all’ingiustizia patita da Adna? La rappresentanza del mondo dei vivi, invece, è composta da Ortensia, una ragazzina estremamente intelligente, il suo fratellino alle prese con i problemi esistenziali dell’adolescenza e la loro mamma rimasta troppo presto vedova e che ha un gran bisogno di continue rassicurazioni …”

Recensione:

Non sono molte le storie scritte, invece che con calamaio  inchiostro e penna, con l’anima. A volte le storie si preconfezionano, vengono anche bene, per carità, ma perdono molto se l’obiettivo è pubblicare, espugnare uno scaffale in libreria (vero o virtuale che sia). Queste cose un lettore le capisce.
Una volta iniziata la lettura di “Metti le scarpe e vai”, si entra in un luogo sacro, si incontrano densità e intensità di scrittura dietro l’ironia e l’umorismo dissacranti. Come in casa d’altri, ci si deve togliere le scarpe.
Ci si sente presto coinvolti nelle speranze e nelle attese di una madre (Adna) destinata, per forza di cose e di eventi, a non rivedere più sua figlia. Prima di andarsene non l’ha salutata, né stretta nell’ultimo abbraccio. Non ve n’è stato il tempo. Non sembra possibile rimediare, appartenendo ormai entrambe a due dimensioni, una sospesa e tuttavia reale (l’anticamera dell’aldilà), l’altra reale e tuttavia sospesa (quella terrena). Eppure vi è un aggancio, una porta comunicante che in qualche modo è possibile varcare, riassunta in una parola incerta e fragile:

Speranza. Nessun nome è più incerto. La speranza è la cosa più sospesa che esista al mondo.”

Quando cesserà questo stato per Adna? I suoi compagni di ventura sembrano aver dato l’addio ai propri trascorsi terreni con maggior tranquillità e rassegnazione. Per loro si è chiuso un capitolo e attendono con impazienza che se ne apra un altro, quello definitivo.  Adna invero non ha chiuso tutti i conti e si è posta in conflitto con  la sua nuova condizione. Teme il momento in cui sarà prelevata (ma da chi, dalla fatina dei cimiteri?). Per lei sarà sempre troppo presto. Le sarà difficile trovare la pace: Adna vaga per  i giardini altrui senza scarpe, per pensare meglio, digerire un dolore non digeribile, l’essere stata sottratta a sua figlia, la piccola Margherita. Vaga alla ricerca dell’eccezione, un po’ come quel servitore che per sfuggire alla morte, di fatto, la rincorreva:

Fui stupita di vederlo a Badgad poiché avevo appuntamento con lui questa notte a Samarra” (W. Somerset Maugham – Sheppey citato nel romanzo di Jonh O’Hara, Appuntamento a Samarra).

La cosa per Adna è ancora più disperante: non c’è stato confronto o lotta, nessun inseguimento, perché Adna la morte non l’ha vista nemmeno in faccia, è stata afferrata a tradimento sul fianco. Non ha avuto nemmeno la forza di un ultimo pensiero, se non di compiere il gesto istintivo che ha salvato la vita di sua figlia, prima che un’automobile prendesse in pieno anche lei. L’eccezione che Adna ricerca è una sorta di contrappasso: vuole prendere alle spalle la morte, vanificarla, porla nel nulla  anche solo per un momento.  Desidera profondamente incontrare Margherita, avere il tempo di tramandarle qualcosa di sé. Quando la verranno a prendere almeno abbia chiuso questo conto, che il mondo che ha lasciato possa apparire meno ingiusto di quel che dimostra di essere.


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