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TramaIl protagonista di questa storia bizzarra e dai risvolti ironici e surreali è un ragazzo con un grave problema di concentrazione che condiziona la sua vita. Ogni giorno, infatti, il protagonista si vede costretto ad adattare le proprie scelte ai suoi pensieri, che solitamente non hanno nulla a che vedere con quello che gli sta capitando. Riesce comunque a vivere le proprie esperienze nonostante queste distrazioni e, convivendo con esse, vive in modo decisamente bizzarro tutte le tappe dell’esistenza di un tipico ragazzo della sua età.
Recensione
Tempo fa, in un post della rubrica spazio esordienti, vi avevo segnalato Mia nonna fuma, l'opera prima di Alessandro Raschellà, e ora torno con la recensione di questo particolare romanzo semi-autobiografico.Quando ho iniziato Mia nonna fuma, non avevo la minima idea di cosa mi sarei trovata davanti una volta intrapresa la lettura di un libro dal titolo così curioso, ma ora, a libro terminato, posso dire che è stata una lettura gradevole, divertente, ma anche un libro che porta a riflettere sulla condizione di tanti giovani italiani.Come scrivevo prima, questo libro è "semi-autobiografico", nel senso che pur raccontando la vita e le avventure dell'autore in prima persona, alcune delle situazioni o persone descritte sono talmente assurde che mi sembra un po' difficile credere che siano state avvenimenti reali. Magari l'autore ha preso spunto da fatti di cui realmente è stato protagonista e poi li ha messi per iscritto in forma volutamente enfatizzata, per rendere il romanzo più avvincente e interessante.Il romanzo si apre con il protagonista che si presenta e si descrive, e già da questa descrizione capiamo che non solo il protagonista vive avventure bizzarre, ma è lui stesso una persona decisamente sui generis; giusto per fare un paio di esempi: quando qualcuno gli parla lui non ascolta mai la conversazione, ma la sua mente parte e inizia a pensare cose che assolutamente non c'entrano con quello che gli stanno dicendo; oppure ha una vera e propria fissa per i numeri dispari e basa tante scelte su questa fissazione.Dopo questa presentazione in cui il protagonista ci narra di sè stesso e della sua vita, inizia il racconto del suo primo viaggio, quello in una città del Nord Italia, dove si è trasferito per studiare, inizialmente con l'idea di dedicarsi allo studio del cinema per poi finire a studiare informatica. Durante questo suo primo trasferimento incontra dei personaggi che definire "bizzarri" è un eufemismo, personaggi che non vengono mai chiamati per nome, ma con degli appellativi o soprannomi. Allo stesso modo non vengono mai dichiarate esplicitamente le varie città in cui il protagonista decide di trasferirsi di volta in volta, ma sono comunque ben identificabili grazie alle descrizioni che ne fa l'autore.In pratica la parte centrale del libro è tutta dedicata ai viaggi e agli spostamenti dell'autore che si trasferisce di città in città e incontra tutta una carrellata di persone decisamente "particolari". In questa parte l'autore si concentra proprio su questi incontri e racconta dettagliatamente tutte le avventure e le vicissitudini in cui si ritrova coinvolto. Durante questi racconti spesso il protagonista non si limita a descrivere i fatti, ma divaga con la mente e i pensieri, inserendo le sue riflessioni spesso non inerenti a quello che sta raccontando, un po' come se saltasse da un pensiero all'altro per associazione di idee.Dopo tutti questi viaggi, il protagonista torna al suo paese natale, ma ormai si sente un pesce fuor d'acqua; già prima di partire lui non si sentiva completamente inserito nell'ambiente in cui viveva, perchè era sostanzialmente diverso dagli altri suoi coetanei o dagli altri abitanti del paese, e una volta tornato, questo divario si fa ancora più ampio: il nostro protagonista cerca di integrarsi, sforzandosi anche di fare cose che non gli piacciono o non gli interessano, ma alla fine non ne può più di fingere e ritorna a essere quello "diverso". Quest'ultima parte del romanzo è anche un'occasione per parlare della situazione attuale dell'Italia, una nazione in cui la politica è vecchia e corrotta (basta guardare in questi giorni cosa sta succedendo...) la gente finge che vada tutto bene, e l'importante è omologarsi alla massa di pecoroni (come li chiamo io), perchè si sa che il diverso viene sempre guardato con sospetto.Mia nonna fuma è un libro originale, coinvolgente e spesso divertente nei racconti riguardanti le varie persone con cui si relaziona il protagonista, con una scrittura scorrevole e accattivante, con uno stile pervaso di sottile ironia, caratteristica che apprezzo sempre molto. L'unica pecca è che ci sono alcuni errori grammaticali, soprattutto per quanto riguarda i verbi, errori che, ormai lo sapete, mi infastidiscono molto durante la lettura.Comunque, errori a parte, è un libro che mi sento di consigliare, in particolar modo ad un pubblico giovane che potrebbe rivedersi nel protagonista.
P.S. ringrazio l'autore per avermi inviato una copia digitale del suo romanzo!
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