Magazine Cultura
TITOLO: Non dirmi che hai pauraAUTORE: Giuseppe CatozzellaCASA EDITRICE: FeltrinelliANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014PAGINE: 240
Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Gli allenamenti notturni nello stadio deserto, per nascondersi dagli occhi accusatori degli integralisti, e le prime affermazioni la portano, a soli diciassette anni, a qualificarsi alle Olimpiadi di Pechino. Arriva ultima, ma diventa un simbolo per le donne musulmane in tutto il mondo. Il suo vero sogno, però, è vincere. L’appuntamento è con le Olimpiadi di Londra del 2012. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.
Giuseppe Catozzella per mesi è entrato dentro la vita reale di Samia, e l’ha reinventata in una voce dolcissima, scrivendo un romanzo memorabile. Da quella voce, da quell’io leggerissimo che ci parla con fermezza e candore, si sciolgono la struggente vicenda di un’eroina dei nostri tempi, la sua fiaba, e insieme il suo destino.Anche se questo è un libro scritto per un pubblico di ragazzi, sono molti i temi importanti e di riflessione.Giuseppe Catozzella racconta la vita - romanzata ma autentica -di Samia Yussuf Omar, una giovane ragazza somala che ha un unico sogno nella vita: quello di correre, correre e diventare una delle donne più veloci del mondo, partecipare alle Olimpiadi e rappresentare il suo Paese davanti al mondo, ma anche inviare un segnale forte a tutte le donne. Samia incontra molti ostacoli nel realizzare il suo sogno: la sua è una famiglia povera, e la Somalia è un Paese che deve fronteggiare la guerra tra i clan e l'avanzata del gruppo estremista di Al Shaarab. Per Samia non è semplice allenarsi: il suo unico allenatore è l'amico Alì, i suoi blocchi di partenza sono scatole della frutta rimodellate a blocchi dal padre, i suoi pesi sono bottiglie e lattine. Per non parlare poi del fatto che lei è donna, e non può correre come se niente fosse per le vie della sua città. E allora deve correre di notte, sulla pista di uno stadio crivellato dalle esplosioni di granate. Nulla è semplice per Samia, ma la sua determinazione è grande e, ad ogni costo, lei sarà ciò che vuole: una campionessa.L'autore ci fa ripercorrere le tappe fondamentali della vita di Samia, e se nella prima parte sembra soltanto una storia per ragazzi, con una bambina somala e il suo sogno, nella seconda parte tutto cambia. Entrano in ballo temi come il "Viaggio", ossia l'emigrazione verso l'Europa, la tratta dei nuovi schiavi, la clandestinità. Le condizioni di chi compie il Viaggio sono traumatiche: tra la crudeltà dei trafficanti, la mancanza di cibo e di acqua, il numero di corpi assiepati in spazi ridottissimi, insomma, uomini e donne ridotte ad animali. Questo mi ha fatto riflettere molto su temi che quotidianamente di sentono affrontare ai telegiornali e sulle condizioni e le speranze dei migranti, sugli iganni e le truffe di cui sono vittime.Un libro che, oltre a essere una biografia, si dimostra anche impegnato, senza però lanciarsi in accuse o critiche contro chichessia. E' sempre Samia ad avere la parola, mai l'autore.
Eppure, a questo libro non sono riuscita a dare un voto pieno. Mi è piaciuto, riconosco che la storia presentava delle difficoltà non da poco, eppure ho trovato che mancasse qualcosa. Non è un libro perfetto, mi ha catturata ma non conquistata, non so se rendo l'idea. Complessivamente ben scritto, però, non so, non lo definirei un bel libro, uno di quelli che ti rimangono nel cuore dopo che hai letto l'ultima pagina.E' un libro che comunque merita, e non sarebbe male, soprattutto per bambini e ragazzi, perdersi per qualche ora tra le sua pagine.Se volete sapere di più su Samia, vi rimando a questo articolo del 7 gennaio 2014.
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