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Recensione Opal di Jennifer L. Armentrout.

Creato il 30 gennaio 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Posto questa recensione in occasione dell'uscita di Onyx qui in Italia, ieri, che spero tutti voi abbiate già *cerca di assumere un'aria minacciosa, ma è troppo abbattuta, triste e disperata per fingere*
A quanto pare la Armentrout mi ha soggiogata di brutto, e adesso sto qui, smarrita e spezzata, leggendo di continuo le ultime parole di Opal... chi lo ha già letto capirà. E vi prometto che non appena riuscirò ad allungare una mano, afferrerò Origin per leggere anche quello. E adesso vado a rintanarmi sotto il letto.
Recensione Opal di Jennifer L. Armentrout.Opal
Jennifer L. Armentrout
Entangled Teen (da noi presto per Giunti /)
382 pagine
11 Dicembre 2012 (da noi ancora inedito, arriverà nel corso del 2014)

★ ★ ★ ★ Trama (tradotta da me, citate se prendete): Nessuno è come Daemon Black.
Quando ha deciso di dimostrare i suoi sentimenti per me, non stava scherzando. Dubitare di lui non è qualcosa che farò di nuovo, e ora che abbiamo attraversato momenti di difficoltà, beh ... c'è un sacco di combustione spontanea fra noi.
Ma anche lui non riesce a proteggere la sua famiglia dal pericolo di cercare di liberare coloro che amano.
Dopo tutto, non sono più la stessa Katy. Sono diversa ... e non sono sicura di quello che significherà alla fine. Quando ogni passo che facciamo per scoprire la verità ci mette nella traiettoria dell'organizzazione segreta responsabile delle torture e dei test sugli ibridi, mi rendo conto che non c'è fine a ciò di cui io sono capace. La morte di una persona cara è ancora intorno a noi, un aiuto viene dalla fonte più improbabile, e gli amici diventeranno i più mortali dei nemici, ma non tornaremo indietro. Anche se il risultato manderà in frantumi i nostri mondi per sempre.
Insieme siamo più forti... e loro lo sanno.


Recensione Opal di Jennifer L. Armentrout.
Non pensavo di iniziare Opal subito dopo aver finito Onyx. Stavo ancora molto male per ciò che avevo letto -in senso buono, se buono è l'aggettivo giusto-, e la mia mente aveva iniziato a partorire ogni tipo di sequel possibili ed immaginabili, con orribili morti e pianti a non finire. Stavo diventando davvero pessimista, e la paura per quei personaggi che, si, ho imparato ad amare, era davvero troppo forte. Quando un'amica mi ha gentilmente passato l'ebook del terzo libro, l'ho ringraziata senza fare nessuna promessa a me stessa -roba del tipo aspetto qualche giorno e lo inizio, oppure non lo toccherò perché aspetterò la versione italiana, sisi. Ecco, semplicemente l'ho aperto e aggiunto alla mia libreria di adobe, poi le pagine sono andate avanti scorrendo davanti ai miei occhi e mi sono ritrovata a metà libro senza neanche capire come fosse successo. Evidentemente ci deve essere un alieno, in me, che preme telepaticamente i pulsanti del pc e mi tiene la testa immobile mentre assorbivo prima lettere, poi parole, capitoli, pagine e pagine. Fatto sta che l'ho letto, e adesso sono qui a parlarne con voi senza sapere bene come reagire.
Non l'avessi mai fatto. BEATA IGNORANZA.
Se Onyx mi aveva distrutta, lasciandomi pur sempre con un brillio di emozioni euforiche e caotiche con cui fare i conti, Opal mi ha dato il colpo di grazia, facendomi definitivamente a pezzi. Mai avrei immaginato di leggere un libro che mi scuotesse tanto. Si, mi è capitato di leggere romanzi così perfetti da essere terrificanti, ma questo... non lo so, sarà che l'ho appena finito e l'euforia post-lettura mi scorre ancora in corpo, ma devo ancora recuperare la facoltà di parola e il resto, perciò fra un respiro e l'altro tenterò di scrivere una recensione decente.
Dawson è tornato, è vivo, sta più o meno bene fuori, ma è morto dentro. Bethany è ancora prigioniera del DOD -Dipartimento della Difesa-, e questo non può sopportarlo. Katy lo sa e lo comprende, perché tutte le volte che lo guarda negli occhi vede quello che il governo potrebbe fare a Daemon se lui si mettesse nei guai a causa sua. Il rapporto ostile che aveva con gli altri, adesso è diventato inesistente. La ignorano, non perché la sua presenza risulta loro indifferente, ma per l'odio che provano per lei, alimentato dal dolore per la morte di Adam, uno dei gemelli Thompson, di cui Katy si sente completamente responsabile. Ora Dee non le parla, Will, il fidanzato psicopatico di sua madre, in combutta con il governo, è a piede libero -proprio come Blake-, e il ritorno di Dawson mette sotto gli occhi di tutti il pericolo che Katy rappresenta, un monito di ciò che è accaduto in passato con Bethany. Tutte colpe che gravano su di lei e che le vengono costantemente rinfacciate, se non a parole dai comportamenti e dai suoi stessi pensieri. La sua vita è completamente cambiata, la timida e riservata book blogger di un tempo sta lentamente lasciando il posto ad una ragazza-ibrido testarda e coraggiosa, determinata e innamorata, eppure questo non basta a farla sentire sicura circa la propria identità. L'unica cosa buona che le rimane è Daemon, che dopo aver dimostrato in ogni modo l'amore che prova per lei, è riuscito a smuoverla dalla sua decisione di stargli lontano. Si amano e farebbero follie per mantenersi reciprocamente al sicuro, e nonostante l'evidenza del sentimento che provano l'uno per l'altra, Daemon pare voler marcare dei limiti -per proteggerla, tenerla fuori da problemi che riguardano esclusivamente la loro natura aliena, una natura, però, di cui ormai Katy fa parte. Il legame idilliaco fra loro, quello che mi aveva conquistata completamente nei primi due libri, si costella di ostacoli e paure, e quella specie di atmosfera da luna di miele dalla quale si erano lasciati abbracciare non sembra destinata a durare, tranne che in sporadici momenti da far salire l'invidia persino ai sassi.
Blake si ritrasse ma non distolse lo sguardo. Il vento ruggì attraverso gli alberi, frustando i miei capelli intorno al mio viso e lasciando immobile lui. "Non ho mai voluto che tu mi odiassi".
Abbaiai una breve risata e cominciai a camminare di nuovo. "Fai schifo in tutta la parte del non-far-si-che-io-ti-odi".

"Lo so." Rallentò quando fu accanto a me. "E io so che non posso cambiarlo. Non sono nemmeno sicuro che l'avrei fatto se avessi avuto la possibilità di farlo di nuovo."

Gli lanciai un'occhiata tagliente e piena d'odio. "Almeno sei onesto, giusto? Qualunque cosa sia."

Si infilò le mani nei jeans. "Potresti fare lo stesso se ti trovassi nei miei panni -se fosse Daemon quello che avresti bisogno di proteggere."

Un brivido mi scese lungo la schiena mentre la mia mascella si bloccava. "Lo faresti", insistette con calma. "Potresti farlo proprio come ho fatto io. Ed è quello che ti dà fastidio più di ogni altra cosa. Siamo più simili di quanto tu non voglia ammettere."
Leggendo, non facevo altro che pensare a quanto Katy non meritasse tutto quel dolore. Squadrata da capo a piedi da tutti, segnata dai rimorsi e dai dubbi, custode di un potere che non comprende a pieno, che la scombussola e la spaventa, e le fa covare sentimenti che non aveva mai sperimentato prima -non sempre positivi, fra l'altro. Ero completamente immersa in lei, e la nostra complicità mi ha fatto davvero apprezzare la lettura, specie per quei toni molto più cupi e magnetici che sostituiscono la leggerezza che contraddistingue Obsidian e buona parte di Onyx. Non manca di certo l'ironia tagliente e sarcastica della stessa Katy, o di Daemon, ma danno più l'impressione di momenti che non sono destinati a durare, che giocano su qualche battuta divertente per poi ripiombare nell'oblio della difficile situazione in cui si trovano. Quando Blake ritorna, e con lui la possibilità di salvare Beth, il bivio darà loro la possibilità di scegliere se fidarsi e rischiare di cadere in una trappola, come si aspettano, o se ucciderlo e ignorare la conseguente morte del Luxen a cui è legato -un alieno innocente, che macchierebbe le loro mani di sangue che non meritava di essere versato. Il tema del senso di colpa, del prendersi la responsabilità di aver spento la vita di qualcuno, meritevole di ciò o meno, è molto forte qui -ed è anche causa della risoluta volontà di Daemon di tenere Katy lontana da questa minaccia. Mi sono resa conto di quanto, oltre loro, ogni singolo personaggio sia irrimediabilmente cambiato, da Ash ed Andrew, a Dee, Dawson, non solo in ciò che prima li caratterizzava fortemente, ma anche nel loro atteggiamento vero Katy. E' impressionante il modo in cui, mentre la trama va avanti, sorprendente e piena di suspance, i rapporti intessuti nei primi capitoli si riempiono di complessità e fascino. Quelli più difficili e particolari, privi di fiducia e colmi di odio, ma anche quelli d'affetto e preoccupazione e amore. Non credevo che, dopo Onyx, la Armentrout potesse sfornare un altro capolavoro... e invece l'ha fatto. L'ha fatto in un modo che mi ha spiazzata e uccisa e sbalzata fuori dalla mia tranquilla realtà con tanta bruschezza che sono ancora immobile e senza fiato, incapace di razionalizzare quel che ho appena finito di leggere.
Non avevamo pianificato tutto questo e ci è stato concesso solo un certo lasso di tempo. Faceva schifo -peggio delle persone che piratano i libri, peggio di aspettare un anno per il sequel di una serie amata, e peggio di un brutale finale cliffhanger. Andare via, sapendo che probabilmente ci stavamo lasciando indietro persone innocenti, mi avrebbe perseguitato per sempre.
L'amicizia fra Dee e Katy non è più solo la scusa per conoscere il fratello-main boy del libro, ma diventa qualcosa per cui tenere le dita incrociate e sperare con tutto il cuore nei piccoli passi che portano al miglioramento, sebbene sia evidentemente lontano -l'ho apprezzata molto più qui che nei primi, sembra più vera nella sua instabilità. Il rapporto colmo d'astio con gli altri alieni diventa cooperazione mal voluta, con una sfumatura d'accettazione che inizia a scintillare timidamente. La fiducia diventa un dono da tenersi stretto. E in tutto questo, da qualche parte in mezzo alle complicazioni, così differenti da quelle più distanti e leggere dell'inizio, cominciavo ad avere la sensazione di aver ingoiato qualcosa di talmente amaro e velenoso da distruggermi mente e corpo dall'interno, lentamente. A darmi un po' di respiro c'erano solo Katy e Daemon. D'accordo, so di aver già ripetuto mille volte che li amo alla follia e che sono una coppia splendida e che non hanno nulla di melenso perché la tenerezza e la sensualità che sprizza dalle parole che li descrivono è troppo palese per essere disdegnata in alcun modo. Ma qui eccellono. La perfezione cade in ginocchio e se ne va al paese dei balocchi (?) con la coda fra le gambe. Non ci sono parole per descrivere l'effetto che mi fanno, quanto trascendente sia il loro legame e quanto questo influisca su di me annullando del tutto le mie facoltà mentali. Forse è la loro indescrivibilità a rendere ancora più acuto e penetrante il dolore che mi riempie da cima a fondo in questo momento. Ogni emozione si amplifica, il dolore diventa cento volte più forte e la gioia è così effimera che va vissuta completamente non appena si presenta alla porta. E così fanno loro. Sanno che le cose stanno cambiando -ma non sanno a cosa stanno andando incontro, anche se cercano di raffigurarsi in un futuro sicuro. Approfittano di ogni momento libero, maliziosamente ma con grande intensità, e il mio cuore volava tutte le volte che si posava sui loro baci, le parole dolci e, ancora di più, i gesti. Quanto ho sognato con questi due! Daemon è sempre Daemon, ma scorgiamo una maturità in lui che non aveva ancora raggiunto in mancanza di Dawson, chiuso nei suoi pregiudizi e nelle sue mura. Se non fosse stato per l'arrivo di Katy, probabilmente non avrebbe ma vissuto davvero. E adesso è tutto in gioco, perché quella disperazione di fondo che si avverte così bene, sorda e agitata per tutto il libro, esplode e frantuma tutte le barriere possibili ed immaginabili alla fine -oh, la fine-, quando non possiamo più permetterci di ignorarla.
Per un momento non riuscivo a pensare, non riuscivo a respirare. Aprii la bocca per urlare, ma il terrore si riversava dentro di me, tagliando fuori ogni suono.
In Onyx succedeva qualcosa di sorprendente ogni minuto -ecco perché la lettura è stata incredibilmente travolgente-, ma qui il tempo sembra dilatarsi e, nonostante il ritmo serrato, che non lascia respiro, la sensazione che si prova leggendo è diversa, in qualche modo più consapevole; provavo un senso di inquietudine e rassegnazione, come se fossi lucida e al contempo ignara di quel che avrei potuto ritrovarmi davanti, come se sapessi già che qualcosa di terribile sarebbe accaduto di lì a poco. Sentivo un nodo alla gola e il cuore che palpitava come se il solo spazio della gabbia toracica non gli bastasse più, e l'ansia mi corrodeva lo stomaco via via che i capitoli scorrevano senza che quasi me ne rendessi conto. Il panico mi mozzava il respiro e mi congelava le vene, e allo stesso tempo mi sentivo febbricitante e piena di calore e fuoco ed esplosioni. Io e l'angoscia ormai siamo diventate migliori amiche -come se entrambe fossimo appena sopravvissute ad un uragano, dopo aver vissuto nell'occhio del ciclone, sapendo che non era ancora finita e che il peggio doveva ancora arrivare.
Ciò di cui mi sono accorta subito, è che Opal si contraddistingue per la sua lenta e dolce discesa nell'oblio, rispetto a Onyx, come se volesse anticipare nel lettore il bisogno di imprimere ogni istante nel proprio cuore prima che sia troppo tardi. Lo dico perché quando sono arrivata alla fine, ero devastata. Mi sentivo orfana, abbandonata, annientata, schiacciata dal potere delle parole. Quell'ultima scena mi torturerà in eterno. E' bloccata lì, nella mia mente, e urla incessante. L'ho letta talmente tante di quelle volte che potrei ripeterla a memoria, e piangere tutte le volte come se avessi un coltello infilzato nel cuore. In realtà ce l'ho ancora. La verità è che è stato tutto così intenso e veloce che ho potuto fare i conti con l'accaduto solo quando del libro rimanevano nient'altro che i ringraziamenti, eppure la Armentrout è stata capace di regalarmi così tanto e in modo così travolgente che posso sicuramente affermare che la serie Lux è una delle migliore saghe paranormal che io abbia mai letto!

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