“La gente scompare continuamente.”
Nuova rubrica: #PerchéLoDiceJR
Così cominciava l’episodio pilota di Outlander, ed è così che ce ne siamo innamorati. Claire ha attraversato, inconsapevolmente il cerchio di pietre di Craigh Na Dun e ha dato vita ad un’avventura di cui noi, ormai, facciamo parte da spettatori.
Ebbene sì, siamo arrivati al mid-season finale, o meglio conosciuto come fine-dell’effetto-Jamie-Fraser, miei cari Stranieri.
La settimana scorsa, i più romantici sono stati pienamente soddisfatti da “The Wedding” (episodio più visto della stagione, probabilmente anche il più apprezzato) che come sappiamo ha segnato una svolta enorme per la storia di Claire Beauchamp.
“Both Sides Now”, in italiano “Da entrambe le parti” rappresenta le conseguenze di quel cambiamento avvenuto l’episodio precedente.
Nei primi minuti ci ritroviamo negli anni ’40 con Frank ancora in disperata ricerca di sua moglie mentre tutti intorno a lui, dipartimento di polizia incluso, gli dicono di mollare e riconoscere che sua moglie è scappata volontariamente con un altro.
Ma Frank conosce Claire, e non può minimamente prendere in considerazione quell’idea.
Dunque, quel marito pressoché inesistente e piatto che avevamo conosciuti (o non) nei libri di Diana Gabaldon nella serie tv è un uomo con decisamente più spessore e fascino. Sarà colpa di Tobias Menzies o dei bravissimi sceneggiatori?
Mentre Frank lotta ancora per ritrovare sua moglie, quest’ultima sembra decisamente spensierata tra le notevoli braccia di Jamie Fraser, quello scozzese che abbiamo adorato sin dalla prima puntata. Ricordate?
Spalla lussata, patrimonio culturale scozzese, proporzioni.
Se da una parte non sono chiari i sentimenti di Claire, dall’altra siamo piuttosto sicuri che Jamie sia ormai cotto. Avremmo potuto dirlo già dalla terza puntata – come minimo – ma adesso non abbiamo dubbi.
E’ come un bambino a cui è stata fatta assaggiare la nutella per la prima volta.
Neppure lei riesce a spiegarsi perché desideri così tanto il tocco di Jamie, perché lui la faccia ridere così tanto. Ma finché è con lui e i MacKenzie nulla sembra andare storto.
Mentre i due freschi sposi sono su una collina a mangiare da soli, una freccia viene scagliata a pochi centimetri dal loro picnic, mettendo entrambi allerta.
Ma non c’è pericolo! Un accattivante sorriso di Jamie ci rivela che l’intruso non è uno sconosciuto.
Hugh, questo è il nome dell’uomo, annuncia delle notizie per il nostro scozzese. Beh, annuncia per modo di dire, dato che l’uomo non ha la lingua e quindi si esprime attraverso il linguaggio dei segni.
Adesso basta. Jamie comprende anche il linguaggio dei segni.
Seriamente, c’era davvero bisogno di aggiungere l’ennesima qualità? Come se non avessimo già sprecato metà delle ultime sei settimane a sbavargli addosso insistentemente.
Ma torniamo alla scena: con tenera gentilezza l’uomo si congratula con gli sposi e regala a Claire una libellula incastonata in una pietra rossa, poi rivela a Jamie che c’è un uomo disposto a testimoniare contro la sua accusa di omicidio e, dunque, contro la taglia sulla sua testa.
Il nostro patrimonio culturale scozzese è su di giri. La sola idea di poter tornare nelle sue terre con la sua sposa, Lady of Lallybroch, lo manda in estasi. E’ spontaneo in Claire sorridere e accompagnarlo in quella gioia.
Jamie è fatto così: talmente ingenuo e puro (e gran gnocco) che coinvolge chiunque nelle sue emozioni.
Con l’episodio, torniamo da Frank. Le sue ricerche non portano a nulla, l’aiuto del Reverendo Wakefield è inutile. Sembra proprio che Mr. Randall cominci a perdere le speranze.
Nel tormento della scelta tra l’amare l’ingenuo, statuario, onesto, sexy Jamie e l’elegante, affascinante, intelligente, sexy Frank Randall potrei aver trovato la soluzione perfetta. Il giovanotto che fa per me.
ROGER WAKEFIELD.
Vi prego. Soffermiamoci un attimo sulla perfezione di quel faccino. E’ lui l’uomo dei miei sogni.
Mentre io mi disperavo d’amore per il piccolo Roger, Frank si trova in un bar ad affogare il suo dolore nell’alcol – vi ricorda qualcuno? Una certa Claire? – quando una donna lo avvicina per rivelargli delle informazioni sul presunto Highlander ricercato.
Nel frattempo, tra le Highlands, Rupert sta raccontando una storia, Dougal porta il suo solito broncio. La notte è serena, Jamie e Claire sono isolati e sempre vicini. Due piccioncini, insomma.
Tra i duenasce l’ennesimo discorso che evidenzia le loro differenze culturali (Yule-Natale), finché non percepiscono la presenza di qualcuno nascosto tra gli alberi. Con una disinvoltura ammirabile, il clan si organizza per affrontare il pericolo. Jamie bacia Claire dandole un pugnale e ordinandole di nascondersi al suo segnale.
E a quel segnale, si scatena l’inferno. Il ritmo incalzante della musica accompagna quei rumorosi guerrieri fino alla vittoria. Alla fine, una bella risata finale (è adorabile il loro entusiasmo), ci sta tutta.
Dalla commedia passiamo al dramma, con i toni grigi di Frank che si appresta a incontrare l’Highlander da lui tanto cercato. Non c’è neppure bisogno di dire che sapevamo tutti che erano un terribile inganno di cattivo gusto. La reazione di Frank è inaspettata, violenta. Qui emerge la sua rabbia, la sua frustrazione, il suo dolore.
E cominciamo a provare molta empatia per lui. Affascinante è la sua riflessione con il Reverendo sul bene e il male, sul presunto calice da cui alcuni uomini bevono. Non dobbiamo mai dimenticare che si è appena conclusa la Seconda Guerra Mondiale, e quindi determinate teorie sono del tutto comprensibili. Wakefield tenta di convincere Frank a lasciare Inverness, ad andare avanti.
Sua moglie, d’altro canto, è ben impegnata ad imparare a difendersi. Come ogni Fraser che si rispetti. La scena è una delle mie preferite: ancora una volta notiamo il legame tra Claire e l’intero clan MacKenzie, che ha imparato a rispettarla, si è affezionato a lei.
Angus – sempre lui, il nostro preferito – spiega alla nostra protagonista, con devozione e sotto gli occhi degli altri, come difendersi con uno sgian dubh, pugnale nascosto. Sono adorabili ed esilaranti. Punto.
Ancora una volta, a questa sorridente scena si oppone un comprensibile 2 Novembre in persona. Frank prepara le valigie per tornare ad Oxford, ormai arresosi.
“Stai ridendo di me?” – Jamie.
E poi ancora, si alternano Claire e Jamie, mooolto impegnati nella ricerca di erbe curative.
Si, erbe curative.
Jamie fa ridere Claire – adoro questo dettaglio – mentre la passione è alle stelle. Ma inaspettatamente – e con grande imbarazzo direi io – i due vengono colti sul fatto da alcune giubbe rosse. *Momento di estremo panico*
Il primo pensiero degli uomini – figuriamoci – è quello di stuprare Claire. Seriamente? Ma perché è sempre il primo pensiero? Non elaborano nulla di più creativo?
Grazie alle lezioni di Angus, Claire ha la possibilità di pugnalare il soldato che tenta di violentarla, non tenendo conto però dello shock che segue. Uccise le altre due Giubbe Rosse, Jamie si precipita dalla sua sposa per assicurarsi che stia bene. Per scusarsi, perché non è stato capace di proteggerla.
Ma la nostra guaritrice è chiaramente sotto shock.
Negli anni ’40, invece, Mrs. Graham è decisa a raccontare a Frank la leggenda di Craigh Na Dun, che noi sappiamo essere la verità. Il volto impassibile di Frank ascolta la storia della donna, ma è tutto inutile. Può comprendere quella favola, ma non può credere che sia vera, perciò partirà.
Nel diciottesimo secolo, intanto, Claire tenta di reagire al suo stato di shock, consapevole di aver ucciso per la prima volta un uomo. Sente di essere arrabbiata, forse con Jamie – che, nel frattempo,si lascia convincere da Dougal a portare tutto il clan all’incontro con il misterioso Horrocks.
Jamie, quindi, chiede a Claire di restare con Willie, mentre il resto del Clan si sarebbe spostato con lui.
Giurami che quando tornerò, ti troverò qui.
In quel momento Claire comprende perché è tanto arrabbiata. Non è a causa di Jamie, né per lo shock. E’ arrabbiata con se stessa perché ha dimenticato il suo piano. Quello di tornare da Frank. Per questo, appena ne ha l’occasione, la nostra protagonista si allontana per riflettere.
In questa precisa parte della storia Claire è combattuta. Sente di dover tornare da Frank, perché è lui il suo punto di riferimento, il suo amato marito, ma allo stesso tempo sente di avere un legame emotivo con Jamie, in cuor suo sa cosa sta succedendo e non vuole che accada.
I suoi passi la portano fino a ….*RULLO DI TAMBURI* Craigh Na Dun!
Esatto, Claire si ritrova esattamente di fronte alla collina del cerchio di pietre, il luogo che per settimana ha disperatamente tentato di raggiungere.
Tocca a lei scegliere chi vuole essere.
Claire Randall o Claire Fraser?
Questa scena è probabilmente tra quelle di impatto emotivo più forte della serie. Subito dopo QUESTA.
Frank da un lato, Claire dall’altro – accompagnati da una musica superba – si cercano, si rincorrono in due epiche diverse. E tutti, anche i fan più accaniti di Jamie, quasi sperano che i due coniugi si incontrino di nuovo.
Quasi. Perché poi c’è questo che ci riscuote.
Scusaci, Jamie, per aver dubitato di te.
Scherzi a parte, la scena è stata costruita magnificamente. Epica.
Peccato che Claire non sia riuscita a toccare la famosa pietra, a causa di quelle due o tre Giubbe Rosse che l’hanno catturata e portata via.
A Fort William. Dove c’è lui. —->
Oops. Non Roger Wakefield.
Ma quel simpaticone di Black Jack Randall. Non c’è verso di sfoderare tutte le nozioni storiche di cui è a conoscenza: Jonathan Randall non si lascia ingannare dalla donna. Neppure quando sussulta al sentir pronunciare il nome del Duca di Sandringham, suo presunto protettore.
Con i suoi modi gentili ed eleganti *inserire qui il sarcasmo* Randall è pronto ad usare la violenza su Claire, con crudele compiacimento. Tutto si capovolge quando la finestra della stanza di spalanca e…BOOM. Un primo piano – piuttosto arrabbiato – di Jamie Fraser fa capolino nella scena.
Vi sarei grato se toglieste le mani di dosso a mia moglie.
#PerchéLoDiceJR
E…Fine. Una fine temporanea, lunga 6 mesi circa.
Adesso tiriamo le somme per la prima parte di Outlander?
- Una protagonista d’eccellenza.
– Un protagonista da sospiri accellerati.
– Locations che fanno impallidire qualunque altra serie.
– Cast dal volto fresco e nuovo.
– Personaggi delineati, affascinanti.
– Intrighi, accuratezza storica.
– Musica superba.
Signori e signore, questo è Outlander. E’ stato un onore accompagnarvi nella prima parte della stagione e conterò i giorni che ci porteranno alla seconda.
In attesa di sapere come la storia continua, godetevi questo minuscolo (molto presa per il culo, concedetemelo) assaggio della seconda parte di Outlander.
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