Bentornati amanti dei gangster britannici con le belle fossette!
La settimana scorsa, le cose per Thomas Shelby non sembravano essersi concluse nel migliore dei modi. Dopo aver creato scompiglio a Londra, dopo aver ricevuto un invito a conoscersi da Alfie Solomons e dopo esser stato pestato e quasi ucciso dagli italiani, il leader dei Peaky Blinders è stato salvato da – signori e signore – il Maggiore Campbell, che tra tutti i nemici degli Shelby è il più letale, in quanto è probabilmente l’unico ad aver colto le debolezze di Thomas.
Non a caso, considero Campbell il “nemico” personale, intimo di Thomas, non dei Peaky Blinders.
#BADASS Ada.
Come previsto, il secondo episodio di questa seconda stagione comincia (si sviluppa e finisce) in un crescendo di tensione e sofferenza, sulle note degli Arctic Monkeys. La colonna sonora è ancora una volta un impeccabile elemento che caratterizza la serie: in alcuni momenti ci sembra di guardare un video musicale. Uno di quelli che hanno fatto la storia, però.
Contemporaneamente vediamo Thomas trasportato in condizioni pietose in ospedale e Ada che con il suo solito spirito ribelle riesce a scampare alla violenza degli italiani.
Scopriamo – nel primo atteso incontro tra Campbell e Tommy, di questa stagione – che le intenzioni del maggiore ben chiare a tutti: sfruttare Tommy e poi ucciderlo.
Ma non solo. Lo stesso leader dei Peaky Blilnders rivela, di punto in bianco, che Grace vive a New York, adesso, sposata con un ricco banchiere.
Quale sarà la sua storyline allora? Perché, diciamoci la verità, il suo fantasma è fortemente percepibile ed è chiaro che non è finita per lei. Quando Tommy riceve una sua lettera, ancora perseguitato dall’immagine di quella notte d’amore, decide di bruciarla. Ma cosa c’è sotto? Perché dare quella notizia di punto in bianco?
Se proprio non rivolessimo Grace in quanto personaggio, abbiamo un bisogno disperato di lei affinché Tommy ritorni a ridere. Perché non lo fa più, ormai.
Inoltre, se c’era qualcosa che mancava in Peaky Blinders, è Tom Hardy. Con il suo arrivo – una scena di soli dieci minuti che è riuscita a rimanerci sicuramente impressa – ha portato il termine perfezione allo show. Nel ruolo del barbuto Alfie Solomons, Tom Hardy è proprietario di un “panificio”.
In qualche modo – nulla di semplice per Tommy – i due arrivano ad un accordo per contrastare i Sabini. Solomons ha l’aria pericolosa, ma non sembra possedere la fermezza e l’impassibilità di Mr. Shelby. Andranno d’accordo? Probabilmente no. È importante però il forte contratto delle due figure: Thomas è glaciale nella sua sicurezza, Alfie è inquietante nella sua brutalità.
C’è una gara continua, un alternarsi di talenti, un “giochiamo-a-chi-buca-di-più-lo-schermo” e nessuno ne esce vincitore, perché sono tutti tremendamente bravi.
Questa seconda stagione poi, è meno incentrata completamente sul personaggio di Thomas, dando più spazio alle storyline degli altri membri della famiglia, Arthur e Polly su tutti. Quest’ultima sembra essere perseguitata dai fantasmi dei suoi figli: la McCrory è stata capace di combinare perfettamente la fragilità e la durezza del suo personaggio. Non a caso, un nuovo mezzo Shelby arriva in città: Michael Gray, figlio di Polly (ed un gran bel ragazzo!).
Per quanto riguarda Arthur, sapevamo sin dalla prima stagione che non sarebbe mai stato come suo fratello minore. Arthur è ancora infestato dai ricordi della guerra, tanto che la sua rabbia porta alla morte di un ragazzo innocente. Droghe su droghe, sento che Arthur potrebbe presto diventare l’ennesimo fantasma di Birmingham. E’ come se il suo personaggio sia in bilico, pronto ad un destino letale. Vedremo Arthur morire? Non lo sappiamo. (NDA: Quanto è cresciuto Finn Shelby? Aw.)
E’ sicuro, però, che la sicurezza per gli Shelby tenderà sempre di più a diminuire: non importa quante case Thomas compri a Pol e Ada, né quanti accordi faccia con polizia e ebrei, i Peaky Blinders sono sempre in pericolo. Soprattutto dopo aver visto la furia di Sabini diffondersi attraverso un pessimo italiano (credevo fosse la lingua dothraki, all’inizio) che non lasciava speranze: gli Shelby devono essere distrutti.
Ah, e che dire della trovata geniale di Tommy – l’ennesimo colpo basso per il Maggiore Campbell, che una ne fa, cento ne prende – di scrivere a Churchill giocando la carta delle medaglie a valore vinte in battaglia? Ancora una volta, un punto per Thomas Shelby.
La prossima settimana qualche altro tassello si aggiungerà al puzzle. Gli accordi tra gli zingari di Birmingham e gli ebrei daranno inizio alla vera guerra di Londra. Il personaggio di May Carlton farà il suo ingresso.
E noi non vediamo l’ora. Perché. per adesso, la seconda stagione di Peaky Blinders sta dimostrando di essere all’altezza del primo gioiellino.
Cose che abbiamo scoperto dal nuovo episodio:
- Ogni cinque minuti qualcuno punta una pistola contro Thomas.
- Grace è a New York. E’ sposata. Ma perché continua a scrivere a Tommy?
- Arthur è ormai instabile.
- Michael Gray è arrivato a Birmingham. Si unirà ai Peaky Blinders?
Miglior Citazione:
“So che tieni una pistola nel cassetto. So che la tieni accanto al Whisky. So che offri un accordo o la morte.”
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