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Ero troppo stanca per poter restare chiusa a studiare scartoffie e così ho passato il pomeriggio a poltrire: ho finito Prodigy, ho iniziato Schegge di me e ho dormito secca un paio d'ore .
Ed ora eccomi qui con una nuova recensione.
Quasi dimenticavo: ringrazio la CE per avermi inviato una copia di questo libro fantastico.
Titolo: Prodigy
Autore: Marie Lu
Casa editrice: Piemme
Pagine: 298
Prezzo: 16,50 €
Trama: June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo elector. Peccato che Ander non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.
Ho divorato Legend tanto in fretta che sono giunta alla fine del libro senza accorgermi che ormai mancavano pochissime pagine. Ho preso immediatamente Prodigy per capire come se la sarebbero cavata June e Day, i due prodigi della Repubblica, ormai fuggiaschi e assoldati tra le file dei patrioti. I due hanno bisogno di aiuto: Day è ferito ed è alla disperata ricerca del fratello. Ma cure e ricerche di fratellini rapiti dalla Repubblica hanno un prezzo e nemmeno modico: uccidere il nuovo Elector, Anden.Per June e Day sembrano non esserci problemi, l'Elector è la fonte delle ingiustizie dei repubblicani, la causa delle disgrazie capitate alle famiglie di entrambi i ragazzi. Uccidere il nuovo capo del sistema sarà un gioco da ragazzi, ma in realtà non è così. Diversi elementi entrano in scena, Anden sembra non essere come lo descrivono, Day è accecato dall'odio e dalla gelosia, i patrioti hanno tutto sotto controllo, ma puzzano comunque di bruciato.Marie Lu ci fornisce, in questo secondo capitolo, un'analisi più approfondita dei suoi protagonisti. June e Day sono totalmente cambiati, più profonde sono le loro ferite, maggiore è l'impatto che ogni evento ha sulle loro coscienze. Mentre via via che scorrono le pagine, sembra che le idee di June si facciano più chiare e definite quelle di Day, al contrario, diventano sempre più confuse: non sa più da che parte stare, non sa più chi sono i suoi nemici, non sa più qual è il suo obiettivo, se non quello di salvare il fratello più piccolo.Anche in Prodigy troviamo lo stesso stile nervoso e veloce che ha caratterizzato Legend, un linguaggio chiaro, semplice e diretto che arriva immediatamente, con l'alternanza dei punti di vista ora di June ora di Day. Adoro quando l'autore ci fa entrare nella testa dei suoi personaggi attraverso queste alternanze, non trovate che in questo modo si abbia una visuale più completa dell'intera vicenda? Non so ma a me piace. Prodigy si discosta da tutti i libri di mezzo che generalmente hanno la funzione di collegare il primo volume, introduttivo, all'ultimo, conclusivo. In questo caso l'autrice aggiunge una serie indefinita di eventi, macchinazioni, colpi di scena che non sono tipici del romanzo di mezzo e di sicuro questo libro non ne soffre la consueta crisi. Prodigy è molto di più.E poi, quel finale.....straziante e doloroso, ma allo stesso tempo soddisfacente e perfetto. Non so se resisterò fino alla pubblicazione in italiano di Champion. E' probabile che questa sarà una delle rare eccezioni in cui concluderò la serie in lingua...non so, vedremoPenso che Marie Lu abbia scritto uno dei migliori distopici che abbia letto: il word building è perfetto, ci sono tantissimi dettagli che riguardano l'organizzazione politica della Repubblica, il funzionamento del sistema sociale e militare, le ingiustizie, e il divario tra classi sociali sempre forte ed evidente.Piccola pecca, ma proprio piccola, piccola riguarda l'età dei protagonisti: sì che un'ambientazione come quella di Legend e Prodigy porta a crescere in fretta, ma non si poteva dargli più di quindici anni? June e Day tengono comportamenti che non sono per niente tipici dei quindicenni.
In questo libro è tutto, o quasi, perfetto. Sono ancora un pochino emozionata e sconvolta e credo che alla fine di tutto questa trilogia mi resterà nel cuore.
Quanto mi piace questa serie. Voi che ne pensate? So che molti di voi hanno almeno letto Legend, sono io una delle poche ritardatarie che l'aveva lasciati lì a prendere polvere. Che ne pensate? Al solito fatemelo sapere nei commenti.P.S. Questa recensione partecipa alla Mastereader organizzata da Lucrezia del blog Il libro che pulsa. Categoria: un libro uscito nel 2014.
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