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Recensione: "Regole del gioco" di Mario De Martino - In anteprima

Da Zaffira01

Mario De Martino ternerà presto in libreria con un altro, avvincete thriller! Dopo I figli di Atlantide e Antarctica, editi da Casini Editore, e altri romanzi, ecco Regole del gioco!

 

 

TITOLO:Regole del gioco
AUTORE: Mario De Martino
CASA EDITRICE: La Corte Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2013
PAGINE: 224
GENERE: Thriller
Comprato al Salone Internazionale del Libro di Torino 2013. Nelle librerie uscirà ques'autunno.

"Cosa faresti se ti risvegliassi in una casa da cui non puoi uscire, con altri quattro sconosciuti e con una voce che ti dice che, se entro 5 ore non ne rimarrà solo uno, morirete tutti quanti?"

Cinque sconosciuti si svegliano in una casa da cui non possono uscire. Una voce al telefono dice loro che hanno 5 ore di tempo. 5 ore nelle quali dovranno giocare.
Le regole sono molto semplici: solo uno potrà sopravvivere, e se allo scadere del tempo non ne sarà rimasto uno solo, moriranno tutti quanti. Quello che non sanno ancora, però, è che hanno tutti una cosa in comune e che, tra di loro, c'è un mentitore, una persona che sa molto di più di quello che ammette.
Inizierà così un incubo che spingerà ciascuno di loro oltre i limiti della propria coscienza.
Ma chi c'è dietro a questo folle gioco? Chi è il Master che manovra tutto?
E, soprattutto, perchè continua a porre la stessa domanda?
"Qual è la cosa più orribile che tu abbia mai fatto?"

 

RECENSIONE

 

Ancora un volta, Mario De Martino non si smentisce. E, ancora una volta, ciò che del libro e di lui si dice, in copertina o da altre parti, si discosta poco o niente dal vero. Mi è capitato di leggere libri che venivano pubblicizzati come rivoluzioni del genere fantasy, come capolavori da non perdere - pubbilcati magari dall'ultima casa editrice di questo mondo - per poi scoprire che in realtà non erano altro che degli obbrobri, con strafalcioni grammaticali e logici che nemmeno i bambini delle elementari commettono più ( o almeno si spera).

Ma questo giovane autore non rientra nella massa degli (auto?)celebrati scrittori in grado di tessere una storia come si deve.

Andiamo con ordine.
In questa recensione parlerò prima dello stile, perché non c'è praticamente niente da dire: fluido e coinvolgente, mai scontato, l'autore riesce a condurre con maestria il lettore pagina dopo pagina, senza mai risultare noiso. E questa volta, a dispetto degli ultimi libri che ho letto recentemente, non ho trovato neppure un errore, nè di stampa nè di altro tipo. Ovviamente, la presenza di errori di scrittura non incide molto sul parere di un lettore, ma è sempre meglio che ce ne siamo il meno possibile o che proprio manchino.

Della trama non si può svelare troppo, soprattutto per non rovinare la sorpresa ai lettori, e spero che questo libro ne avrà molti, visto che oltre a meritarseli davvero, è anche breve e non richiede che qualche ora per essere letto.
Devo ammettere che all'inizio, la storia di cinque persone rinchiuse in una stanza con l'ordine di ammazzarsi a vicenda mi ha fatto storcere un po' il naso, da una parte per la violenza che sicuramente ne sarebbe seguita, dall'altra perché mi ricordava un po' Hunger Games, con i tributi costretti a uccidere gli altri per rimanere in vita. Ma si è trattato soltanto di una sensazione momentanea, che con il procedere della lettura si è dissolta completamente.

Prima di tutto, ogni protagonista ha una sua storia alle spalle, ha un proprio carattere e una propria personalità, non si ha soltanto a che fare con dei nomi stampati su un pezzo di carta con cui l'autore ha la presunzione di identificare un personaggio.
Mario De Martino si dimostra davvero molto abile nel delinare il loro profilo psicologico: quasi come un esperto della mente umana - non escludo che lo sia davvero - analizza le sue varie reazioni di fronte ad una situazione come quella che sta alla base di questo thriller, delineando in modo preciso ed efficace le reazioni di Ryan, Harry, Alene, Kimberly e Todd davanti alle esperienze che si trovano ad affrontare, contro la loro volontà.

L'idea di fondo è molto inquietante, tante che ogni tanto, per quanto il libro fosse intrigante, ho dovuto fare delle pause e prendere fiato, e sperare di non sognarmi qualcosa di notte, di non sognare di essere una dei personaggi perché non sarebbe stato per niente una bella sensazione. Essere chiusi in unaa casa, con porte e finestre murate e decine di telecamere che studiano ogni tuo comportamente, con un Master che può mettersi in contatto a suo piacimento con uno degli "internati" e detta le regole del gioco, chiedersi cosa mai si è fatto di così terribile per finire in un simile inferno e per di più, avere la consapevolezza che c'è qualcuno che sa, e che di cinque solo uno può sopravvivere... brr, mi vengono i brividi solo a pensarci!

Citando un breve estratto da Wikipedia:

"Il thriller  è un genere di fiction che utilizza la suspense, la tensione e l'eccitazione come elementi principali della trama. Il thriller stimola fortemente gli stati d'animo del fruitore dell'opera innestando, tramite l'anticipazione, un alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e/o terrore.  Accorgimenti tipicamente letterari quali falsi indizi, colpi di scena e complotti sono ampiamente utilizzati.

L'obiettivo dei thriller è in generale quello di mantenere alta l'attenzione del fruitore tramite l'espediente della tensione. Il protagonista si trova contro un ostacolo o un mistero.  Questa tensione viene costruita nel corso di tutta l'opera e può condurre ad un climax altamente stressante."

Insomma, quello di Mario De Martino è un thriller "per definizione", si potrebbe dire. Di rado ho trovato un libro che calzasse così a pennello con la spiegazione del genere nel quale viene collocato, e tutto ciò che si può dire di Regole del gioco, è tutto quello che un lettore si aspetterebbe da un libro di questo genere.
Per cui, Mario, complimenti!


 


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