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[Recensione] Rock. I delitti dell’uomo nero – Danilo Arona

Creato il 29 marzo 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Rock. I delitti dell’uomo nero – Danilo AronaTitolo: Rock. I delitti dell’uomo nero
Autore: Danilo Arena
Editore: Edizioni della Sera
ISBN: 978-88-97139-10-2
Num. Pagine: 478
Prezzo: 15.00€
Voto: [Recensione] Rock. I delitti dell’uomo nero – Danilo Arona

Trama:
In un’Italia di fine anni sessanta, uno strano quanto sgangherato gruppo rock attraversa la penisola raccontando le magie e gli orrori di un genere musicale che annovera fatti tanto tragici quanto misteriosi.
Rock. I delitti dell’ uomo nero intreccia misteriosi omicidi e vede come protagonista Sam Hain, un oscuro maestro della più ruvida chitarra che fa raggelare il sangue anche al Diavolo in persona. Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Brian Jones, Marvin Gaye: una lunga lista di cadaveri eccellenti del luccicante mondo del rock’n'roll.
Tutti pensano che siano stati uccisi dalla droga, dall’alcol e dal male di vivere. Ma forse le cose non stanno così, soprattutto se sulla Terra circola una Morgan nera guidata da Sam Hain, il chitarrista più malvagio e diabolico del mondo. Sì, ma di quale mondo? Chi è Sam Hain? E soprattutto perché il nome è legato in maniera inscindibile alla morte?

Recensione:
Per chi ha amato il rock duro e acido della nascita, le radici più profane della musica del diavolo, questo è il romanzo adatto.
All’inizio la storia ci si presenta caotica, sovrapposta e onirica, difficile capire alle prime battute di cosa o chi si stia parlando, ma basta perseverare per arrivare ad un primo filo conduttore che lentamente si snoderà andando a formare il bandolo di una matassa intricata, che necessiterà di una lettura in più per chi è poco pratico di nomi come Gaye, Morrison o lo stesso Hendrix. Questo giallo noir si accavalla nel tempo percorrendo – attraverso capitoli puramente illustrativi, ma non per questo meno interessanti, anzi – diverse tappe che hanno costellato i lutti del mondo della musica, luci di un immaginario cielo che sembrano non avere nulla in comune se non il rock.
I delitti dell’uomo nero è un romanzo dalle tinte fosche, non immediatamente comprensibili, è necessario leggere e fidarsi ciecamente dell’autore per capire dove si vorrà andare a parare, e posso dire con una certa soddisfazione che la trama tiene, ben intrecciata anche se molto complessa, perdersi un paragrafo, o anche una sola frase, potrebbe compromettere la comprensibilità di tutto.
Una narrazione schietta, che presenta molte parti in puro stile di cronaca ma senza per questo annoiare, un’opera che sembra uno strano incubo a occhi aperti in cui fino all’ultimo tutto sembra sospeso troppo in alto, che mescola insieme fantasmi e realtà, qualcosa di visionario e conturbante che fa effettivamente riflettere, una sfida eterna alla musica che ha creato i più grandi della storia dopo averli uccisi, una guerra con se stessi e col mondo intero.
Un po’ meno apprezzabile il finale: semplicemente troppo aperto. Spiegazioni troppo nebulose che di per sé creano soltanto il dubbio e non una concreta certezza, eccessivamente interpretativo, come se alla fine dell’ultima pagina ci fosse scritto “Pensala un po’ come ti pare”.
Rock. I delitti dell’uomo nero è comunque un ottimo titolo per chi vuole leggere romanzata la storia della nascita del rock’n’roll, la sua progressione e i suoi spettri, un originale quanto paranoico viaggio nel regno delle ombre e dei misteri che forse mai troveranno una soluzione.


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