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Recensione romanzo La crepa di Claudia Pineiro

Creato il 29 luglio 2013 da Masedomani @ma_se_domani

Recensione romanzo La crepa di Claudia Pineiro

Forse non è possibile – e probabilmente non è neppure giusto – stilare una classifica dei migliori giallisti in circolazione. Ciò nonostante, e mi rendo conto di quanto sia banale la metafora considerate le origini argentina della scrittrice, mi spingo a sostenere che Claudia Pineiro abbia qualche cosa in comune con Lionel Messi. O con Manu Ginobili, se preferite la palla a spicchi.

Come il geniale fantasista del Barcellona ed il cestista decisivo in tante vittorie degli Spurs, la Pineiro gioca le sue carte gialle con uno stile ed una creatività che risaltano su tutti gli altri. Si tratta certamente di un giallo atipico, basato principalmente sugli aspetti psicologici e mentali dei suo protagonisti più che su una serrata successione di eventi. Quanto già verificatosi in “Tua”, “Betibú” e ne “Le vedove del giovedì” si rinnova in questo suo ultimo romanzo edito: uno splendido paradosso fra una trama in cui sembra succedere poco ed una tensione narrativa che avvolge il lettore e lo trascina senza fiato fino alle ultime e memorabili pagine del romanzo.

La crepa che dona il titolo al romanzo non è soltanto il riferimento allo sfregio comparso sul muro di una abitazione contigua al cantiere edilizio aperto dalla società per cui lavora il protagonista; é proprio nella vita del giovane architetto che si sta aprendo a poco a poco una voragine, e l’abilità della Pineiro di accompagnarci in questa sorta di demolizione è, ancora una volta, stupefacente.

Che siate appassionati del genere o meno, si tratta di una autrice che consiglio spassionatamente: rinverdisce i fasti di una letteratura di grande tradizione come quella argentina e regala in ogni suo romanzo qualche perla su cui riflettere per un momento. Ideale per un ombrellone un po’ piú “impegnato”, visto il caldo, o per una corroborante compagnia sotto il condizionatore, se ne avete la possibilità.

P.S. Nota di merito a Feltrinelli per la copertina: semplice, evocativa, intrigante.


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