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[Recensione] Scusate la polvere – Elvira Seminara

Creato il 14 dicembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Scusate la polvere – Elvira Seminara

Titolo: Scusate la polvere
Autore: Elvira Seminara
Editore: nottetempo
ISBN:978-88-7452-318-4
Prezzo: 12€
Numero pagine: 206
Voto:

3Bstelle

 

Breve trama: Coscienza ha diversi problemi cui far fronte: un nome improbabile; delle amiche folli e imbarazzanti; una madre cui l’Alzheimer ha bruciato gli ultimi neuroni e, non ultimo, la prematura scomparsa di un marito che aveva fatto il suo degno mestiere di marito, nella vita. Una piccola tragedia in salsa comica che strappa più di un sorriso qualche risata piena. Un piccolo giallo senza pretese a condire il tutto, per un risultato davvero apprezzabile.

Elvira Seminara. Forse, se il nome non vi è nuovo, avete letto l’Indecenza. Quale che sia stata la vostra opinione in proposito, che l’abbiata odiata con tutta voi stessi o amata con ogni vostra più intima fibra: dimenticatevene. Scusate la polvere non potrebbe essere nulla di più lontano dal suo predecessore e – facilmente sospettabile – l’effetto è volutissimo.

Sobrio, leggero ma non senza pretese. Scusate la polvere è la storia di una donna normale, mediocre, a cui il mondo crolla addosso nel giro di pochi istanti. A salvarlo dalla spada di Damocle, il fatto che sia una commedia. Un’idea originale (seppur non nuova) e ben gestita che non lascia rimpianti sul tempo investito nelle pagine. Simpatico, divertente (molto divertente), ma!, la tematica non proprio allegra lascia quel giusto alone di commozione che tocca l’animo e ti regala quel pizzichino di angoscia esistenziale.

Certamente non è il miglior libro mai letto sulla tematica, molti altri prima di lei si sono cimentati in commedie su tematiche del genere, e con ben più imponenti risultati. Ma è un libro che fa il suo degno mestiere, la cui lettura in qualche modo lascia qualcosa e che mi sento di consigliare. Io, personalmente, l’ho letto in mezza giornata. I capitoli sono brevissimi (di appena qualche paginetta, i più lunghi, anche monopagina alcuni) - e quasi, oserei dire, autoconclusivi – per cui li si può quasi prendere come piccole pillole, alle fermate o tra una pausa e l’altra.

Un lavoro ben confezionato, dunque, che forse non eccelle ma a cui ritengo vada più di un semplice buono.


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