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[Recensione] Se ti abbraccio non aver paura – Fulvio Ervas

Creato il 16 agosto 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Recensione] Se ti abbraccio non aver paura – Fulvio ErvasTitolo: Se ti abbraccio non aver paura
Autore: Fulvio Ervas
Editore: Marcos y Marcos
ISBN: 978-8871686141
Num. Pagine: 319
Prezzo: 17.00€
Voto: [Recensione] Se ti abbraccio non aver paura – Fulvio Ervas

Trama:
Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

Recensione:
Un titolo più grazioso era difficile da trovare.
In questo periodo sto cercando di leggere tutto quello che mi ero detta di dover leggere, finalmente ho sia il tempo che la possibilità, e sto smaltendo un po’ il mio archivio. Alcuni libri sono stati una delusione, altri annunciati apprezzamenti, altri… Altri, come questo, sono così.
Belli anche se particolari. Questo non è il primo libro che leggo che parla di autismo, di una di quelle malattie che appartengono a un folto ventaglio che il genere umano non sa affrontare troppo bene, ancora sconosciuto, ancora immerso in meandri della società che non capisce come comportarsi e rapportarsi con queste persone che hanno un modo di vedere la realtà completamente diverso. Non è il primo, anche se Se ti abbraccio non aver paura è una storia vera, verissima, una sorta di diario di un viaggio che padre e figlio hanno deciso di intraprendere per liberta? Scoperta? Curiosità?
Franco è un padre che ama suo figlio, Andrea, diventato autistico a tre anni, e che non si è ancora arreso a questa condizione: giorno dopo giorno combatte una battaglia silenziosa per strappare ad Andrea un sorriso, qualche frase, un frammento della visione di quel mondo che a Franco sarà sempre e irrimediabilmente precluso.
Inizia così un viaggio nelle Americhe a dorso di una Harley o di un’automobile, attraverso gli States e l’America Latina, attraverso città conosciute e meno conosciute, alla ricerca di un qualcosa che non ha un nome, e che forse non esiste neanche e quindi tanto vale non nominarlo.
Andrea è autistico ma ha dei sentimenti, ha un cuore che batte con un ritmo diverso ma sempre umano, ha le sue piccole manie, i suoi tic e i suoi momenti di armonia perfetta; questo viaggio per lui è scoperchiare un vaso di Pandora, guardarsi intorno e respirare un’aria nuova, diversa, pregna di altre persone, di altre vite, e con lui Franco che cerca di codificare i suoi atteggiamenti, le sue espressioni, sondare la sua anima per cercare di entrare in sintonia, non desiderando altro che poter entrare a far parte di quell’universo a lui sconosciuto.
Forse ci riesce, forse no, a volte.
L’ho trovato un romanzo denso e interessante, emotivo e cosparso di una normalità spiazzante. Il punto di vista è quello di Franco, che ci racconta delle piccole follie di Andrea a cui ormai si è abituato, ci racconta dei momenti tristi, di quelli che gli hanno strizzato il cuore, di quelli belli in cui ha versato qualche lacrima di commozione, di quelli in cui ha perso la pazienza per il troppo vivere, per l’ingiustizia di quella situazione, per la pressione, per il peso di una vita che avrebbe potuto essere normale. Non la sua, quella di Andrea.
Ho trovato dolcissimi i messaggi dello stesso Andrea, le conversazioni al pc, le sue risposte che cercavano di esternare la sua costernazione, le sue emozioni, le sue paure, piccoli appunti dal significato enorme che arrivano fino al cuore.
Se ti abbraccio non aver paura è un libro profondo per chi lo sa leggere. Non so se persone che non hanno mai avuto a che fare con l’autismo o le sue varianti possano comprendere appieno, forse sì, non saprei. So per certo che in queste pagine è racchiuso un mondo di segnali e di riflessioni di cui Franco ha voluto metterci al corrente, facendo capire che a volte non è sempre facile né per chi è affetto dalla malattia né per chi gli sta vicino, facendo capire che ci vuole una pazienza speciale, che si tratta di un piano emotivo diverso, imparagonabile, che si costruisce attimo dopo attimo, anno dopo anno, e sempre diverso a seconda della situazione. Niente lieto fine o finale triste, niente contentino per il lettore o epilogo da fiaba, solo realtà.
Uno spaccato di anima schietto, niente buonismo né illusorie fantasie, ma un bel ritratto romantico e dolceamaro di un presente che resta ancora chiuso dietro troppe sbarre.


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