Salve pelati,
e così siamo già alla terza puntata di Shadowhunters. Qualche giorno fa ho deciso di rispolverare la mia memoria, rileggendo il primo libro della saga, Città di ossa, sia per evitare di dire qualche castroneria (anche se è meglio ricordare che questi primi 13 episodi rappresentano l’unione dei due primi romanzi: Città di ossa e Città di cenere), o forse, e soprattutto, sia per la mancanza di Clary e Jace originali. Come ho già sottolineato nelle recensioni precedenti, cercherò di tenere un punto di vista un po’ più esterno per permettere anche a coloro che vedono per la prima volta questa serie (senza aver letto i libri di Cassandra Clare) di apprezzarla; naturalmente non mancheranno i paragoni con la saga cartacea, là dove saranno inevitabili, e anche col film (che vorrei consigliare perchè la chimica tra i due attori protagonisti – Lily Collins e Jamie Cambpell Bower – lo ha reso degno di essere visto, nonostante qualche pecca di sceneggiatura).
(che tensione)
Come fan devo ammettere che nonostante questo terzo episodio mi abbia tenuta incollata allo schermo, sono ancora nella “Terra di Mezzo” per quanto riguarda il mio giudizio. Mi piace e non mi piace ancora.
Nella precedente puntata avevamo lasciato Simon appeso a testa in giù tra le grinfie dei Signori della notte, ovvero i vampiri. Raphael, il vampiro che per chi già conosce la saga gli sarà familiare, in questa occasione ci viene introdotto in maniera abbastanza diversa, nonostante il suo ruolo, quello di braccio destro di Camille, la sua signora, sia rimasto immutato. Credo che la “questione” vampiri, con i suoi cambiamenti e le sue introduzioni rispetto alla storia cartacea, sia quella che a mio gusto è riuscita meglio. Come la presenza di Camille, solo un nome pronunciato, qui la vediamo in carne e ossa e spacco inguinale; una scelta azzardata, ma forse adatta ad introdurre gli avvenimenti futuri e senza intaccare troppo quelli del presente.
(bei denti)
Il nostro quartetto in black (Clary, Jace, Alec ed Isabelle), prima di introdursi nella tana dei vampiri, l’hotel Dumort (allusivi, eh), cerca di organizzare un piano. Ognuno pare abbia il suo bel da fare. Izzy seduce una fata, Meliorn, (troppo spazio e dialoghi per me, abbastanza ridicoli, per scena che poteva avere sicuramente meno spazio, in quanto ai fini della storia non è un granché utile). Alec invece all’Istituto ha uno strano confronto con un Hodge completamente diverso dalla puntata precendente. Prima (nella 1×02)desideroso di raccontare il passato a Clary, ora rancoroso verso questo e anche, pare, la giovane. Qualcosa non quadra, qualcosa ci siamo persi. Forse questa è la versione più corretta del capo dell’Istituto, ma abbastanza contraddittoria con quella della puntata scorsa. Nel frattempo Clary e Jace hanno più tempo per conoscersi dato che sono rimasti soli, e per lasciarsi conoscere da noi. Nonostante li trovi davvero lontani dagli originali, insieme, sullo schermo, però possono funzionare. Forse lui sempre troppo premuroso e lei troppo lamentosa, ma ci può essere uno sviluppo. Infatti le scene in cui Jace cerca di istruire e introdurre ancora di più Clary a questo mondo magico, mostrano una McNamara abbastanza decisa e uno Sherwood più strafottente e sicuro di sé. Niente affatto smielati, questi dialoghi e scambio di sguardi tra loro finalmente danno un senso a questo legame che fin dalla prima puntata si è instaurato, senza darci un vero perchè (o per lo meno a chi non conosce già la storia, sarà apparsa abbastanza improbabile questo attaccamento di Jace alla nostra pel di carota alias arancina per me).
(diciamo che questa faccetta mezza eccitata potevamo evitarla anche se lui non è affatto male…)
Nella prima puntata dissi che le scene d’azione non erano poi così male (paragonate naturalmente alla scarsa incisività recitativa), questa volta ritiro tutto. L’azione non c’è affatto! Tre o quattro vampiri sono apparsi a Izzy e Alec, fatti fuori con una velocità imbarazzante per la loro specie, e ancor di più è imbarazzante vederli nascondersi dietro la porta per non essere attaccati dalla frecce di Alec. Per non parlare dello scontro con il centauro vampiro; ho davvero riso tanto per le sue battute fuori luogo e le facce sorprese-mezze spaventate della McNamara, facendomi render conto anche dalle sue movenze, e non solo le sue, della scarsa preparazione per queste scene che portano solo Sherwood (forse colui che si è più impegnato) a scompigliarsi il ciuffo biondo. Nonostante il mio imbarazzo di fronte a questa recita, il tutto ritorna “serio” quando Clary si rende conto di aver ucciso consapevolmente un Nascosto (con tanto di complimenti da Isabelle).
Simon (che secondo me è stato il migliore di tutti in questo episodio, in quanto non solo se la spassa con Camille, ma è l’unico portatore di comicità all’interno del cast) viene lascianto andare da Raphael che lancia un messaggio a Jace (e a noi per il futuro):”Ricorda chi sono i tuoi amici“, ma ancora una volta siamo costretti ad assistere ad un altro momento di friendzone ad opera di Clary che non si accontenta di dire a Simon che è una persona fondamentale per lei, ma deve proprio sottolineare che sono solo amici. Peccato che anche lui si sia reso conto del legame che sta nascendo tra la sua cara “amica” e l’affascinate shadowhunters dal broncio sexy.
Conclusioni:
Questa puntata ha stravolto gran parte del primo libro, introducendo o sottraendo elementi importanti alla trama che noi conosciamo già. I fan più affezionati avranno sicuramente notato particolari come la freccia di Alec che fende la parete dell’hotel portando la luce a colpire il vampiro, ricordandoci una scena naturalmente successiva e che avrebbe visto un impavido Simon a tendere l’arco. Questo ad esempio è uno dei particolari che non mi è dispiaciuto vedere in un altro contesto, come anche il reperire prima la moto demoniaca da parte di Jace e Clary (anche se la fuga finale dal covo vampiresco, quella sì che mi è mancata, anche per la fretta con cui si è chiusa la questione). Ma ce ne sono altri che proprio non ho digerito, come la ricerca di armi in una cripta anzichè in una chiesa (e poi non ho affatto capito perchè non potessero reperire le armi all’istituto quando prima erano già sul posto). E anche la totale mancanza di una vera azione nella tana dei vampiri. Era una ghiotta occasione per tirar fuori tutto il potenziale fantasy della saga, e niente abbiamo assistito ad un cenno di una goffa lotta e una fuga altrettanto facile e incerta. In questa episodio sono mancati totalmente altri personaggi, come Luke e Valentine, sinceramente non ne ho sentito la mancanza, forse perchè avevamo un attimo bisogno di una pausa da queste sottotrame per concentrarci meglio su Clary e gli Shadowhunters. Credo che la vera pecca del prodotto però sia da rintracciare nella scarsa ironia e nel prendersi troppo sul serio dei personaggi stessi. Infatti nella trama credo ci sia qualcosa di confuso, ad esempio tutti sanno chi è Clary, probabilmente anche che sia la figlia di Valentine, tutti vogliono la Coppa, ma queste informazioni agli altri come sono trapelate? La risposta più semplice è che il mondo demoniaco è solo un gran pettegolo? Tutto qua? Forse, a mio parere, siamo passati troppo in fretta dal “sono Clary una normale studentessa“, a “ho sangue di angelo in me“. La recitazione di gran parte del cast è ancora sotto tono, ma forse il finale di questa puntata ci porterà almeno interessanti risvolti in futuro. Un leggero miglioramento c’è stato, e voi che ne pensate, da che parte state, vi sta piacendo, no, o come me siete nella Terra di mezzo?
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